Anche il collega del Corriere dello Sport, Antonio Giordano, si unisce al coro di voci che dipingono a grandi linee la prossima stagione di Serie A e ripetono con forza la parola “equilibrio”. Ecco quanto ha raccontato telefonicamente ai nostri microfoni.

Che Serie A ci attende?

“Ancora difficile dirlo visto che mancano una quindicina di giorni di mercato. In questo momento i valori sono abbastanza cristallizzati: la Juventus resta avanti rispetto a Napoli e Inter, ma è tutto così cangiante e diventa anche difficile sbilanciarsi. Bisogna solamente ragionare con lo stato dell’arte attuale: la Juventus parte forte del vantaggio degli anni passati. Così come il Napoli con Lozano e Manolas si è molto rafforzato”.

La lotta salvezza sarà ancora più difficile degli anni passati?

“Ci sono squadre che hanno messo dentro tanta qualità e penso soprattutto al Genoa, salvatosi all’ultima giornata col pareggio di Firenze. Penso che anche in questo caso molte cose possono ancora accadere. Sono molto curioso di vedere il Lecce di Liverani, che è accompagnato da grandi credenziali tecniche. Ma poi vale il discorso fatto per il vertice: a volte anche un solo uomo può diventare pedina fondamentale e abbastanza rilevante da poter cambiare la natura di una squadra. Così, sulla carta e per quanto visto, il sospetto è che ci sia molto più equilibrio”. 

Diciannove allenatori su venti non esordienti in Serie A: può essere un aspetto influente o particolare?

“Anche Liverani va considerato un esordiente: la sua breve esperienza non può essere considerata formativa, anche se qualcosa gli hanno lasciato. Fonseca non conosce il calcio italiano, ma conosce quello internazionale: vedere giocare le sue squadre è sempre stato molto piacevole. Non lo ritengo un’incognita. Per alcune squadre, come Lazio e Napoli, peserà la continuità tecnica e la conoscenza tecnica che gli allenatori hanno dei giocatori e viceversa. Ci sono valori che sono cresciuti molto e altri potranno crescere in questo periodo formativo del calciomercato. E dico “formativo” perché ci vuole poco per sistemare le forze interiori di un gruppo per quelli che sono i tuoi obiettivi”.