Alla vigilia della seconda gara casalinga del 2019 contro il Sassuolo, Mister Prandelli si è presentato ai microfoni della stampa a Villa Rostan, nel contesto della nuova sala stampa trasferita di qualche metro vicino alle scale che portano nel ventre della Villa, nel quartier generale di Pegli, per affrontare le tematiche relative alla sfida contro i neroverdi. Si è partiti dal calciomercato, ormai andato in archivio, passando per l’analisi dei nuovi profili arrivati a Pegli e della prossima avversaria.

Sul giudizio che dà il tecnico al calciomercato rossoblu:

Ne parlerò giusto trenta secondi. La società ha operato molto bene, eravamo in molti e abbiamo cercato di ridurre l’organico, migliorandolo. Sono arrivati giocatori che abbiamo seguito e che volevamo in ruoli ben specifici. Sono molto soddisfatto, la società ha fatto un ottimo lavoro”.

Su come descriverebbe Lerager:

“Prima di tutto si tratta di un giocatore che ha una caratteristica importante: fa le due fasi bene, con buona intensità. È un centrocampista completo, nazionale, che ha spessore. Ci aiuterà molto in quella zona del campo”. 

Sui tempi che ci vorranno per assimilare al meglio i meccanismi della difesa a quattro:

“Non avendo molto tempo dobbiamo fare tutto velocemente, motivo per cui confido molto nella capacità e nell’attenzione dei giocatori di assimilare le situazioni rapidamente. Tempo a disposizione non ce n’è e dobbiamo lavorare in funzione delle situazioni che ci capitano nel corso delle partite. Abbiamo analizzato quanto abbiamo sbagliato con l’Empoli, domani affronteremo una squadra tra le più organizzate e interessanti, molto brava nel costruire gioco in tutte le zone del campo, che riparte in modo corale. Sono anch’io curioso di capire quelli che potrebbero essere i nostri vantaggi. Non dobbiamo pensare soltanto a contenere, ma anche ad offendere e andare ad attaccare gli spazi che ci lasceranno liberi. Come fatto nel secondo tempo di Empoli”.

Su Sanabria e sul primo gol ad Empoli:

“Si è presentato bene, ha grandi motivazioni e per lui qui è una grande opportunità. Per noi può essere invece un’arma vincente avendo doti tecniche eccezionali. Ha riconosciuto quali potrebbero essere i miglioramenti da fare e noi stiamo lavorando su questo. L’impatto è stato buono, vede la porta anche in allenamento. Ci dà un grande aiuto psicologico”.

Sul progetto tecnico che, di fatto, partirà dopo questa sessione di calciomercato:

“Quando arrivi e devi giocare subito non devi stravolgere tutto: sarebbe stato un trauma. Il ritiro spagnolo ci ha aiutato a lavorare e capire che potevamo lavorare anche sulla difesa a quattro, senza dimenticare quello che si è fatto prima. Possiamo dire che da domani iniziamo un progetto tecnico che non definirei “nuovo”, ma che potrebbe dare qualche vantaggio in più a certi giocatori”.  

Sull’importanza di avere Radovanovic in rosa:

“Prima di tutto è un professionista molto serio, che riesce a dare tempi di gioco in mezzo al campo dove è indispensabile. Poi da subito ha fatto capire cosa vuol dire avere sulla maglia una responsabilità. In tal senso confido molto in lui, perché ha esperienza, capacità e lucidità. Vederlo dall’inizio già domani vista l’assenza di Rolon? Vorrei arrivare sempre alla vigilia con 2/3 dubbi. Vorrebbe dire che 14/15 giocatori meriterebbero di giocare. Un paio di dubbi li ho e voglio portarmeli sino a domani, tenendoli tutti per me. Importante che chi andrà in campo domani sappia cosa deve fare e cosa non deve fare: la semplicità del calcio, ma fatta con grande efficacia”.

Sul passaggio dalla presenza di un giocatore che risolveva tanti problemi, come Piatek, ad una squadra che giochi da squadra:

“La risposta è abbastanza semplice. Se hai un attaccante dalla grandissima capacità realizzativa devi costruire e produrre gioco perché possa finalizzare. Se hai più giocatori che possono avere queste capacità, devi sviluppare gioco in maniera diversa. Attaccare l’area con più giocatori, superare i tuoi limiti più mentali che fisici, perché ad Empoli abbiamo disputato una grande partita dal punto di vista fisico con tante ripartenze. Dobbiamo chiudere, contenere e poi attaccare l’area di rigore”.

Sul possibile cambio di posizione di Kouame:

“Quando hai un giocatore come lui, generoso, dalla grande corsa e dalla capacità di ribaltare l’azione, devi cercare di metterlo nella condizione migliore per arrivare in area di rigore con lucidità. Le posizioni possono più o meno cambiare, ma la qualità della fase offensiva deve essere più veloce”.

Sulla possibilità che manchi un difensore:

“Diciamo che l’esigenza di certi cambiamenti è stata data dal fatto che alcuni giocatori volevano la certezza del posto. Non è il caso di Spolli, persona straordinaria e grande professionista. Non abbiamo costretto nessuno ad andare via. Numericamente potremmo essere visti anche con qualche mancanza, ma Biraschi all’occorrenza può fare il centrale, così come Criscito. E poi abbiamo Koray Günter e altri giocatori che numericamente possono dare una mano a questa formazione”. 

Gli indisponibili:

“Nella sfortuna, abbiamo l’occasione di avere numericamente più giocatori. Credo molto anche nel recupero di Mazzitelli. Su Sturaro non diamo tante aspettative: deve recuperare bene. Rolon sta dimostrando di avere la capacità di interpretare il ruolo prendendosi le sue responsabilità, a dimostrazione che se lavori sempre bene quando vieni chiamato in causa non hai problemi.

Sull’importanza che la mano del tecnico, anche a gara in corso, abbia un impatto così forte nel ribaltare le gare, come accaduto ad Empoli: 

“Ha l’importanza dell’allenamento quotidiano, non puoi inventare nulla lì per lì. Puoi essere alla disperazione negli ultimi 5/10 minuti e puoi inventarti qualcosa, ma quando cambi un sistema di gioco è perché sai come ti devi comportare. Sono sincero quando dico che i ragazzi hanno voluto fortemente la vittoria ad Empoli: sono loro che interpretano questi cambiamenti. Ho un gruppo di ragazzi che lavora tutti i giorni per migliorarsi e ne sono contento. Non possiamo avere solo un sistema di gioco rigido, fermo, ma capace di cambiare in base alla partita”.

Su Lapadula e Marchetti, rimasti in questo mercato seppur sul piede di partenza, e sulla loro gestione da qui a giugno:

“Ci deve essere un rapporto chiaro, diretto, guardandosi negli occhi. Lapadula deve recupera qualcosa dal punto di vista fisico, dal punto di vista mentale deve togliersi tutte le negatività che può avere dimostrando sul campo di potermi mettere in difficoltà. Sarà una gestione personale, tra due persone serie e professionisti. Nulla più”. 


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