Ennesima partita da sbadigli per il Genoa: pur giocando per un’ora in 10 contro 11, il Frosinone è riuscito a strappare un buon punto ad un opaco Grifone. La squadra rossoblu non riesce ad uscire da questa situazione di stallo: troppo farraginosa e lenta la manovra dei genoani in queste ultime partite, oggi a si spera di assistere a una buona e convincente prestazione.

Uno sguardo d’insieme sul Parma.

Dopo un girone d andata molto buono, il Parma nell’ultimo periodo ha sofferto un vistoso calo, ma resta una squadra pericolosa e capace di giocare un buon calcio. I parmensi sono allenati da Roberto D Aversa, allenatore che ha trovato in Emilia il suo ambiente ideale per dare il meglio di sé, anche se in talune occasioni la squadra gioca un calcio speculativo. La squadra scende in campo con il 4-3-3 e fa delle ripartenze in velocità il suo punto di forza. Oggi a centrocampo avrà alcune defezioni ma i sostituti saranno sicuramente all’altezza, anzi, potrebbero avere stimoli maggiori. Il Parma non ama il palleggio, quando partono dalle retrovie fanno giro-palla per poi pescare Inglese in profondità o per la spizzata di testa oppure cercano la velocità di Gervinho e Biabiany. Squadra scorbutica da affrontare, fornita di elementi di valore e con un portiere affidabilissimo. Hanno trenta punti come il Genoa e il comune obiettivo di un finale di campionato tranquillo, per non rimanere invischiati nella paludosa lotta salvezza.

L’analisi reparto per reparto. Partiamo dalla difesa.

Il portiere è Sepe, ottimo nella posizione e reattivo tra i pali: nelle uscite alte si fa valere e anche con i piedi  sa il fatto suo. La linea a 4 è formata da Iacoponi, Bruno Alves, Bastoni e Gagliolo. Iacoponi, esterno di destra, e Gagliolo a sinistra sono similari nell’interpretazione del ruolo: non posseggono un passo incredibile e si propongono in modo misurato, ma sono molto attenti alla fase difensiva e si stringono spesso per aiutare i due centrali. Iacoponi è più reattivo e tecnico, è Gagliolo più forte fisicamente e nel gioco aereo. Bruno Alves e Bastoni costituiscono la coppia centrale, quasi imbattibile nel gioco aereo: esperienza e carisma per il portoghese, forza e tempismo negli interventi per il giovane italiano che è di proprietà Inter.

Il centrocampo.

Rigoni è il metodista davanti alla difesa, e viene utilizzato così per esigenze. L’ex rossoblu cerca di sopperire alla poca abitudine al ruolo con altre caratteristiche: aggressione, inserimento e discrete doti tecniche. L’altro ex genoano Kucka è la mezzala destra, forza e tiri dalla distanza le sue qualità: un giocatore instancabile, anche se pecca di precisione. Machin, mezzala di sinistra, originario della Guinea Equatoriale e in prestito dal Pescara, si dice che la prossima stagione possa vestire la maglia rossoblu. Buona corsa e buone capacità tecniche è arrivato nel mercato di gennaio ma è stato sin ora poco utilizzato.

L’attacco.

Gervinho, Inglese e Biabiany sono i tre giocatori offensivi. Gervinho, il top player della squadra, inarrestabile quando è lanciato in profondità, si è calato da subito nella nuova realtà. A volte troppo arruffone e confusionario, è comunque un giocatore ultra pericoloso, Inglese, la punta centrale, dà il meglio di sé quando è lanciato in profondità; bravo anche a difendere la palla e nel gioco aereo, è una delle migliori punte italiane. Biabiany, l’esterno di sinistra, veloce anche lui, tutto destro, non ha grande fisico, ma è migliorato molto tatticamente.

Come si comportano sulle palle inattive.

Sui corner e sulle punizioni laterali a sfavore dislocano Bruno Alves ed Inglese a zona, mentre gli altri marcano ad uomo. Soltanto in caso di un avversario particolarmente pericoloso Bruno Alves passa alla marcatura individuale. Sulle palle inattive a favore salgono Bastoni, Bruno Alves e Gagliolo, molto pericolosi tutti e tre. Si aggiungono Kucka ed Inglese e tutti insieme formano una batteria di saltatori importante. Rigoni è sempre appostato sul secondo palo. I corner sono calciati da Machin o dal giocatore più vicino alla battuta. Le punizioni dal limite e dalla media distanza appartengono a Bruno Alves, dalla lunga distanza si cimentano Inglese e Kucka.

Concludendo?

Dopo il Parma, inizia per il Genoa un ciclo terribile e iniziarlo dopo una convincente e ottima prestazione sarebbe molto gratificante ed importante sia per la classifica sia per l’autostima.


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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.