In Serie A sono quasi 150 i giocatori che il 30 giugno potrebbero smettere di giocare o tornare nelle squadre a cui sono promessi o da cui sono stati prestati. L’ipotesi più concreta, ma non ancora varata, è quella di prorogarli fino al termine del campionato, quindi fino alla nuova deadline del 2 agosto. L’amministratore delegato di Lega De Siervo ha parlato a Repubblica confermando come la viva ed unica intenzione di riprendere e portare a termine la stagione sospesa: “Non giocare significherebbe diventare terreno di conquista per i club stranieri, che verrebbero a comprare a prezzo di saldo i nostri campioni”. 

Ibrahimovic resta in Svezia, l’Olanda ferma il campionato e annulla l’assegnazione del titolo così come promozioni e retrocessioni in Eredivisie ed Eerste Divisie. Riprese le parole di Rezza (clicca qui), a dettare la ripresa del calcio non sono tanto i pareri del mondo della scienza quanto più la Germania e la Bundesliga, pronte a riprendere già nel mese di maggio con tanto di mascherine indossate anche dai calciatori in campo. Lotito ritiene “indispensabile ripartire” ma la palla è passata ormai da giorni al Governo: il Corriere dello Sport, in prima pagina, raffigura il Presidente del Consiglio Conte con una maglia della Roma fra le mani.


GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA

CORRIERE DELLO SPORT – Il Grifo è tra le squadre che più temono il rischio di vedere le proprie rose strapazzate dall’1 luglio. Il contratto di Marchetti, Pandev e Behrami è in scadenza, mentre i giocatori in prestito sono ben 9: Barreca, Destro, Goldaniga, Iago Falque, Pajac, Romero, Perin, Sanabria, Soumaoro. Solamente la SPAL ne ha di più, ma in ansia ci sono pure Verona, Parma, Roma e Cagliari.

GAZZETTA DELLO SPORT – Si tocca il tasto rossoblu in un articolo dedicato alla sfida a distanza con il Lecce: Liverani da luglio non avrebbe più attaccanti e Lapadula potrebbe tornare al Genoa, che invece rischierebbe come già scritto di perdere almeno una dozzina di giocatori vedendo rientrare anche Gunter e Romulo. “Chiaramente è una provocazione” si legge, ma ad oggi resta uno scenario possibile.

REPUBBLICA GENOVA – Dei 5 milioni donati al San Martino in questi mesi di emergenza sanitaria, una parte sono arrivati da Genoa e Sampdoria, società e tifosi. L’assessore al bilancio del Comune Pietro Piciocchi, in un virgolettato, rivela come per i “buoni spesa” la Sampdoria abbia offerto 20mila euro e la Virtus Entella di Gozzi 50mila. Il Genoa? “Non ancora pervenuto”.

IL SECOLO XIX – Genoa e Sampdoria contrarie all’ipotesi playoff e playout, che i rossoblu giocherebbero contro il Lecce e i blucerchiati contro la SPAL. Intervista a Cesare Prandelli, contrario a una ripresa in fretta e furia: “In questa fase sarò un po’ egoista ma penso all’Italia, alla Lombardia, alla Toscana, a Genova. Dovremmo sfruttare questa fase di rallentamento per fare cose che rinviamo sempre. Il calcio? Ripartirà, tutti lo vogliamo, ma non capisco la fretta. Se anche i contratti slittassero non vedo il problema. E non lo sarebbe se anziché tornare ad allenarsi già a maggio si aspettassero altri 15-20 giorni. Serve il giusto tempo per far decantare il dolore, altrimenti mentre conti 500 morti nella stanza a fianco pensi già a uno spettacolo da riproporre. Gli esperti dicono che per buona parte dell’Italia saremo pronti forse per metà giugno? E allora aspettiamo sino ad allora pure per il calcio. Può fare bene alla gente ma deve essere momento di gioia”. Sul Genoa: “Ho ancora vivo il ricordo di uno stadio meraviglioso e di tifosi con un amore enorme per la maglia. Umanamente è stata un’esperienza straordinaria. Nicola? Bravo a dare equilibrio ed entusiasmo”.


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