Alle ore 13, dalla sala stampa di Villa Rostan, il tecnico del Genoa, Alberto Gilardino, ha presentato la sfida di Pasquetta contro il Como. “Da qui in avanti ogni partita diventa quasi decisiva? Pensiamo a domani, che sarà la prima delle sette. Sono tutte importanti e lo sono state sino ad oggi, lo sarà anche quella di Como. Dobbiamo basarci sulla continuità avuta in queste gare, sull’atteggiamento e la volontà di andare a determinare all’interno della gara. Credo che per inseguire questo sogno tutti assieme, quel sogno che abbiamo io, i ragazzi, i nostri tifosi, serva sempre un certo tipo di atteggiamento, di DNA, che abbiamo sempre dimostrato in casa e fuori. Questo deve essere il punto principale e quelle che sono le mie richieste ai ragazzi“.

Sulle condizioni di Bani: “Ha riportato questo trauma facciale, sta cercando in tutti i modi di recuperare, ma non è semplice. Faremo delle valutazioni assieme al giocatore, che anche in passato ha giocato in condizioni non migliori mettendosi a disposizione con grande disponibilità. Lo valuteremo nelle prossime ore. Da parte dei ragazzi c’è stata la volontà di giocare anche con qualche problemino e per un allenatore è molto gratificante”. 

Sulle condizioni di Boci: “Sta lavorando anche lui, ma non sarà tra i convocati. Ci vorrà ancora un po’ di tempo“.

Il Como all’andata ci mise molto in difficoltà, ha attaccanti importanti. Insomma, sarà una sfida che può dire molto…

Sarà una sfida ostica, come lo sono state tutte. Ricordo per esempio partite come quella in casa col Cosenza: devi giocarle le partite prima di dire che hai fatto una grande gara, hai giocato bene, ha fatto gol. Sono tutte partite complicate, compresa quella di Como. Da quando è arrivato Longo hanno ottenuto risultati, soprattutto in casa, e hanno organizzazione difensiva e giocatori davanti, da Cerri a Cutrone a Gabrielloni, che possono fare la differenza, come hanno fatto in questo e in passati campionati. Dovremo improntare la partita con lo stesso atteggiamento avuto nelle ultime gare, con grande consapevolezza e ardore agonistico. Sarà fondamentale“.

Quanto è importante in questo finale l’aspetto mentale, il fatto di non avere cali di concentrazione?

“È fondamentale e determinante. Passa attraverso i particolari, oltre che attraverso gli aspetti tecnici e fisici. Ho la fortuna di avere una squadra che ha un buon mix di giocatori esperti, che sanno prendersi delle responsabilità all’interno della gara, e giocatori giovani di gamba, con quella spensieratezza mentale che ti fa andare oltre. Come sempre fatto in questi mesi mi affido a loro, alla loro voglia di dimostrare, alla loro decisione all’interno della gara. Abbiamo preparato la partita per quella che sarà, per i concetti che dovremo andare ad attuare in entrambe le fasi difensiva e offensiva: dovremo essere bravi a determinare nelle occasioni che ci creeremo”. 

Le condizioni delle punte davanti? Tutti, tranne Gudmundsson, nel corso della stagione hanno avuto qualche problema…

“Davanti ho recuperato tutti, tutti scalpitano e hanno voglia di giocare ed è un segnale molto positivo. Hanno tutti caratteristiche diverse, dall’inizio oppure a gara in corso. Sono tutti dentro all’allenamento e alla squadra, un aspetto fondamentale e determinante”. 

Qual è la differenza tra giocare con Frendrup e Jagiello?

“Frendrup è un giocatore dinamico, che ha una percentuale elevata di recupero palla all’interno del campo. In questo senso è uno dei migliori in questo campionato. Jagiello è un giocatore un pochino più offensivo, sa lavorare tra gli interi spazi fra difesa e centrocampo avversari, ha controllo orientato importante e vede la giocata in avanti. Sono giocatori diversi, ma compatibili in un centrocampo a tre. Ho scelta con Badelj, Strootman, Lipani. In mezzo al campo, chiaramente, Sturaro nelle ultime settimane è stato per noi fondamentale e importante, ma chi ci sarà, anche in altri ruoli, farà sicuramente bene. Le condizioni di Sturaro? Ha avuto un risentimento, ma speriamo che già dalla prossima sia a disposizione”. 

C’è differenza tra giocare con una difesa a tre e una foto a quattro?

“Abbiamo giocato spesso contro una difesa a tre. Quello che conta è l’atteggiamento della squadra. Le richieste tattiche possono variare con una difesa a quattro. L’atteggiamento mentale, però, deve essere sempre quello che abbiamo avuto, ossia propositivo per attaccare quando ci sarà da attaccare, ma difenderci tutti e undici dietro la linea della palla quando sarà da fare. Dovremo accenderci quando ci sarà da lottare sulle seconde palle perché loro hanno comunque giocatori come Cerri e in mezzo al campo che lavorano molto sulle seconde palle, i quali vanno a raccattarne tante palle vicino a Cerri. Sarà questo tipo di partita”. 

Nelle ultime partite abbiamo calciato diversi calci di punizione dal limite, non andati a buon fine. Avete lavorato in settimana per inserirli nello score dei gol?

“Assolutamente, ci stiamo lavorando. Abbiamo giocatori che hanno caratteristiche balistiche di questo tipo: la volontà è quella”. 

Contemporaneamente in questo turno ci sarà Südtirol-Bari. Quanto incide?

“Dobbiamo pensare solo ed esclusivamente a noi, al nostro percorso, senza pensare ad altri campi. Pensiamo a noi, ad una partita alla volta, ed è quello che cerco di trasmettere ai ragazzi. Abbiamo una partita contro il Como: andiamo determinati, con la voglia di fare una partita giusta”. 

Sul finale, un commento anche sulla semifinale della Primavera, allenata ad inizio stagione e uscita mercoledì contro la Fiorentina al termine di una grande partita: “Faccio pubblicamente i complimenti al mister, al ds Taldo, a tutti i ragazzi e componenti della Primavera. Mi sono emozionato a vederla, e avendoli alleanti so che gruppo e che ragazzi sono. Alcuni li ho anche fatti esordire. Ora anche per loro c’è da concludere nel migliore dei modi il campionato“.


Rassegna Stampa dell’8 Aprile, Gilardino deve sciogliere gli ultimi dubbi. Bani resta ancora in dubbio