Finito il calciomercato e contro il Sassuolo si dovrebbero vedere altra strategia tattica e altri giocatori. Nel gioco moderno contano i grandi giocatori che fanno fare la differenza, ma per una squadra come il Genoa potrebbe contare molto la qualità della rosa a disposizione di Prandelli che dovrà sviluppare qualcosa che è nel suo DNA: un calcio veloce, tecnico, intenso.

Domani il nuovo Genoa dovrà essere messo nell’abile shaker di Prandelli assieme a tutto quello che ha fatto vedere strategicamente dal suo arrivo, cercando situazioni di vantaggio numerico con raddoppi sul portatore di pallone avversario, calciatori in campo con compiti precisi dall’uno all’undici e variazioni di strategie tattiche.

Radovanovic e Lerager porteranno peso e centimetri, ma la qualità dovrà sempre essere di altri come Bessa, Lazovic (se non farà nuovamente Zatopek) e Sanabria in avanti.

Per cercare di fare i tre punti contro il Sassuolo, il Vecchio Balordo dovrà essere concentrato, intenso, raccolto, determinato  già dentro gli spogliatoi. La squadra di Prandelli dovrà essere brava ad accorciare con modi e tempi giusti il possesso prolungato degli emiliani. Fondamentale sarà il gioco in verticale e diretto dopo il recupero del pallone senza sprecare occasioni.

Il Sassuolo con il suo gioco cercherà continuamente di muovere la difesa rossoblu spostando più il pallone che gli uomini. Contro un tale gioco, un pressing portato bene e il gioco di rimessa saranno fondamentali. Per non permettere il piano classico del gioco di De Zerbi, Criscito e compagnia non dovranno mai farsi trovare fuori posizione in difesa, ricordandosi che la maggior parte dei gol del Sassuolo nel girone di andata sono arrivati dall’interno dell’area di rigore dopo azioni e palleggio elaborato.

La formazione del Genoa, prima di cercare di indovinarla, meglio aspettare la conferenza stampa di oggi di Prandelli per conoscere le condizioni fisiche della rosa a disposizione e cercando di capire quante sono le possibilità dei nuovi arrivati di essere buttati subito nella mischia.  

Arriva il Sassuolo, squadra che ha affrontato le 21 giornate di campionato trascorso nel bene e nel male con un calcio desideroso, quasi temerario, basato su un gioco che appare alterato da chi guarda da fuori, con la costruzione sempre da dietro e prendendosi tanti rischi.

Il calcio del Sassuolo ha una sua identità, quella del tecnico De Zerbi, che aveva già fatto vedere lo scorso anno con il Benevento con scarsi risultati. Probabilmente è anche una differenza di uomini a disposizione. Nel Sassol la qualità è maggiore rispetto alle Streghe dello scorso anno e il tecnico bresciano è riuscito a far funzionare al meglio la strategia tattica nelle prime giornate di campionato sfruttando Boateng schierato come falso nove fisico pronto a cercare un appoggio in avanti e il gioco di sponda in favore degli esterni e delle mezze ali.

Alla partenza di Boateng per Barcellona, De Zerbi ha continuato a dire: “il Sassuolo è una squadra che va in campo per praticare il suo gioco, per imporre ritmi e certe dinamiche alle gare, indifferentemente dal valore dell’avversario”. Tutto vero nella seconda del girone di ritorno. Contro l’Inter alla prima c’era ancora l’ex Milan,  con il Cagliari sabato scorso senza più falso nove e con una prima punta di peso c’era Babacar. I concetti di De Zerbi sono continuati, ma il Cagliari ci ha messo del suo con una prestazione piatta.

Concetti che sono un buono utilizzo dei tempi e occupazione degli spazi. Schierandosi in  base alle circostanze con la difesa a tre o a quattro, sempre attraverso una organizzazione vicina al pensiero di Guardiola e di Sarri: costruire da dietro per prendere campo gradualmente, far salire la squadra in blocco cercando di tenere il più possibile il pallone tra i piedi.

Tutto ciò però la fa rischiare quando gli avversari attuano un pressing offensivo considerato che quelli dietro non hanno il piede e il palleggio di quelli del Barca. Tutto ciò si evince dal tabellino dei gol fatti (33) e dei gol subiti (32). Quando al Sassol riesce tutto bene o gli avversari (come il Cagliari) glielo permettono vince, altrimenti difficilmente fa i tre punti.

Gli emiliani non si possono definire una squadra offensiva, puntano ad attivare gli attaccanti con meccanismi consolidati. Non sempre ripetuti, ma chiari e definiti, questi meccanismi sono: se davanti hai qualità devi far pervenire il pallone pulito, non alto o sporco, sempre partendo da dietro secondo un modello fisso di gioco. E quando gli avversari hanno preso le giuste misure, i neroverdi hanno fatto fatica a svilupparlo.

Il Sassuolo gioca con 4-3-3 dal calciomercato dopo l’addio di Boateng che all’età di 32 anni ha giustamente coronato il sogno Barcellona. Il Sassol cercherà di puntare sul giovane Scamacca, un granatiere del 1999 più alto di un 195 centimetri arrivato dall’Olanda, ma di proprietà dei Mapei dal 2015. In difesa hanno puntato su Demiral, nazionale turco arrivato dall’Alanyaspor, classe 1998 per cercare un altro Acerbi.

Visti gli acquisti invernali De Zerbi confermerà la squadra del girone di andata senza Boateng con Consigli in porta; Lirola, Peluso, Ferrari, Rogerio in difesa; Duncan, Sensi, Locatelli a centrocampo; Berardi, Babacar, Djuricic in attacco. Balottaggio in difesa tra Peluso e Magnani e in attacco tra Djuricic e Di Francesco.

Arbitro di Genoa-Sassuolo è Manganiello Gianluca di Pinerolo, classe 1981 e arbitro dal 1996 (alla Can A dal luglio 2017). La promozione dell’analista finanziario di Pinerolo in serie A è stata una sorpresa considerata l’ultima non folgorante stagione. Non è dispiaciuto ai vertici AIA e, in particolare, a Trentalange, tutor degli arbitri piemontesi. E la speranza di tutti che possa crescere.

Vanta 29 gare in Serie A nel tabellino con 9 espulsi e 10 rigori. In stagione otto gare dirette, mai Genoa e Sassuolo. Assegnati due rigori e due rossi sventolati, quattro le vittorie casalinghe, due i pareggi e le vittorie esterne. In carriera con il Grifone annovera 2 gare (un pareggio con l’Udinese e una sconfitta con la Fiorentina tutte al Ferraris), mentre con il Sassol 3 gare (1 vittoria, un pareggio e una sconfitta).

Primo assistente Costanzo di Orvieto, secondo Rossi Cristian di La Spezia. Quarto Uomo Volpi di Arezzo, al VAR Abisso di Palermo, al’AVAR Tonolini di Milano. Diffidati Genoa: Romero. Diffidati Sassuolo: Berardi, Duncan.


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