Sessanta pagine di programma elettorale hanno convinto tutte le componenti federali nell’eleggere l’unico candidato Gabriele Gravina, ex presidente della Lega Pro e primo presidente eletto dopo il commissariamento di otto mesi e mezzo targato Roberto Fabbricini. Neppure 24 ore dopo la sua elezione, le riforme che il programma prescrive sono passate in secondo piano col ritorno di fiamma della Serie B a 22 squadre: è molto probabile che a questo punto si ritorni a questo format, per andare l’anno prossimo verso la riforma a venti, come il programma elettorale di Gravina prevederebbe.

LA STRUTTURA E LA DECORRENZA DEL PROGRAMMA GRAVINA – Interessante, nelle prime pagine, un pallone a sei dimensioni. Ogni suo spicchio rappresenta una dimensione, un ambito nel quale riordinare competenze e del quale migliorare l’efficienza. Seguendo l’indice del programma, si va dalla dimensione organizzativa a quella sociale passando per quelle sportiva, economica ed etica. Non in ultimo, la sostenibilità, che rappresenta un “obiettivo” da raggiungere in un programma quinquennale che dovrebbe procedere per passaggi intermedi. Alla fine del primo anno, “andrà consolidato e migliorato il quadro relazionale” rappresentato da tutti gli interpreti in gioco, soprattutto quelli del quadro dirigenziale della Federazione. Dopo tre anni, si prevede invece che si siano sviluppare nuove “profittevoli opportunità di crescita“. Al quinto anno, infine, si dovrà concludere il processo di rinnovamento e miglioramento del calcio italiano, specialmente “nel confronto con i suoi competitors“.

In generale, le scadenze a breve e lungo termine non sono novità: fanno parte dei buoni propositi di qualsiasi programma elettorale. Poi si tratta di passare dal “dire al fare”. E qui entrano in gioco le reali novità di questo programma che desidera costruire – e ricostruire – partendo dalla valorizzazione dei settori giovanili e alla modernizzazione del patrimonio infrastrutturale (attraverso il progetto “Stadio Italia”). Peraltro Gravina e il suo programma promuovono un’idea di lavoro di squadra piuttosto che d’ufficio all’interno della Federazione: quattro aree a stretto contatto, ognuna con le proprie riforme da progettare e, se possibile, realizzare. Per incentivare questo lavoro di squadra si propone una riduzione delle aree gestionali a quattro (“amministrativa”,  “tecnico-sportiva”, “promozione commerciale e sviluppo” e “garanzie”). Ecco le principali riforme del programma di Gabriele Gravina.

PROGETTO STADIO ITALIA – La Federazione programma di creare un tavolo permanente con tutti gli enti che potrebbero essere coinvolti nelle procedure di modernizzazione delle infrastrutture sportive, che rappresentano un “elemento di forza attraverso cui poter dare stabilità tanto ai progetti sportivi che alla gestione economico-finanziaria dei club”. Un progetto che ha un suo obiettivo a lunga scadenza: presentare un’Italia migliore, pronta a candidarsi per ospitare l’Europeo 2028. In questa riforma infrastrutturale rientra anche l’idea di rendere sempre più “smart” (digitali) gli stadi stessi, offrendo allo spettatore, sia prima che durante che dopo l’evento sportivo, opportunità di interazione al passo coi tempi. Due obiettivi strettamente legati l’uno all’altro.

RIFORMA DELLA MUTUALITÀ – Denunciata più volte da Gabriele Gravina nelle vesti di presidente della Lega Pro, la riforma della mutualità destinata alle serie minori – in particolare alla Serie C – è strettamente legata al 10% dei profitti da diritti televisivi della Serie A e non permette in molti casi alle società semi-professioniste di sopravvivere. Il disastro è sotto gli occhi di tutti e le risorse andranno ridistribuite con maggiore logica. Ad oggi la Federazione è stata chiara: le risorse economiche redistribuite durante la stagione erano destinare esclusivamente per “lo sviluppo dei settori giovanili delle società, per la formazione e per l’utilizzo dei calciatori convocabili per le squadre nazionali giovanili italiane maschili e femminili, per il sostegno degli investimenti per gli impianti sportivi e per lo sviluppo dei centri federali territoriali e delle attività giovanili della Federazione Italiana Giuoco Calcio”.

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LE PROMESSE ALL’A.I.A – La FIGC, nell’elogiare il lavoro dell’Associazione Italiana Arbitri, promette di sforzarsi per “garantire il mantenimento a proprio carico dei costi arbitrali” accentuando l’autonomia gestionale e supportando le capacità operative dell’A.I.A. stessa.

CREAZIONE DI UN CODICE DEI CONTROLLI FEDERALI – Il programma Gravina promette di ottimizzare e riordinare il quadro di riferimento gestionale per tutte le operazioni di controllo che gravano sulle società, dal controllo delle Licenze Nazionali al Fair Play Finanziario.

IL CASELLARIO DELL’ONORABILITÀ – Un’idea contenuta nel programma del neopresidente Gravina è quella di implementare il già esistente patronage bancario, ovvero sia una cartina al tornasole dei proprietari dei singoli club, focalizzandolo in particolare sul loro curriculum (definito “casellario”) ed inserendovi alcuni divieti e blocchi per chi è stato coinvolto in illeciti sportivi, amministrativi o fallimenti.

IL RITORNO ALL’ALBO DEGLI AGENTI – “La Federazione si impegna a ridare ordine garanzie all’attività di procuratore sportivo, istituendo nuovamente un albo il cui accesso, con il conforto di determinate caratteristiche, sarà consentito attraverso una prova d’esame”. Obiettivo primario: evitare conflitti nel rapporto diretto o indiretto fra calciatori e società.

RIFORMA DELLA GIUSTIZIA SPORTIVA – La riforma della giustezza sportiva è sicuramente uno dei passaggi fondamentali del programma elettorale di Gravina. Inserita all’interno del quadro di riorganizzazione della FIGC, la riforma dovrà prevedere il riordino del Codice di Giustizia Sportiva, l’introduzione di procedimenti abbreviati, la creazione di “Scuole di Formazione” per accrescere le competenze di chi opera nella Giustizia Sportiva e il passaggio al Processo Sportivo Telematico nel quadro di una progressiva digitalizzazione del calcio italiano.

RIFORMA DEL CAMPIONATI – Capitolo importante del programma elettorale quello sulla riforma dei campionati, con Serie A e Serie B che dovranno assestarsi a 20 squadre. La Serie C (o Lega Pro) dovrà invece consolidarsi a 60 squadre (e su tre gironi), con 162 formazioni inserite nell’area del dilettantismo.

LE SCOMMESSE SPORTIVE NEL CALCIO ITALIANO – Dopo tutto il marasma sollevato dal Decreto Dignità, che avrebbe dovuto vietare la promozione di pubblicità diretta o indiretta sul gioco d’azzardo e le scommesse, la FIGC prende posizione con un passaggio chiave comparsa nel programma di Gravina: “il calcio non può rimanere al di fuori del circuito remunerativo delle cosiddette scommesse sportive“. Tradotto: la Federazione “dovrà attivarsi per rivendicare la partecipazione a questa fonte di risorse, traendone un componente economica”. Si parla insomma di giusta remunerazione nei confronti del calcio italiano, che nell’ambito delle scommesse sportive è come se indirettamente assumesse un rischio d’impresa in termini d’immagine.

IL CALCIO FEMMINILE E LO STATUS DELLE CALCIATRICI – “Il Calcio Femminile deve sentirsi pienamente integrato nel quadro progettuale della Federazione, al centro di obiettivi e progetti strategici di ampio respiro”. Così spiega il programma di Gabriele Gravina in merito all’attività agonistica femminile. Per quanto riguarda l’attività agonistica di vertice, “in previsione di un diverso inquadramento giuridico delle calciatrici”, dovrà essere affidata alle rispettive Leghe di competenza (LNPA la nuova Serie, ALND attività di base e territoriale).

L’ORA DEL CALCIO NELLE SCUOLE E LA DISABILITÀ – Un’idea nuova – e che probabilmente creerà polemiche da parte di tutti gli altri sport esclusi – è quella dell’Ora del Calcio all’interno delle scuole. “È auspicabile poter interagire con il mondo scolastico giovanile con costanza e con continuità” – si legge nel programma di Gravina, che desidera incentivare un “contributo alla mobilità ed alla educazione motoria delle giovani generazioni, sfruttando la popolarità e la semplicità del nostro sport”. Una partnership educativa e culturale che dovrà estendersi anche alle Università nonché all’ambito della disabilità, integrando tutti i diversamente abili con attività dedicate alla pratica calcistica.

LA CARTELLA CLINICA DIGITALE – Gravina vorrebbe anche introdurre e digitalizzare ulteriormente il panorama calcistico nazionale attraverso l’introduzione di una cartella clinica digitale, consultabile negli anni e d accessibile a tutti, dai familiari agli sportivi. Contestualmente, la Federazione implementerà l’obbligatorietà del passaporto ematico, rivedrà i termini per conferire l’idoneità sportiva e introdurrà nei corsi federali “specifiche sedute dedicate all’acquisizione di tutte le principali tecniche di primo soccorso e rianimazione”.


L’INTERO PROGRAMMA DI GABRIELE GRAVINA

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