Al termine del pareggio a reti inviolate tra il Genoa di Cesare Prandelli e il Frosinone di Marco Baroni, Goran Pandev, che con la gara del Ferraris ha raggiunto le 400 presenze in Serie A, ha parlato ai microfoni di Radio Nostalgia e Buoncalcioatutti. Il calciatore rossoblu classe ’83, diventato ufficialmente cittadino italiano lo scorso 25 febbraio, ha definito questo “traguardo importantissimo che volevo però festeggiare coi tre punti. Ringrazio tutte le squadre che mi hanno permesso di raggiungerlo”.

Lo striscione bianco, rosso e verde ti ha fatto piacere?

“Si, li ringrazio di cuore, è stato emozionante. Era importante vincere questa partita e regalare i tre punti ai tifosi, però non siamo riusciti e siamo tanto dispiaciuti perché l’abbiamo preparata bene, forse dovevamo spingere ancora di più. Nel secondo tempo abbiamo creato tante palle gol e siamo stati anche molto sfortunati.”

Il portiere ha fatto bella figura: perché non si è variato il gioco? Adesso le colpe se le prende Sanabria che non fa gol?

“Sanabria è un grande giocatore che farà i gol: oggi non sono arrivati tanti palloni per farli. In settimana abbiamo provato i calci d’angolo, che oggi qualche volta abbiamo battuto bene. Ci sono anche gli avversari, che sono stati bravi a respingere questi palloni. Dovevamo provare a fare gol nel primo tempo, perché se a queste squadre non fai gol nei primi 20/25 minuti poi diventa molto difficile. Abbiamo visto nel secondo: erano tutti dietro e non ci facevano giocare. Ti innervosisci. Poi vanno a terra, chiedono i falli e non c’è più partita.”

Non ho visto nessuno andare sul fondo e scaricare il pallone dietro 

“Abbiamo messo qualche pallone però abbiamo attaccato poco il primo palo. Nel secondo tempo abbiamo messo tante palle dentro: non siamo stati bravi ad attaccare il primo palo, pazienza. Dobbiamo stare tranquilli, lavorare ancora di più e fare il risultato a Parma.”

Mi hanno detto che se non gioca Pandev non si tira mai in porta 

“Cerco di aiutare la squadra, giocare due minuti o di più a me non cambia niente: l’importante è che la squadra faccia risultato.”

Adesso dicono che c’è un calendario difficile e io dico che ci divertiremo

“Anche io, hai ragione. Facciamo fatica a giocare con squadre così, abbiamo visto anche contro il Chievo: quando ci sono pochi spazi facciamo fatica. Abbiamo gente davanti veloce, che va negli spazi e possiamo fare meglio. Ora arrivano le squadre sul calendario più difficili, e possiamo fare bene.”

Per queste squadre non cambia nulla giocare in 10 o in 11

“È la verità, hai ragione: con le squadre che si mettono dietro facciamo più fatica, però se fai gol nei primi minuti poi voglio vedere come finisce la partita. Non siamo stati bravi ad aprirla subito. Teniamo questo punto e lavoriamo tranquilli perché sabato ci aspetta una partita difficile”

Se ti convoca Mancini vai in Nazionale?

“No, ma io gioco per la Macedonia…” (sorride, ndr)

Sul traguardo raggiunto oggi:

“È un traguardo molto importante, devo ringraziare tutte le squadre dove sono stato e tuti gli allenatori che mi hanno fatto giocare, soprattutto la mia famiglia che mi è stata sempre accanto. Sono felice perché sono tante partite. Per un ragazzo che è venuto qua a diciotto anni, raggiungere un traguardo del genere è importante“.


Genoa, Goran Pandev da record: raggiunte 400 presenze in Serie A