Domani sera  Il Genoa a Torino contro i granata si gioca il primo ottavo della competizione 2019/2020. Non si è capito perché la partita sia stata programmata alle ore 21.15, unica partita a questo orario assieme a Roma-Parma. Per il resto, le altre gare in programma la prossima settimana si giocheranno alle 15 oppure alle 18.

La gara tra granata e rossoblu potrebbe terminare oltre la mezzanotte se si giocassero tempi supplementari e rigori per determinare chi passerà il turno e accederà ai quarti di finale contro il Milan, partita che il Vecchio Balordo dovrebbe giocare al Ferraris visto il sorteggio di qualche mese fa.

Si gioca alle 21.15 per il palinsesto della Rai? Controllando la programmazione c’è solo il telegiornale in onda. Non volendo rinunciare o ridurre il terzo giornale sui canali Rai nel giro di un’ora, non sarebbe stato meglio anticipare l’inizio della partita alle 20.30 su RaiSport e dopo passare sulla rete due? Pensiero troppo machiavellico ispirato ai princìpi che esaltano l’astuzia della Rai e la mancanza di ogni scrupolo nei rapporti con i tifosi e con chi deve lavorare documentando la partita, considerati anche gli aspetti meteo col freddo annunciato a ridosso e dopo la mezzanotte. Tutti i giornali quando le gare sono notturne sono in affanno a chiudere i pezzi entro le ore 23 al massimo.

Per motivi di palinsesto far giocare un ottavo di finale di Coppa Italia al giovedì con due squadre, Torino e Genoa, che alla domenica successiva si giocheranno partite importanti (il Toro alle 15 con il Bologna, ma soprattutto il Genoa in casa dell’Hellas Verona alle 18) è difficile da capire, mentre tutte le altre giocheranno la settimana successiva con la stanchezza divisa in parti uguali. Il grande problema è che ad ogni finale di Coppa Italia da lungo tempo si pensa di riformare la manifestazione, ma non viene mai fatto. Perché  per la FIGC non è la seconda competizione professionistica nazionale dopo il campionato. È una Coppa Federale, visto e considerato che si scimmiotta molto dal calcio inglese,  non viene considerata come la FA Cup d’oltremanica: torneo ad eliminazione diretta con partita unica e con accoppiamenti casuali, senza teste di serie, con sorteggio che determina chi giocherà in casa.

La FIGC paragona la Coppa Italia all’English Football League Cup dove partecipano squadre di seconda, terza e quarte serie inglesi. La risposta al perché precedente è semplice. La Coppa Italia TIM diventa importante dalle semifinali, che vengono giocate sempre da quelli che occupano la parte alta della classifica a caccia di euro da rimettere sul mercato con le atre squadre a fare plusvalenze o richiedere prestiti onerosi, ed è diventata fino a quel momento un bicchiere di forma emisferica con stelo. Parliamo di un trofeo di cui oggi pare che non freghi niente alla FIGC, meglio ripetere fino alle semifinali, dove scatta il rumore dei denari modello Paperon de Paperoni per organizzare la SuperCoppa Italiana all’estero: fra portare Juventus e compagnia negli Emirati Arabi o il Roccapepe c’è una differenza.

La Coppa Italia è un vecchio ricordo: per il Genoa fu l’ultimo titolo nazionale vinto nel 1937, a seguire bisogna stendere un pietoso velo con le sconfitte con Virescit Boccaleone, Lumezzane e le ultime contro Alessandria ed Entella. Per Nicola la partita di domani notte conta qualcosa avendo capito già molte cose del mondo genoano: in particolare quale  fosse la squadra che, senza saperlo,  aveva sognato di allenare fin da calciatore, da portare in alto conoscendo di che scorza fossero i suoi tifosi. Oltre al passaggio del turno mancante da tempo, per Nicola sarà anche l’occasione giusta per valutare la rosa a disposizione in una gara ufficiale e non in allenamenti facendo un turnover mirato ai 4 cambi se si dovessero giocare i supplementari. Per chiarezza: una squadra, una volta effettuate meno di 3 sostituzioni durante i tempi regolamentari, potrà effettuare fino a 4 sostituzioni totali se la gara proseguirà con i tempi supplementari. Da domani sera in campo anche l’utilizzo dei sistemi Goal Line Technology e VARUn proverbio dice: “Di notte tutti i gatti sono grigi”. Sulla Coppa Italia Tim, così organizzata, tutti i pensieri sono neri.