Eldor Shomurodov, non convocato dall’Uzbekistan per l’amichevole in programma domani contro gli Emirati Arabi Uniti, nelle scorse ore ha già fatto ritorno a Genova per mettersi a disposizione di Rolando Maran e cominciare ufficialmente l’avventura sul campo con la maglia del Genoa. L’attaccante vestirà la numero 61, codice regionale identificativo dell’oblast‘ di Rostov.

Shomurodov, in un’intervista rilasciata al quotidiano Sport24 (clicca qui), oltre a confermare il suo rientro anticipato in Italia ringraziando il commissario tecnico Abramov per la comprensione, ha raccontato qualche aneddoto aggiuntivo sul suo arrivo sotto la Lanterna negli ultimi giorni di mercato:È successo tutto molto velocemente – racconta Eldor – ha chiamato e mi ha detto che c’era questa possibilità. Ho subito accettato: fin da quando ero piccoo avevo il sogno di giocare a calcio in Europa. Non importava in quale paese, in quale squadra: volevo solo mettermi alla prova per vedere di cosa sono capace. A Rostov stavo bene, ma era da tempo che pensavo al calcio europeo. Quindi, non appena si è presentata la proposta ho accettato. Dell’interesse di Verona e Fiorentina ho saputo solo via internet, perché in quel momento la trattativa con il Genoa era quasi conclusa e stavamo discutendo i dettagli. No, non ho mai pensato ad altre opzioni. Avevo ricevuto interessamenti dalla Spagna, dal Genk in Belgio e all’inizio dell’anno anche dallo Stoccarda“. 

Il suo allenatore a Rostov, l’ex giocatore russo Karpin, ha provato in tutti i modi a trattenere Shomurodov: “Gli ho subito detto che volevo andare. Lui mi ha risposto che capiva la mia posizione da giocatore, ma che da allenatore non avrebbe voluto lasciarmi andare. Mi ha detto che aveva bisogno di me, promettendomi che se la dirigenza avesse accettato l’offerta lui non si sarebbe messo in mezzo. Gliene sono molto grato: ha capito il mio sogno”. Un sogno diventato realtà. Dall’oblast’ numero 61 alla squadra più antica d’Italia.