Alle ore 15, a Palazzina San Giobatta al Porto Antico, sede del Museo del Genoa e del Ticket Office, si è presentato alla stampa il nuovo centravanti del Genoa, Mateo Retegui. Alle ore 19 ci sarà poi l’incontro coi tifosi in Piazza De Ferrari. “Devo ringraziare Andres Blazquez, determinante nelle fasi decisive di questa trattativa – spiega il DG Ricciardella, a cui fa eco il DS Ottolini che svela un retroscena. “Non so se Mateo lo sa, ma già l’estate scorsa avevamo provato a intavolare qualcosa, poi non si è potuto concretizzare. Lo seguiamo da parecchio tempo. Poi c’è stata questa cena a Genova dove Flavio mi ha detto: “E se prendiamo Retegui?”. Io gli ho risposto: “Magari”. E da lì si è delineata questa idea e siamo stati bravi a trovare le soluzioni migliori per portare in fondo l’operazione. Siamo molto contenti”. 

“Grazie Presidente, grazie Flavio e Marco – esordisce Mateo Retegui – Per me è un onore esser qui, in una grandissima squadra, in un club con tantissima storia. Sono felice, più che contento. Sono qui per imparare e per godere questi momenti. E grazie a tutti per essere qui”. Poi al via le domande. Presente tutta la famiglia del calciatore, dal papà alla sorella passando per la mamma e lo zio.

Da poche ore sei al Genoa e hai conosciuto compagni e allenatore. Le tue sensazioni?

“Sono molto contento e felice, questa è una grandissima squadra con un allenatore molto importante con cui ho parlato. Ho parlato con Milito e mi ha detto che è una bellissima città con dei grandissimi tifosi, un grande club in Italia. Anche per questo sono contento di godermi questi momenti”.

Avevi tanti club, soprattutto dalla Premier, che ti cercavano, ma hai scelto il Genoa. Perché proprio il Genoa?

“Avevo altre opzioni, però è una decisione che ho preso col cuore. Le parole dell’allenatore e la predisposizione del club a volermi prendere mi ha portato a prendere una decisione, per me e la mia famiglia, che diceva che Genova era la scelta migliore. Quella di venire in un club con molta storia”. 

Hai parlato con l’allenatore, che è stato in Nazionale e in rossoblu. Che ti ha detto?

“Abbiamo parlato di calcio, di come mi sentivo e come fosse stato il viaggio. È un allenatore che è stato grandissimo giocatore, anche della Nazionale, e per me è un onore che sia il mio tecnico. Spero di apprendere tanto da lui e da tutta la squadra”. 

foto Buoncalcioatutti

Tra i motivi per cui hai scelto il Genoa c’è anche il fatto di esserti avvicinato alla Nazionale e al ct Mancini che di te ha parlato bene in questi giorni

“Il primo passo era giocare in Serie A e il Genoa era la migliore opzione, quella che volevo io. Capisco che stare in Italia significa stare più vicino alla Nazionale, quindi sono felice di essere qui. Un messaggio per Mancini? Grazie a Roberto e a tutto lo staff della Nazionale, che ha sempre avuto belle parole per me. Mi fa piacere fare parte della Nazionale, li ringrazio per l’opportunità di vestire la maglia della Nazionale. Un sogno che si è compiuto”

Hai firmato un contratto di quattro anni. Vuol dire che ambisci a diventare un giocatore molto importante in questo club?

Sono contento di stare qui, con tutti. Spero di imparare ed essere protagonista con la squadra, di essere un giocatore e una persona migliore giorno per giorno. Questa è la cosa più importante”. 

Tu hai giocato in campionato fino alla settimana scorsa. La tua condizione?

“Sono pronto per giocare, ho giocato col Tigre sino al giovedì passato. Non sono stanco”.

Da Milito a Simeone ad altri campioni argentini che hanno fatto molto bene. Questo feeling tra Genoa e Argentina è più una responsabilità oppure un sogno?

È tutte e due le cose. È un sogno essere qui, mettersi questa maglia e onorarla fino alla morte. Come ho sempre fatto da quando gioco a calcio. Ora sono qui e non dubbi del valore dei colori di questa maglietta. Il mio desiderio più importante è giocare a calcio ed essere felice, fare molti gol. La mia posizione è il centravanti”. 

Conosci un po’ di storia del Genoa e del Boca Juniors?

“Sì, so che il Genoa è una grandissima squadra, con grandissimi tifosi, e ha vinto nove scudetti. Io voglio difendere questo simbolo (e indica il simbolo del Genoa sulla maglia, ndr). I Genoani hanno fondato il Boca Juniors e ora vestirò i colori del Genoa? Conosco la storia degli Xeneises e il mio bisnonno da parte di papà era genovese. Era destino che dovessi giocare qua. Anche per questo ero molto felice”. 

Parlando di calcio giocato, c’è un modulo in cui preferisci giocare? Ti trovi più a tuo agio con un compagno di reparto

“Ho parlato col tecnico di calcio e mi adatto a ciò che mi dice l’allenatore e a ciò di cui ha bisogno la squadra. Voglio imparare e dare il mio apporto sul campo alla squadra. Questa è la cosa più importante. Poi sarà l’allenatore a decidere se giocare con uno, due o tre allenatori. Io sono contento di giocare”. 

Nessuno ti ha fatto la corte come il Genoa. È Una motivazione in più a fare bene col Genoa?

“Sono qua perché voglio stare qua e desidero stare qua. Sono qui per la storia del club, per Flavio, per Marco e per il Presidente che si sono interessati molto a me. Per l’allenatore che mi ha chiamato e per me è stato un onore ricevere questo affetto. È stata la cosa più importante: ho preso la decisione corretta, avevo altre opzioni. Era quella che volevo io e che voleva la mia famiglia”. 

Quale sarà il tuo numero di maglia? E qual è il tuo soprannome?

“Il mio numero sarà il 19. Per il soprannome, io sono “Mateo”. El Chapa è mio papà”

Ci puoi raccontare come e quando è iniziata la trattativa per venire al Genoa?

Non lo so. Ero impegnato col Tigre nel pieno del campionato e giovedì è stata la mia ultima partita col club. Poi ho saputo di questa possibilità di venire al Genoa e senza dubbi, con mio papà e mio zio, abbiamo fatto il possibile per poter essere qua. È un gran passo nella mia carriera e nella mia vita. Fondamentalmente non è stato difficile per tutto quello che mi hanno detto. E anche la mia famiglia mi ha accompagnato”. 

Che idea ti sei fatto sulle differenze tra Serie A e campionato argentino?

“È differente, è un calcio più difficile del mondo. È un calcio duro, difficile, però ho molta voglia di dimostrare di essere all’altezza del club, di un club molto importante”. 

Che voglia hai di giocare al Ferraris davanti al popolo rossoblu?

“So che lo stadio e i tifosi sono molto passionali, lo ho ben chiaro. Lo so. Ho voglia di giocare, vincere, segnare e crescere”. 

Farai riposo o sei già pronto?

“No, nada riposo. Il campionato in Argentina è iniziato a gennaio, quindi non ho mai riposato o fatto vacanze. Ma io devo giocare a calcio, vincere e non ho bisogno di riposare”. 

Milito era il Principe, ti hanno presentato da re. Sei pronto ad essere il nuovo re del Genoa?

“Per me è un onore, spero si compiano tutti i miei desideri. Sono felice di essere qua, grazie per questa presentazione. È un sogno grande. Forza Genoa!”. 


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