Assieme a Mario Ponti, ex giocatore rossoblu (esordio in un Genoa-Napoli del 1983) e poi allenatore, ci avviciniamo alla prossima sfida contro il Cagliari. Ecco la presentazione della prossima avversaria del Grifone.

IL SISTEMA DI GIOCO – Nell’ultima partita, contro il Frosinone, ha giocato con il 4-3-2-1 e mi sembra che questo sia il sistema migliore per sfruttare le caratteristiche dei giocatori. Mancosu punta centrale, con Luvumbo e Jankto alle sue spalle. La partita però l’ha cambiata con le sostituzioni e l’uomo che ha dato la svolta, oltre a Pavoletti autore di due reti, è stato Oristanio. Il modulo 4-3-2-1 dà modo a Ranieri di sfruttare gli ottimi giocatori del reparto offensivo”.

I PUNTI DI FORZA Lapadula, Pavoletti, Petagna, Lapadula, Oristanio, Mancosu: tutti giocatori che offrono un’ampia gamma di soluzioni. Ranieri grazie a loro può variare in qualsiasi momento l’assetto, può passare al 4-3-3 o al 4-3-2-1. Non so quante squadre di Serie A di medio-bassa classifica dispongano di una simile varietà. Ci sono attaccanti fisici come Petagna e Pavoletti, da area di rigore come Lapadula e veloci, di passo rapido, come Luvumbo”.

I PUNTI DEBOLI“La fase difensiva. Hanno subito tanti gol, 21 in 10 giornate, praticamente due a partita. La linea dei quattro davanti al portiere si muove male, mai di reparto. Sono molto approssimativi nei movimenti, dunque vulnerabili. Anche il cambio di portiere, da Radunovic e a Scuffet, non mi pare che abbia portato i risultati sperati. Il Genoa deve scavare su questa fragilità del Cagliari, sfruttare queste lacune, e tagliare il più possibile i rifornimenti per le punte”.

I GIOCATORI DA TENERE D’OCCHIO Il giocatore che mi piace di più è senz’altro Oristanio, giovane ex Inter, nella scorsa stagione in Olanda. Un ragazzo tecnico, in possesso di un ottimo mancino, e nello stesso tempo munito di gamba. Poi direi Luvumbo, molto bravo nell’uno contro uno, nei dribbling, e ora mi sembra che anche abbia cominciato a farsi valere sotto porta, prima era un po’ acerbo. E Makoumbou a centrocampo abbina quantità e qualità”.

L’ALLENATORE Claudio Ranieri… Definirlo esperto è riduttivo. Ne ha viste tante e riesce sempre a trovare il modo e la maniera per uscire dalle situazioni più ingarbugliate. Da molti è considerato un allenatore fortunato e probabilmente lo sarà stato, ma la fortuna non basta per restare sulla breccia tanti anni. È un tecnico capace, senza dubbio. Il suo modo di gestire la partita dalla panchina e il suo modo di rapportarsi con la stampa a me piacciono molto. Difficilmente è impreparato, è sempre misurato e non dice mai cose fuori posto. E credo che con i giocatori abbia un rapporto sincero, diretto e leale”.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.