Dare corpo alla speranza di avanzare in classifica come fatto dal dicembre 2022 con tre verbi cari a Gilardino: insistere, resistere e conquistare l’obiettivo con il gioco e il lavoro fatto per raggiungere quelli precedenti.

A quattro giornate dalla fine del campionato al Pio Signorini i verbi non cambieranno contro qualsiasi avversario. Il Vecchio Balordo se lo merita un posto nella parte sinistra della classifica ed essere una mina vagante davanti e dietro, tirando fuori un orgoglio collegato alla stima del gioco espresso, al suo popolo non dispiacerà.

A fine stagione con la salvezza arrivata con cinque giornate di anticipo non saranno tutte rose e fiori, è normale: serviranno prestazioni sopra le righe anche di poco per quelli utilizzati di più, ma soprattutto corroboranti con rendimenti  con gran quantità e qualità da parte di quelli utilizzati meno, come hanno fatto vedere contro il Cagliari.

La crescita evidente del Genoa si è vista anche nelle gare più buie. Peccato che non tutti siano consapevoli che nel calcio la perfezione non possa esistere sempre. L’importante continuare contro il Diavolo come ha fatto sempre il Vecchio Balordo.

Gilardino, lo staff, i calciatori hanno sempre cercato di crescere e migliorarsi per cercare di prendere il comando delle operazioni e cercare di avere più campo dove sviluppare il proprio gioco con il possesso pallone, cercando di far girare a vuoto gli avversari e colpire con passaggi felici e verticalizzazioni improvvise: il gioco di Pioli in questa stagione lo anche permesso, in particolare al Meazza.

Gilardino ha sempre chiesto al Genoa di pressare lasciando poco spazio tra le linee, tenendo i reparti stretti nella propria metà campo per provare a far partire rapidamente la pressione una volta perso il pallone alla ricerca dello spazio necessario per far male all’avversario. 

Probabilmente a qualcuno non piacerà questo tipo di gioco pensando ad un Grifone rinunciatario o catenacciaro. Saranno gli stessi che quando vedono fare lo stesso gioco al Real Madrid di Ancelotti in Champions godono: la differenza la fanno con gli spagnoli i tre davanti, qualcosa da provare a mettere dentro il Genoa il prossimo anno. In giro in Brasile o in Sudamerica ci sono calciatori in grado di poterlo fare, come nel continente asiatico: importante nel caso averli a disposizioni nei primi giorni di ritiro. Spors e compagnia il Brasile adesso lo conoscono seguendo il Vasco da Gama. 

Ottolini ha a disposizione tante risorse informatiche correlate da visioni dello scouting. Lui e tutti gli altri che operano nello scouting 777 non solo a livello nazionale, ma internazionale sono consapevoli di dover scommettere sulla qualità e non sulla quantità dopo la buona esperienza in Serie A.  

Dai Genoa! È una occasione per poter accendere le Luci a San Siro. Come sempre più indicazioni sulla formazione e sui recuperi nella conferenza stampa di Gilardino in mattinata.

Il Milan dopo la sconfitta nel derby con l’Inter, la seconda stella conquistata dai cugini, gli sfottó patiti, alcuni esagerati nel Carosello scudetto di domenica scorsa per la vie di Milano, cercherà di spennare il Grifone facendo l’errore di crederlo più accessibile non considerando il morale e la stima alta dei rossoblù a quarti. Lo scudetto vinto dall’Inter nel derby, davanti al pubblico rossonero al completo sugli spalti, non ha fatto bene a tutto il mondo rossonero che chiuderà la stagione con zero titoli e solo con l’obiettivo di mantenere la seconda posizione in classifica lontana 20 punti da Biscione.

Oltre i risultati in questa stagione contro il Genoa non sarà facile tener alto l’onore da parte di Leao e compagnia anche alla luce dei cambiamenti radicali previsti per la prossima stagione.  Il Diavolo visto ultimamente è stato in difficoltà fisica e tecnica per i troppi infortuni e condizionato dalle motivazioni di avere un allenatore a fine ciclo.

Contro la Juventus era un Milan con una difesa sperimentale vista l’emergenza infortuni e squalifiche (out Theo Hernandez, Tomori, Calabria) e perso il portiere Maignan nel riscaldamento. Allegri dopo aver cannato la formazione del primo tempo inserendo Chiesa e Milik ha permesso al Milan di capire di avere un portiere di riserva all’altezza, di aver salvato il risultato e ha permesso ad Allegri di capire che è difficile giocare contro il “muso corto”.

Il pareggio rossonero è stato buono ma non ha alleggerito  i malumori della tifoseria che domani sera continueranno contro la Società. Pareggio utile per conservare il secondo posto in classifica, ultimo obiettivo di Pioli, ma poco considerato se non arriveranno vittorie e gioco (non in trincea) come contro la Signora. Contestazione da parte del pubblico rossonero in questa settimana che sta per finire sulla posizione della società sul possibile nuovo allenatore, lo spagnolo Lopetegui, ritenuto non all’altezza di poter prendere le redini del Diavolo. Vogliono un vincente in panchina, uno di esperienza. L’arrivo dell’allenatore basco è stato congelato.

Senza un “ribot”, un cavallo di vittorie della panchina, i tifosi si chiedono perché non rimanga Pioli: con il pubblico paga solo i sei derby persi, ma non ha lavorato male piazzandosi sempre dopo aver vinto uno scudetto in zona Champions. Non è tenuto in considerazione dalla proprietà americana sollecitata da Ibrahimovic, il quale è accusato in questo momento di non essersi pronunciato non mettendo in gioco la faccia sul futuro rossonero.

Tatticamente Pioli ha utilizzato il 4-2-3-1, passando al 4-3-3 e in alcune gare anche al 3-5-2 giocando con i terzini in fase offensiva partecipanti attivamente al gioco d’attacco, non solo sulle corsie laterali ma anche dentro il campo. In fase di non possesso classico 4-4-2 a chiudere gli spazi. La marcatura a tutto campo ha evidenziato, in particolare in questo girone di ritorno, i limiti dei centrali di difesa con la squadra troppo lunga che ha sempre ricercato una fase di attacco troppo legata a Leao, Pulisic e Theo.

Pioli è anche accusato, soprattutto quando la squadra si è trovata a dover rincorrere il risultato, di una eccessiva distanza tra i reparti.Altra critica e biasimo al tecnico rossonero di aver accentuato la ricerca della profondità, una frenesia che non paga non avendo nel mezzo i Tonali e i Kessiè delle scorse stagioni, venduti dalla proprietà senza sostituirli, giocatori che fermavano le ripartenze avversarie.

Tra infortunati, squalificati e reprobi al Milan mancheranno Calabria e Musah squalificati , Maignan in porta, Kalulu in difesa, Loftus-Cheek a centrocampo e Kjaer, voglioso di  andare via. Anche Jovic in infermeria da valutare. Recuperati Tomori e Theo da squalifica. La formazione del Milan avrà due ballottaggi in difesa tra Gabbia e Thiaw e davanti tra Giroud e Okafor. Sportiello in porta; Florenzi, Tomori, Gabbia (Thiaw) ed Hernandez  in difesa; Adli e Rejinders davanti alla difesa; Chukwueze, Pulisic, Leao ale spalle di Giroud od Okafor.

L’arbitro Prontera di Bologna, 37 anni, nato a Tricase in Puglia vive a Bologna dal 2006. In Lega Pro dal 2013, in Serir B dal 2018 e dal 2020 alla Can A/B. In stagione 7 gare in Serie A, mai Milan e Genoa. Poi una gara diretta in Coppa Italia, 4 in serie B. Quattro i rigori, 27 i cartellini gialli, nessuno rosso assegnato. In carriera 22 gare dirette nella massima categoria, una sola volta il Milan (ottobre 2021) contro il Verona, mai il Genoa.

Diffidati Milan: Gabbia. Diffidati Genoa: Bani, Gudmundsson, Strootman, Vogliacco.