Dopo Enrico Currò, Sebastiano Vernazza e Luigi De Canio, prosegue la nostra rassegna di pareri sul campionato di Serie A che debutterà sabato prossimo. Oggi tocca ad Andrea Ramazzotti, firma del Corriere dello Sport.

Che campionato ci attende?

“Mi aspetto un campionato probabilmente più equilibrato di quello degli ultimi anni e per equilibrato intendo anche avvincente. Negli ultimi anni la Juventus ha sempre dominato il campionato, dall’inizio alla fine, salvo qualche eccezione. Detto questo, quest’anno il campionato è più equilibrato anche perché la concorrenza si è rinforzata parecchio. L’Inter di Lukaku ha fatto un mercato da 180 milioni, bonus compresi; il Napoli ha acquisito una maggiore stabilità al secondo anno di Ancelotti; la Juventus ha più punti interrogativi del passato, quando partiva col marchio di fabbrica di Allegri. Oggi con Sarri c’è qualcosa da registrare nei meccanismi della squadra e nel modo di giocare. Mi sembra ci sia una Juventus leggermente meno forte rispetto al passato, mentre la concorrenza mi sembra più forte”.

Chi si è rinforzata di più, ad oggi, in sede di calciomercato?

“Nettamente l’Inter, sebbene il Napoli abbia fatto due acquisti come Lozano e Manolas e avesse comunque meno bisogno di rafforzarsi dell’Inter. Quella nerazzurra è stata una campagna acquisti imponente, peraltro non ancora finita”.

Anche la lotta salvezza quest’anno rischia di avere una grande bagarre anche quest’anno?

“Se ci pensiamo bene, la bagarre è stata grande anche alla fine dell’ultima stagione quando c’erano 8/9 squadre che potevano retrocedere. C’erano combinazioni pazzesche, a 41 punti si arrivava con una classifica avulsa ed erano coinvolte un certo numero di squadre. Detto ciò, è vero: Verona, Lecce e Brescia si stanno rinforzando. La storia del nostro campionato, però, dice che le neopromosse spesso faticano. E se non tutte, fanno parecchia fatica per salvarsi. Si stanno rinforzando, ma le attende un campionato non semplice perché vi è una serie di squadre che l’anno scorso non hanno vissuto una stagione semplice. L’Udinese era partita male, si era ripresa e poi è sprofondata. E mi riferisco anche al Genoa, che l’anno scorso se l’è vista brutta”. 

Che Genoa sta nascendo?

“Sta nascendo una squadra interessante. Io francamente conosco molto bene Pinamonti avendolo visto giocare per anni nelle giovanili dell’Inter e poi in prima squadra. È un investimento importante e interessante quello di Preziosi, un presidente che negli anni ha dimostrato di non sbagliarne uno a livello di attaccanti. I centravanti del Genoa hanno sempre fatto bene in Serie A. Mi pare che abbia costruito una squadra intorno ad un tecnico, Andreazzoli, che è bravo al di là del brutto risultato dell’anno scorso ad Empoli. Ci sono i presupposti per fare un’annata diversa rispetto a quella passata. Quando cambi tanto è sempre un rischio, ma magari l’esperienza della cessione di Piatek a gennaio scorso avrà insegnato qualcosa e farà riflettere cosa successe in casa del Grifone dopo quella cessione”.

Un solo allenatore esordiente, Fonseca, nel prossimo campionato italiano. Gli altri diciannove già hanno allenato nel massimo campionato. Che fattore può essere?

“Mah, senz’altro è un fattore che può senza dubbio incidere, anche perché comunque la Serie A è un campionato a parte tra quelli europei. Un campionato molto tattico, dove gli allenatori stranieri vengono difficilmente ad insegnare calcio. Lo ammise anche Mourinho quando arrivò qua: era già “Mourinho”, ma disse che il nostro era un campionato a cui bisognava adattarsi e per il quale si doveva studiare capendo bene certe cose. Lo stesso Fonseca dovrà chiaramente farlo, mentre per gli altri conoscere già la Serie A potrà essere un vantaggio”.


Il campionato che verrà, Vernazza (Gazzetta): “Più aperto rispetto agli anni scorsi” – AUDIO