Ci sono ambiti dove spesso è meglio attendere le risposte ufficiali, vista anche la delicatezza della materia che si presta a facili interpretazioni ed errori, prima di scrivere. Ne sono arrivate due nelle ultime ore, entrambe legate a vicende che riguardano i 777 Partners, proprietari del Genoa. Una legata alla notizia delle ultime ore rilanciata dal Financial Times, l’altra legata all’acquisizione dell’Everton.

Da quando è partita la corsa all’Everton, nello scorso settembre (ma l’interesse è risaputo già da febbraio 2023), è indubbio che si siano susseguite diverse notizie legate alla holding di Miami, che nel calcio ha acquisito tantissimi club nel giro di pochi anni, ma ha anche un proprio business nel panorama dell’aviazione e di altri sport, come il basket, essendo proprietaria dei London Lions che stanno scrivendo pagine storiche della storia della pallacanestro britannica, sia con la formazione maschile sia con la formazione femminile.

Tra i club calcistici di cui sono proprietari com’è noto vi è il Genoa, dove 777 Partners ha iniettato circa 125 milioni e dove sta lavorando per raggiungere al più presto l’auto-sostenibilità. In tal senso, il prossimo mese di maggio sarà interessante vedere gli sviluppi di questo processo alla consueta assemblea degli azionisti per l’approvazione del bilancio 2023, che dovrebbe chiudere con una voce “ricavi” vicina ai 100 milioni.

Ma tornando al tema principale di questo approfondimento, l’ultima notizia in ordine di tempo è quella rilanciata dal già citato Financial Times riguardo l’invito ad alcuni investitori da parte delle autorità di regolamentazione degli stati di Utah e South Carolina, negli USA, ad abbassare la loro esposizione finanziaria nei confronti di 777 Partners. Nello specifico, come riportano i colleghi statunitensi, l’invito sarebbe arrivato a cinque soggetti appartenenti al gruppo A-Cap del CEO Kenneth King: Sentinel Security Life, Haymarket Insurance, Jazz Reinsurance, Atlantic Coast Life Insurance e Southern Atlantic Re. Nelle ultime ore è arrivata anche la risposta ufficiale della holding di Miami, 777 Partners, che recita:

A-CAP è uno dei numerosi finanziatori di 777 Partners e delle sue 60 società in portafoglio. Come consuetudine nel settore, 777 Partners è tenuta alla riservatezza per quanto riguarda le specifiche attività di prestito – si legge nel comunicato, che prosegue riferendosi nello specifico all’operazione Everton, come se le due cose potessero essere in qualche modo legate – Per quanto riguarda la proposta di acquisizione dell’Everton FC, 777 Partners ha fiducia nella propria capacità di finanziare sia la transazione che il piano aziendale triennale del club, i cui dettagli sono stati forniti alla Premier League nell’ambito del processo di approvazione regolamentare in corso“.

Ecco, a tal proposito è passata inosservata ai più la lettera che la Premier League, a firma del suo presidente Richard Masters, ha inviato nelle scorse ore in risposta al FAB (Fan Advisory Board) dei tifosi dell’Everton, che avevano chiesto lo scorso 25 marzo chiarezza sia all’organo che gestisce il campionato inglese  sia a Farad Moshiri, proprietario uscente dei Toffees. È di pubblica fruizione su Twitter, e tra l’altro è attesa una nuova risposta da parte dei tifosi inglesi alla stessa Premier League nelle prossime settimane.

Nella risposta ufficiale è chiaro, leggendo tra le righe, che l’apertura ad un via libera con condizioni non è certamente legato alla presenza di quelli che il protocollo definisce “eventi squalificanti”, ossia situazioni che impedirebbero in partenza di poter presentare un’offerta di acquisizione e di ingresso in un board amministrativo di un club inglese. Si coglie, piuttosto, la necessità di dare un via libera definitivo solo alla presenza di tutta la documentazione necessaria in un processo che spesso può risultare più lungo del previsto, anche perché questo processo non ha una scadenza, come potrete leggere nella parte finale del comunicato.

Tra l’altro la Premier League effettua a sua volta una propria due diligence su chi è in procinto di entrare nel panorama dei club inglesi. L’Everton, che è uno dei membri fondatori della stessa Premier League, gode sicuramente di un’attenzione particolare, sebbene i tempi stringano. I 777 Partners “hanno fiducia”, come scritto nella nota. Questo è, in parallelo, lo scenario descritto dalla Premier League:

Grazie per la tua lettera datata 25 marzo 2024, che abbiamo ricevuto il 27 marzo 2024. Riconosciamo pienamente l’incertezza che una proposta di acquisizione di un Club può causare tra i suoi fan. Comprendiamo anche come, nel caso di specie, il tempo impiegato dal processo abbia aggravato tale incertezza. Siamo quindi lieti di cogliere l’occasione per rispondere alle domande contenute nella vostra lettera. Prima di farlo, però, vogliamo chiarire che gli acquisti dei club della Premier League sono processi a volte molto complessi.

Il Consiglio della Premier League riconosce che gli individui o le entità che acquisiscono uno dei club membri della Premier League non sono semplicemente investitori in una società, ma custodi di un bene comunitario; nel caso dell’Everton, uno che è stato una parte fondamentale della sua comunità per oltre un secolo. Il Consiglio quindi prende estremamente sul serio le proprie responsabilità ai sensi del League’s Owner’s and Director’ Test (OADT). Nella tua lettera hai chiesto chiarimenti sulla possibilità che la Premier League “respinga” un partito che sta cercando di investire in un club della Premier League:

In primo luogo, l’OADT della Lega, compresi gli standard pertinenti che devono essere soddisfatti dai candidati investitori, i poteri del Consiglio e le procedure attraverso le quali tali poteri vengono esercitati I, sono tutti esposti in dettaglio nella Sezione F del Regolamento della Lega, e sono pubblicamente disponibili qui – https://www.premierleague.com/about/publications.

Quando un individuo o un’azienda indica che desidera acquisire un club della Premier League, in generale, si svolgono due processi contemporaneamente:

– In primo luogo, la Lega deve garantire che nessuno degli “Eventi squalificanti” stabiliti nell’OADT si applichi a qualsiasi individuo o società che si propone di diventare un “Direttore” del Club (questo include non solo i membri proposti del consiglio ma anche importanti investitori). Lo facciamo richiedendo autodichiarazioni alle persone/entità interessate, ma anche impegnandoci noi stessi in una due diligence dettagliata per garantire che le dichiarazioni fornite siano corrette. L’elenco degli ‘Eventi Squalificanti’ sono stabiliti nella Regola F.1 (pagina 143 del Manuale online).

Se, dopo aver completato il processo di cui sopra, riteniamo che un “Evento di squalifica” si applichi a un individuo/società che sta cercando di acquisire il Club, sarà squalificato e (fatto salvo il suo diritto di ricorrere o contestare tale decisione) non potrà essere un ‘Direttore’ del Club interessato, né di qualsiasi altro Club. Nel senso indicato nella sua lettera, in quel contesto il soggetto o la società verranno quindi “respinti”. Oltre a questo processo, dobbiamo anche garantire che il Consiglio sia soddisfatto della fonte e della sufficienza dei finanziamenti che gli investitori proposti intendono utilizzare per finanziare l’acquisto e le operazioni in corso del Club. Il Consiglio ha ampi poteri per richiedere informazioni e documenti utili in tal senso, ma i requisiti minimi sono quelli stabiliti nell’elenco dei “Materiali per l’acquisizione” riportato nelle Regole (all’Appendice 22, pagina 626 del Manuale online). Questo processo non è definitivo o determinante allo stesso modo dell’esame degli “Eventi squalificanti”: se un investitore proposto non è in grado di soddisfare inizialmente il Consiglio in merito alla fonte e alla sufficienza del finanziamento, ciò non lo squalifica ai sensi dell’OADT (o costituisce un rifiuto permanente). Se il Consiglio ritiene di non essere soddisfatto della fonte e della sufficienza del finanziamento, l’investitore proposto può rimediare, ad esempio, garantendo nuovi finanziamenti che soddisfino il Consiglio. Nelle Regole non è prevista alcuna scadenza temporale, ma l’acquisto non può essere completato a meno che e finché il Consiglio non sia soddisfatto (vedi Regola F.30, pagina 149 del Manuale online). Esistono ovvie ragioni politiche per adottare un approccio diverso rispetto ai due processi.

Se un individuo o una società viene squalificata ai sensi dell’OADT, è stato deciso che non soddisfa gli standard richiesti per essere custode di un club. Al contrario, se fosse possibile apportare finanziamenti aggiuntivi o una piccola modifica al piano aziendale per garantire che una persona altrimenti accettabile possa acquistare il Club, sarebbe controproducente e sproporzionato rifiutarli sulla base del fatto che non hanno soddisfatto i requisiti Sali a bordo per la prima volta. Infine, la Regola F.29 (pagina 151 del Manuale online) attribuisce al Consiglio il potere di imporre condizioni sull’acquisto di un Club (anche in relazione alla fornitura di finanziamenti).

In sintesi, se un individuo o un’azienda che desidera acquistare un Club è soggetto ad un “Evento squalificante”, verranno respinti. Tuttavia, se il Consiglio non è soddisfatto della fonte e della sufficienza dei finanziamenti a sostegno dell’acquirente, l’acquirente ha l’opportunità di affrontare il problema. Sebbene le Regole non prevedano alcuna scadenza per quest’ultimo, in pratica resta ovviamente la possibilità per il proprietario storico di cercare investimenti alternativi altrove”.


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