Con una prestazione di gran carattere e abnegazione, il Genoa è riuscito ad ottenere un prezioso pareggio nella trasferta di Verona. Il Genoa ha affrontato questa partita con numerosi assenti e con qualche giocatore in condizione precaria, tutti elementi colpiti dal Covid 19. Per la partita odierna contro l’Inter, Maran potrà disporre di quasi tutti i suoi giocatori, anche se ancora molti sono gli atleti debilitati da questo infido virus.

Uno sguardo sull’avversario di oggi.

Anche l’Inter avrà qualche giocatore indisponibile perché positivo al coronavirus, ma la squadra nerazzurra, che è una seria candidata alla vittoria finale, ha una rosa di primo piano in cui gli eventuali rincalzi sono giocatori di alto lignaggio. L’allenatore è Antonio Conte, mister conosciuto in tutto il mondo e che nella sua carriera ha vinto molti trofei soprattutto alla guida della Juventus, ha una cura maniacale dei particolari e della preparazione fisica. Schiera la sua squadra con il 3-5-2 e cerca di far ripartire il gioco sempre dalle retrovie. L’Inter è forte fisicamente, ha schemi precisi e difficilmente cambia spartito. Non ha giocatori di spiccata fantasia, ma sono tutti elementi dal rendimento regolare e costante. La formazione di Cinte basa molto il gioco sulla ricerca costante di Lukaku, che con la sua forza fisica riesce a dar sbocciare a tutta la manovra offensiva.

L’analisi reparto per reparto. Cominciamo dalla difesa.

Handanovic, portiere di statura internazionale e dal grande carisma, è il capitano della squadra: forte in ogni caratteristica del ruolo è un ottimo para-rigori, eccelle nel posizionamento e nella reattività. I tre difensori centrali sono D Ambrosio, De Vrij e Bastoni. D’Ambrosio, utilizzato quasi sempre nella sua carriera come esterno, ora fa il marcatore di destra: è un giocatore grintoso e rognoso, non sempre corretto, ed è pericoloso in fase offensiva quando ci sono corner o punizioni. De Vrij, nazionale olandese, è il leader del reparto, ha mezzi tecnici importanti che gli consentono di impostare il gioco, ha fisicità ed è bravo nel gioco aereo. Bastoni è il centrale di sinistra, anche lui ha buone proprietà tecniche ed è molto attento e concentrato nella marcatura, è un ex dell’Atalanta ed è considerato un sicuro prospetto.

Il centrocampo.

Darmian, Vidal, Brozovic, Barella e Perisic sono i cinque centrocampisti. Darmian e Perisic sono i quinti, gli esterni. Il primo, Darmian, è l’ultimo arrivato in casa Inter, proveniente dal Parma. Gioca a destra, ha gamba e corsa, piedi discreti, sostituisce Hakimi autentico trascinatore nelle ultime partite. Perisic è il quinto di sinistra, quest’anno viene utilizzato da Conte a tutta fascia, ma nelle stagioni precedenti ha sempre fatto l’esterno offensivo, quindi possiamo dire che dà il meglio di sé quando attacca. Prevalentemente destro, ha buon dribbling e gamba, ma nelle letture e nei movimenti difensivi deve fare sicuramente meglio. Vidal e Barella sono i due intermedi. Il cileno Vidal ha giocato nelle migliori squadre europee, è esperto e di carattere, è bravo nel recupero palla e negli inserimenti, forte nella tempistica e nello stacco aereo. Al tutto unisce la “garra” tipicamente sudamericana. L’altro intermedio è Barella, anche lui ha grinta, ma a volte eccede negli interventi e nelle proteste, comunque è un centrocampista di alta qualità e dal rendimento sempre elevato, in più forte nelle conclusioni dalla distanza. Brozovic è il metodista sul quale si appoggia sovente il gioco interista: carattere bizzoso e rendimento discontinuo, è uno dei giocatori più discussi dell’Inter, ha piedi buoni e un ottimo tiro da fuori.

L’attacco.

Le due punte sono Lautaro Martinez e Lukaku. Martinez, da tutti considerato l’astro nascente del calcio argentino, ha tecnica e forza nelle gambe, gioca bene in appoggio ai compagni ed è pericoloso nei 16 metri, oltre tutto eccelle in acrobazia. Lukaku è il bomber della squadra: voluto fortemente da Conte, con tanti gol e con ottime prestazioni ha fatto capire perché il tecnico insistesse tanto per averlo. Fisicamente mostruoso, quando è lanciato in profondità diventa inarrestabile, è in possesso di un piede sinistro ragguardevole.

Come si comportano sulle palle inattive?

In fase difensiva sulle palle ferme marcano ad uomo, quindi sono agevolati eventuali blocchi. Importante è Handanovic con la sua fisicità. In fase offensiva i corner e le punizioni laterali sono calciate da Brozovic o da Barella, salgono i tre difensori centrali e D’ Ambrosio va sul secondo palo a caccia della seconda palla. Lukaku, Lautaro e Vidal si dividono l’area di rigore. Quando ci sono punizioni al limite dell’area, Brozovic, Lautaro e Lukaku sono i prescelti per la conclusione.

In conclusione?

Il d.s. rossoblu Faggiano ha definito l’impegno con l’Inter una sfida proibitiva e noi speriamo ovviamente che si sbagli. Sarà una partita difficilissima, ma con il carattere e l’abnegazione mostrati lunedì a Verona si può sperare in un risultato positivo, anche se di questi tempi l’aggettivo non è un sinonimo di cose belle.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.