Dopo la sconfitta dello scorso lunedì a Vado Ligure contro l’Atalanta, il Genoa Primavera di mister Agostini faceva visita in questo sabato mattina al Lecce, campione in carica dello scorso campionato Primavera 1. I rossoblu sono fermi a quota 21 punti, mentre il Lecce è attardato di otto punti, a quota 13. Si giocava al “Campo Comunale” di San Pietro in Lame. A dirigere la sfida l’arbitro Marco Di Loreto della sezione di Terni, assistente De Chirico e Massari.


FORMAZIONI UFFICIALI 

LECCE (3-5-2): Borbei; Pacia, Pascalau, Esposito; Agrimi, McJannet, Vulturar, Minerva, Daka; Corfitzen, Burnete. A disposizione: Lampinen, Leone, Dempsey, Addo, Samek, Davis, Zivanovic, Helm, Dell’Acqua, Nemo, Vescan-Kodor. Allenatore: Federico Coppitelli

GENOA (4-2-3-1): Calvani; Scaravilli, Cissè, Abdellaoui, Tosi; Arboscello, Gonçalinho; Ghirardello, Omar, Romano; Ekhator. A disposizione: Bertini, Ceppi, Rossi, Natale, Ferroni, Ahanor, Barbini, Papastylianou, Bosia. Allenatore: Alessandro Agostini


CRONACA

Il Genoa deve fare i conti con tante assenze, da Papadopoulos a Palella passando per Bornosuzov e Sarpa (ancora squalificato dopo l’espulsione con il Sassuolo), ma entra con un piglio differente rispetto alla gara di lunedì scorso contro l’Atalanta. Il primo quarto d’ora è estremamente combattuto, con tante ripartenze da una parte e dall’altra e l’arbitro costretto a interrompere spesso il gioco. Prima si scontrato Vulturar e Omar, poi lo staff medico del Genoa deve soccorrere Arboscello colpito da un avversario su sviluppi di calcio d’angolo e sanguinante al naso.

Al 16′ interrompe questi primi 15′ di battaglia lo sfondamento sulla destra di Omar e il conseguente cross che trova la testa di Ekhator, che sblocca le mercature a favore del Grifone. Il primo tempo segnala la reazione dei padroni di casa, che però non impensieriscono mai Calvani. È piuttosto la ripresa a segnare un cambio di passo nella partita.

Al 48′ il Lecce rientra i campo col piglio di chi vuole rimettere subito in equilibrio la gara e ci riesce al 48′ di gioco grazie alla rete di Corfitzen. La gara si snoda tra una reazione e l’altra, coi rossoblu che in neppure sessanta secondi si proiettano davanti e si conquistano il calcio di rigore che Romano trasformerà per il 2-1. Siamo, in tutto ciò, al cinquantesimo di gioco.

Dieci minuti dopo il Lecce pareggia, ancora con Corfitzen, che al novantesimo di gioco siglerà la rete del definitivo 3-2 calciando da fuori area: Calvani, che pochi secondi prima aveva deviato in angolo il tiro di Samek, la vede spuntare tra una selva di gambe e può solo provare ad opporsi, ma il tiro è potente e termina in fondo al sacco. Lecce che porta a casa l’intera posta in palio, in rimonta, e Genoa che (rimasto in dieci per l’espulsione, per somma di ammonizioni, di Cissè) incassa la seconda sconfitta di fila.


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