Da parte dei calciatori la richiesta che è stata fatta è quella di far ripartire il calcio quando tutti i cittadini potranno disporre di tamponi e test, non ci deve essere una corsia preferenziale per la categoria“. A spiegarlo è stato il presidente dell’AIC, Damiano Tommasi, le cui dichiarazioni rilasciate in giornata sono state riassunte direttamente sul sito ufficiale della Associazione Italiana Calciatori.

Allo stato attuale la situazione del Paese non consente la ripresa dell’attività – ha continuato il presidente Tommasi – e dobbiamo capire se ci saranno le condizioni di sicurezza nelle prossime settimane e quali procedure si devono attivare per renderlo possibile, tutelando la salute di tutti, non solo degli atleti. L’incontro di oggi è stato utile per mettere sul piatto tutte le posizioni delle componenti del mondo del calcio e metterle a confronto con chi dovrà analizzare la situazione per stilare un protocollo adeguato”.

Da parte dei calciatori la richiesta che è stata fatta è quella di far ripartire il calcio quando tutti i cittadini potranno disporre di tamponi e test, non ci deve essere una corsia preferenziale per la categoria. Questo non certo per immagine, bensì per responsabilità etica: molti calciatori sono risultati positivi e molti hanno familiari e amici malati in attesa dei tamponi. I calciatori non vogliono essere fuori dal contesto del Paese”.

Il come ripartire lo stabilirà il protocollo, che deve essere validato e nel quale abbiamo chiesto che ci siano non consigli e suggerimenti, ma norme ed elementi chiari per capire come agire in sicurezza. Quindi da una parte massima chiarezza, dall’altra avere la certezza che l’applicazione del protocollo venga rispettata in toto da tutte le società, per avere le massime tutele possibili pur sapendo che il rischio zero purtroppo non esiste”.


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