Tornato alla corte di Davide Nicola e del Genoa, ha esordito nell’ultima gara interna contro il Sassuolo. Oggi Valon Behrami si è concesso telefonicamente per una breve intervista alla Radiotelevisione Svizzera dove ha parlato della felicità di aver ritrovato il Genoa e la Serie A, di quanto non parta dall’idea di essere un giocatore “part-time” e, soprattutto, della clausola contenuta nel suo contratto in caso di salvezza.

Quella di tornare al Genoa è stata sicuramente la scelta migliore venuta fuori prima di questo mercato – esordisce Behrami in collegamento telefonico – E soprattutto la presenza di un allenatore che già mi conosce ha facilitato il tutto perché Nicola sa bene che devo gestirmi in una certa maniera. Mi ritengo fortunato ad essere qui: è una bella sfida raggiungere il nostro obiettivo, quello della salvezza“.

Situazione stressante rimettersi in gioco in un contesto così complicato? “Chiaro che società e tifoseria qui sono molto esigenti, ma ci sono tutte le condizioni per lavorare e arrivare al meglio alla domenica. Era quello che cercavo, era quello che volevo. C’è poco da lamentarsi: ho tanta voglia di lavorare e rimettermi in gioco. Quasi ovunque in Italia ci sono grandi aspettative, è normale che ci sia un po’ di pressione. Ma la avverto in maniera diversa rispetto a qualche anno fa“.

Se posso giocarmi un posto da titolare? La mia ambizione resta quella di giocare quante più gare da titolare – è la risposta sicura del centrocampista svizzero – Sono consapevole di non avere molti giorni di preparazione alle spalle, ma sono praticamente dieci giorni che mi alleno quotidianamente. Devo cercare di rientrare in condizione al più presto, ma non parto dall’idea di un utilizzo part-time. Poi spetta all’allenatore decidere, ma nella mia testa vorrei sempre provare ad essere titolare o alzare il livello dell’allenamento, perché se anche fossi considerato un giocatore part-time dovrò cercare di raggiungere le posizioni da titolare. Non c’è una gerarchia, una decisione, ma solo cercare di tornare al meglio prima possibile per riuscire a darmi una mano”. 

Se a Genova chiuderò la mia carriera? A breve termine c’è solo un obiettivo, quello della salvezza. Nel mio contratto c’è una clausola legata alla salvezza e, in caso di Serie A, ci sarebbe un ulteriore anno. Ma cerco soprattutto di stare bene e trovare continuità, quella che non ho trovato in Svizzera. I due mesi che sono stato fermo mi hanno fatto capire che avevo ancora tanta voglia di giocare. Dopo tantissimi anni, anche solo dal tono di voce, risulto cambiato: me l’hanno detto tutti, anche chi mi sta vicino in famiglia. Sono rinato da quando sono tornato a giocare in Serie A. È stata una scelta sbagliata quella dell’anno scorso, ma non è colpa di nessuno: si tratta solo di trovarsi bene o meno. Ora mi sento di essere tornato nel mio ambiente, dove mi trovo sempre bene. Vorrei passare tantissime ore dentro lo spogliatoio, coi compagni, perché mi mancava. Sono felice e contento: mi godo questi sei mesi avendo davanti un obiettivo molto, molto importante”. 


Torino-Genoa nel frigorifero