La 10° giornata, dopo una settimana dal pareggio del Genoa in casa della Juventus, ha confermato che è solo fantasia la ricerca dell’anti-Madama. Campionato CR7 dipendente. Tutto confermato dalla partita fra Napoli e Roma finita 1-1. Il Ciuccio salvato all’ultimo minuto da una svirgolata di Callejon che fa un assist a Mertens. La Roma non meritava la vittoria: dopo il gol di El Shaarawy solo Napoli e gol troppo facili sbagliati da Insigne. La lezione di CR7 che fa gol di collo e di punta all’Empoli senza cercare gol ad effetto prima o dopo verrà assimilata da tutti nel campionato italiano.

Non andiamo secondo l’ordine delle gare giocate pur iniziando dal sabato, dal colore bianconero grigio dopo la vittoria al Castellani di Empoli. Juventus Ronaldo-dipendente come successe al  Napoli di Maradona. Anche l’Empoli ha fatto tremare Madama Juve: solo CR7 in cattedra. Bianconeri in apnea senza Chiellini in difesa. Empoli spavaldo come tutte quelli che dovrebbero giocare con la Juventus non avendo nulla da perdere: chi si difende ad oltranza con la Juventus le prende di brutto. Soliti rigori e VAR con la Juventus di mezzo che faranno discutere.

Tornata la Dea di Gasperini, che vince sotto il diluvio contro il Parma. Otto gol nelle  ultime due gare senza reti degli attaccanti di ruolo. Ritornati i gol su palloni inattivi. Il Parma ha lottato con il solito catenaccio e in contropiede solo un tempo, poi si fa gol da solo e crolla.

Torino e Fiorentina (1-1) si annullano con i soliti difetti che sono più dei pregi. Pareggio che non fa godere nessuno. Ci ha provato di più il Toro a vincere grazie al tecnico viola che ha sbagliato la formazione iniziale lasciando in panchina Simeone e Gerson, entrati ad inizio secondo tempo. Probabilmente altro errore essendo in vantaggio. Per i Viola fuori dal “Franchi” la vittoria è un tabù. Belotti e Zaza fuori giri non incornano le difese avversarie. Belotti nel modulo di Mazzarri lontano dai 16 metri non serve. Il migliore, come sempre, è Iago Falque, qualità granata. Il VAR rimane nel tubo catodico e si arrabbiano Mazzarri e il Presidente Cairo.

Nel derby emiliano fra Sassuolo e Bologna finisce 2 a 2. Rinascono i rossoblu emiliani vanno, che in vantaggio per due volte ma si fanno raggiungere dal Sassuolo meno “barcelonista” nel secondo tempo. In gol Palacio: il suo ritorno rigenera Pippo Inzaghi.

Spal asfaltata in casa dal Frosinone alla sua prima vittoria in campionato. Tre gol su quattro tiri dei ciociari. La Spal di Semplici viene semplicemente annientata non dal gioco ma dal cinismo laziale. Invece Cagliari-Chievo termina 2 a 1. Pavoletti sempre più in su in cielo beffa Ventura. Sempre ottimista l’ex tecnico della nazionale. Da “libidine” alla Catalano:  “bastano due o tre risultati positivi e ripartiremo”. Maran mette in campo un Cagliari solido, sbaglia cambiando Pavoletti per Cerri e per un pelo i clivensi non pareggiano negli ultimi minuti.

Milan-Sampdoria (3-2). La Samp e non Giampaolo fa respirare il Milan di Gattuso. La differenza è stata fatta dalla qualità di Suso e da quella mancata ai blucerchiati nel cuore del gioco, da Praet in particolare.  L’altra differenza è stata fatta dalla mancanza cronica di un terzino sinistro nella quattro doriana: prima Murru e dopo Sala in apnea contro Suso che gradisce giocare largo sulla corsia laterale. Giampaolo mette sempre in campo una squadra di spessore. Gattuso più che il nuovo modulo, il 4-4-2, deve ringraziare la sua rabbia agonistica della vigilia, la quale ha spaventato i calciatori dopo essere andati in svantaggio con due giocate da incubo della difesa rossonera. Il 4-4-2 rossonero è stato per tutti la panacea dei guai del Diavolo: difficile da crederci per adesso vista la composizione dello spogliatoio. La Samp che prende 3 gol a San Siro dopo averne incassati 4 in nove gare farà riflettere Giampaolo e gli avversari che la dovranno affrontare.

L’ultima ieri sera è stata Lazio-Inter. Spalletti ne rifila tre al collega Inzaghi, che paga la scelta di inserire Immobile non al meglio e confermarlo nel tandem con Caicedo. Non aver sbloccato la gara nel primo tempo gli costa un tris pesante da assimilare. Biscione in fuga e appiano al Napoli. Lazio ancora orfana di Milinkovic-Savic, oltre che del cervello di centrocampo Lucas Leiva.

Di Genoa-Udinese ne abbiamo già scritto in abbondanza ieri e nelle risposte che abbiamo dato come Buoncalcioatutti alle domande dei tifosi.


CALCIO SENZA RISPETTO. Si  gioca ma il calcio è senza rispetto dalla serie A in giù. Dopo aver visto slittare per ben tre volte l’inizio del campionato di serie C, non la Coppa del Sindaco a sette estiva, si è affacciata l’ipotesi che alcune partite giocate potrebbero non essere prese in considerazione. Forse squadre che hanno iniziato in C giocheranno in B da metà novembre e magari bisognerà rifare i calendari in almeno due tornei.

Si è superato il limite della sopportazione. Difficile per le persone che non si cibano solo di CR7 credere nei valori dello sport, della giustizia sportiva e delle regole. Calcio in mano alle carte bollate e la FIGC non poteva iniziare con un guaio più grosso il suo presunto ciclo di riforme.


I NUMERI DEL CAMPIONATO (aggiornati alla 10° giornata)*

  • MEDIA GOL RISPETTO ALL’ANNO SCORSO: -21 (268/289)
  • RETI TOTALI DA INIZIO CAMPIONATO: 268*;
  • RETI DI GIORNATA: 32;
  • GIORNATA PIÙ PROLIFICA: 2° (33 gol)
  • GIORNATA MENO PROLIFICA: 4° (22 gol)
  • RIGORI ASSEGNATI E REALIZZATI DA INIZIO CAMPIONATO: 19;
  • MIGLIORE DIFESA: INTER (6);
  • MIGLIORE ATTACCO: JUVENTUS (21);
  • MIGLIORE DIFESA IN CASA: ATALANTA, FIORENTINA (2);
  • MIGLIORE DIFESA IN TRASFERTA: INTER (2);
  • MIGLIORE ATTACCO IN CASA: FIORENTINA (13);
  • MIGLIORE ATTACCO IN TRASFERTA: JUVENTUS (11);
  • PEGGIORE DIFESA: CHIEVO (26);
  • PEGGIORE ATTACCO: CHIEVO, SPAL, BOLOGNA (8);
  • PEGGIORE DIFESA IN CASA: FROSINONE (12);
  • PEGGIORE DIFESA IN TRASFERTA: CHIEVO (15);
  • PEGGIORE ATTACCO IN CASA: CHIEVO, UDINESE (3);
  • PEGGIORE ATTACCO IN TRASFERTA: BOLOGNA, CAGLIARI (2);
  • PARTITE VINTE CON ALMENO 3 GOL DI SCARTO: 15 su 99 (15,1%);

*una partita da recuperare (Milan-Genoa, 31 ottobre 2018)


FIGC, i punti del programma del presidente Gravina