Un buon Genoa è uscito sconfitto dalla partita di domenica scorsa contro l’Atalanta e oggi in quel di Cagliari cerca un pronto riscatto. Per farlo dovrà sicuramente ripetere la gara precedente a livello di intensità e agonismo cercando di essere più attento e cinico nei momenti cruciali della partita.

Uno sguardo d’insieme sul Cagliari

Il Cagliari come nell’annata precedente è allenato da Rolando Maran, mister serio, preparato e gran lavoratore. La squadra sarda a ridosso dell’inizio di campionato ha perso per infortunio due giocatori importantissimi: il portiere Cragno e la punta Pavoletti, autentico iraddidio nel gioco aereo. Il presidente Giulini li ha però prontamente sostituiti con Olsen e il nostro ex Cholito Simeone, inoltre dal mercato estivo sono arrivati Rog e Nandez, due centrocampisti di spessore. Oltre al ritorno di Nainggolan, questa sera assente.

Come si schiera il Cagliari?

Maran schiera il suo Cagliari con il 4-3-1-2, sistema di gioco che adotta da anni con le proprie squadre. Olsen arrivato dopo un infausta stagione a Roma cerca un pronto riscatto, alterna match da protagonista ad altre prestazioni insufficienti. Senz’altro deve migliorare col pallone tra i piedi, tra i pali è svelto e reattivo. L’infortunato Cragno è sicuramente di altro livello.

La difesa.

Cacciatore, Ceppitelli, Klavan, Luca Pellegrini formano la linea di difesa. Cacciatore e Pellegrini sono i due esterni di fascia. l’ex Chievo è UN fedelissimo di Maran e ha nella corsa e negli inserimenti le sue qualità migliori, mentre Pellegrini è tutto mancino, giovane di sicuro avvenire, è di proprietà Juventus dopo aver giocato nelle giovanili della Roma. Corridore instancabile, deve migliorare in fase difensiva. Ceppittelli e Klavan sono la coppia difensiva. Ceppitelli improvvisatosi bomber domenica scorsa è bravo di testa e attento in marcatura: è il leader della difesa e capitano della squadra. Klavan è giocatore estone di piede sinistro, anche lui bravo nel gioco di testa e diligente tatticamente.

Il centrocampo.

Nandez, Cigarini e Rog sono i tre centrocampisti. Cigarini è il perno centrale, non ha grande passo ma ottimo senso geometrico e sbaglia raramente anche se non effettua giocate straordinarie. Rog e Nandez sono le mezzali di parte, entrambi abbinano corsa e tecnica e sono di passo svelto e rapido, anche se Nandez è più cattura palloni. A mio parere è il reparto più forte della squadra isolana.

Trequarti e reparto avanzato?

Castro è il trequartista, giocatore mancato al Cagliari nello scorso campionato per via di un grave infortunio: è bravo tecnicamente e dotato di buon passo, pericoloso negli inserimenti con o senza palla, è uno di quei giocatori che ogni allenatore vorrebbe avere con sé. Non a caso è un altro fedelissimo di Maran. Attenzione questa sera al ballottaggio con Birsa. Joao Pedro e Simeone sono invece le due punte. Il primo è brasiliano e da anni nell’isola con proprietà tecniche notevoli, bravo nel dribbling e nel tiro, mentre Simeone chiamato a sostituire Pavoletti è giocatore che lotta su tutti i palloni e accetta lo scontro fisico. Forte sulle gambe, deve migliorare la tecnica di base e la difesa della palla. Possono essere della partita, come già scritto, anche Birsa dal sinistro zuccherato e insidioso nei calci da fermo, Ionita centrocampista di forza e passo (da temere le sue incursioni in aerea) e Pisacane marcatore centrale, attento e tignoso.

Come si comportano sulle palle inattive?

Quando devono difendere sui corner e sulle punizioni laterali si dispongono a zona, a volte effettuano una o due marcature ad uomo, mentre in fase offensiva bisogna prestare la massima attenzione a Ceppitelli e Klavan perché mancando Pavoletti non hanno altri colpitori di testa. Sale anche Cacciatore e Simeone va a caccia di palle sporche, i corner e le punizioni vengono calciate da Cigarini e Joao Pedro. Per le punizioni dal limite occhio a Birsa se sarà della partita, oppure Cigarini e Joao Pedro sono gli incaricati.  Mancando Pavoletti, il Cagliari sfrutta meno le corsie esterne e preferisce sviluppare il proprio gioco per vie centrali con una fitta serie di passaggi per poi trovare l’imbucata finale: il primo gol di Parma ne è la conferma.

In conclusione?

Sono una squadra ostica da affrontare e con giocatori di qualità, comunque una partita abbordabile per il Genoa di Andreazzoli. Questa è la settimana del primo turno infrasettimanale e siamo agli inizi: si dovranno valutare tutti gli aspetti psicofisici per non andare incontro a fastidiosi e pericolosi infortuni. Tutta la rosa di giocatori sembra all’altezza e il mister saprà sicuramente come dosare le forze, motivo per cui sceglierà di conseguenza senza forzature. Bisogna cercare il risultato sempre attraverso il gioco a prescindere dagli interpreti.


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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.