Prandelli alla ricerca della prima vittoria del 2019 al Ferraris, la seconda dal suo arrivo a Pegli. Prandelli pragmaticamente dal suo arrivo pensa all’evoluzione della squadra ricordandosi e ricordando da dove è partito e guardando dove può arrivare. 

Le prestazioni, anche senza vittoria in casa e fuori casa, hanno dimostrato con vecchi e nuovi di avere carattere e determinazione. Prandelli teme la Lazio seppur stanca e con assenze importanti. Crede nei suoi calciatori, sicuro che potranno ripetere la prestazione che ha fruttato la prima vittoria contro l’Atalanta.

Il Vecchio Balordo è sotto gli occhi di tutti. Sta crescendo, ma non gioca ancora libero di testa, anche se ha idee chiare e organizzazione. Meriterebbe qualche punto in più in classifica, per di più non facendo fatica a cercare la via del gol.

Contro la Lazio, per averne ragione, Prandelli dovrà aumentare i volumi di gioco e mostrare i denti con un pressing alto. I tre che giocheranno davanti nel 4 3 3 o 4 2 3 1 dovranno essere i primi a pressare gli avversari avendone le possibilità essendo dotati di buona tecnica ed essendo in grado di saltare l’uomo con facilità, cercando di dare scelte importanti a colui che sarà in possesso di pallone e permettendogli di avere diverse opzioni di passaggio.

Con una settimana in più di lavoro, contro la Lazio dovrebbero esserci in campo giocatori in grado di far salire la squadra sia con il fisico ma soprattutto con il movimento senza pallone. Prandelli in carriera ha dimostrato di essere in grado di inventare gioco attraverso la duttilità e l’intercambiabilità dei ruoli e dei moduli, una sua specialità il centrocampo rotante. 

Curiosità per chi schiererà nel cuore del gioco: è chiaro che in qualsiasi sistema di gioco è fondamentale il gioco dei centrocampisti, dal cui comportamento e dalle cui caratteristiche dipenderà un carattere prevalentemente offensivo o difensivo. Per il Vecchio Balordo la Lazio potrebbe essere un avversario difficile, in particolare per un Genoa che deve digerire al meglio i meccanismi di copertura e difensivi rispetto al gioco ambizioso e offensivo pensato da Cesare.

Prandelli farà di tutto per mandare in campo una squadra organizzata, concentrata, ma domani contro la Lazio toccherà a chi giocherà incendiare il Tempio e fare i ragazzi terribili.

Malgrado i cerotti, la Lazio cercherà subito di pressare senza scoprirsi troppo per attivare le sue proverbiali ripartenze. Il Grifo dovrà essere bravo a non  soffrire questo atteggiamento, in particolare nei primi minuti aspettando che cali il fiato dopo le fatiche di Coppa. La pazienza e l’attenzione difensiva saranno le chiavi per cercare di fare risultato positivo. Un successo costruito con i suggerimenti  di Prandelli darebbe una spinta importante non solo alla classifica, ma anche ad una squadra che sta lavorando per una nuova identità. La formazione pronta per 10/11 ha un solo dubbio e ballottaggio a centrocampo.  

Foto TanoPress

Capitolo Lazio. C’è chi sostiene che, perché nulla cambi, debba in realtà cambiare tutto. Gattopardismo. Inzaghi Simone invece la pensa da sempre in modo esattamente contrario: lui non cambia nulla e lascia tutto immutato, senza spostare nemmeno un’inezia. Se potesse schiererebbe sempre la stessa squadra, ha sempre giocato con il 3 5 1 1 o al massimo due davanti, in particolare all’Olimpico, e pochi sono stati i cambiamenti in corsa, dovuti solamente a situazioni di grave e improvvisa emergenza. Anche nella sfida di Europa League di giovedì scorso, nonostante gli infortuni di Luis Alberto, Parolo e Basta in corso di gara (oltre agli altri ai box) e pur essendo sotto nel punteggio, ha continuato come aveva iniziato. Il Siviglia che in Europa League si scatena ha fatto vedere l’interpretazione giusta del 3 5 2, modulo che solo in Italia viene considerato difensivo.

Per radio e cronisti romani sempre in subbuglio ormai la linea di Inzaghi è quasi una sfida personale. Il modulo di riferimento contro il Genoa dipenderà anche dalle assenze, ma non dovrebbe discostarsi dal 3 5 1 1 o dal 3 5 2 delle scorse gare m. Inzaghi rispetto al passato qualche volta  ha plasmato la squadra anche con altri registri tattici adattandosi alle caratteristiche degli avversari (solo una volta, che ricordi, ha giocato con il 3 4 1 2 in Europa in casa del Marsiglia  vincendo per 3-1). I principi erano sempre gli stessi: baricentro basso per ricavarsi lo spazio per attaccare velocemente con pochi passaggi e l’obiettivo di alzare gli avversari. 

A Roma sponda laziale tutti convinti di aver trovato la formula giusta dopo le difficoltà iniziali in campionato,  delusi perché Simone Inzaghi ha subito continuato con il modulo preferito.

La Lazio, anche senza Milinkovic-Savic, tenterà il recupero di Immobile, ai box per infortunio. Proverà a dilatare le distanze delle linee rossoblu per liberare spazi e senza Luis Alberto l’unico a poterli sfruttare dovrebbe essere Correa se anche Immobile getterà la spugna. 

Senza Immobile lo sfruttamento del gioco tra le linee non sarà favorito dai continui movimenti in profondità del bomber biancoceleste, sempre pronto ad allungare le difese avversarie con i suoi scatti. L’equilibrio tra attacco con passaggi e gioco tra le linee non è più il segreto della fase offensiva della Lazio.

Le assenze in casa Lazio al Ferraris, stando a stamattina, continuano ad essere tante e importanti. Fare la formazione non sarà una questione di rifinitura, meglio aspettare le convocazioni e capire anche le direttive di Lotito e Tare, se hanno rinunciato in anticipo all’Europa League dovendo giocare nuovamente Mercoledì prossimo a Siviglia la gara di ritorno. Il risultato di 1 a 0 all’Olimpico non condanna l’Aquila perché i sivigliani tra le mura amiche  non ballano il “flamenco”   con facilità.

Arbitro di Genoa-Lazio è Banti di Livorno con il fischietto appeso al chiodo il prossimo giugno, nato nel marzo 1974 perciò senza possibilità di proroga pur essendo internazionale, essendo stato scelto Rocchi di Firenze in carica anche la prossima stagione. 

Arbitro dal 1991, in serie A dal 2004/2005 lanciato da Claudio Pieri, è internazionale dal 2009. Come regalo alla carriera gli è stata affidata la Supercoppa Italiana tra Juventus e Milan, poco gradita a posteriori al Diavolo perché concittadino di Allegri. 

Designazione di Banti per Genoa-Lazio non gradita alle Radio romane sponda biancoceleste e ai siti web che lo decantano come fischietto negativo.

Carriera di Banti: 221 gare dirette in serie A, 38 rigori e 59 espulsi. In stagione 10 gare con un rigore e 4 rossi sventolati.  Con il Grifone vittoria contro il Bologna; per l’Aquila pareggio casalingo con il Milan.

In carriera 24 gare con il Genoa (7 vittorie, di cui la prima in serie C vittoria in casa della Ternana; 7 pareggi, 10 sconfitte). Con la Lazio 22 gare (6 vittorie, 5 pareggi, 11 sconfitte)

Primo assistente Bindoni di Venezia, secondo Di Vuoto di Castellamare di Stabia, quarto uomo Piccinini di Forli. Var Abisso di Palermo, Avar Lo Cicero di Brescia.

Diffidati Genoa: nessuno; diffidati Lazio: Immobile, Leiva, Luis Alberto.