Aramu è andato in tribuna assieme ad alcuni compagni di spogliatoio nella partita di Coppa Italia persa con onore e combattendo dal Venezia contro l’Ascoli questo pomeriggio.

Questa mattina la rassegna stampa lagunare lo inseriva tra i possibili elementi del club arancioneroverde colpiti dal Covid, ma a dire il vero è una foto diffusa dallo stesso Aramu pochi minuti fa a spiegare che non è così: la sua presenza in tribuna, al Penzo, nella zona retrostante le panchine, annulla infatti ogni possibile dubbio. Il giocatore – e così anche altri compagni di spogliatoio che cercano di trovare un’altra sistemazione (Cuisance su tutti, ma anche Vacca) – ha da tempo espresso il proprio desiderio di cambiare casacca e questa sera ha diffuso una foto sul suo profilo Instagram.

L’attesa è stata a lungo per una chiamata dalla Serie A, ma la realtà di oggi racconta che moltissimi club si sono fatti avanti soprattutto dalla Serie B, categoria di cui Aramu è esperto conoscitore e per la quale è profilo di sicura affidabilità. Il Genoa è una di queste e ci viene confermato, da sponda veneta, essere la squadra più avvantaggiata.

Gli incontri e i contatti proseguiranno nelle prossime ore e una definizione dell’operazione, in un senso o nell’altro, dovrà arrivare quanto prima considerato che a breve cominceranno gli impegni ufficiali di campionato. Sicuramente non muoversi prima dell’impegno di Coppa Italia, primo vero banco di prova per il Genoa di mister Blessin, è parsa una scelta ponderata per osservare da vicino un’ultima volta, in una sfida vera, l’operato della squadra che lavora assieme ormai da quasi un mese e mezzo. Sul tavolo resta sempre la possibile doppia contropartita proveniente da Genova: Charpentier (non convocato per la sfida col Benevento) e Candela, arruolato per la Coppa Italia.

Continuano anche altre operazioni in uscita in casa rossoblu. Intanto vanno definite le situazioni di calciatori dall’ingaggio rilevante, come Hernani e Tourè, ma anche trovate le migliori soluzioni per elementi come il centrocampista Calò, richiesto da Südtirol e Palermo.


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