A distanza di esattamente ventiquattro ore dall’esonero di mister Ballardini, torna a parlare da tecnico del Genoa Ivan Juric, esonerato il 5 novembre 2017. Lo fa accompagnato dal direttore generale Giorgio Perinetti, che oggi “compie” un anno esatto dalla sua prima comparsa sul terreno di gioco del centro sportivo “Signorini”.

Ad aprire è proprio il direttore generale rossoblù Giorgio Perinetti: “Siamo qui per il passaggio di testimone a un anno di distanza dal mio arrivo qui. Le ragioni dell’esonero sono state già espresse, ci tengo a salutare mister Ballardini con il quale abbiamo condiviso esperienze importanti. Auguro buon lavoro ad Ivan Juric, il cui termine “di casa” spesso viene utilizzato erroneamente. Mister Juric è un allenatore preparatissimo, che ha tutta la nostra stima, con personalità e carattere che caratterizzano il suo lavoro. Carattere e temperamento dovranno servirgli a dare identità alla squadra. E’ il lavoro che porta ad ottenere risultati in ogni percorso, ovviamente in sinergia: nessuno fa le cose da solo, tutto è frutto del lavoro di un’equipe e di persone che possano supportare il lavoro di un allenatore. Abbiamo 12 punti che sono un ottimo bottino, buon frutto del lavoro di uno staff e soprattutto dell’applicazione da parte di giocatori disponibili e preparati. Hanno dato il massimo per Ballardini e daranno il massimo anche con Juric: un gruppo di ragazzi sano, di professionisti che hanno voglia di far bene. Ci auguriamo naturalmente che con il mister si possa fare un buon lavoro, sfruttando voglia e dedizione di un gruppo valido dal punto di vista tecnico e morale, con desiderio di andar oltre loro stessi per la maglia del Genoa. Solo il lavoro ci porterà dove ci spetta, spero il più in alto possibile”.

Queste le parole di Ivan Juric (in grassetto le domande): “Sono contento di tornare qui, in una squadra dove ho fatto tanto. L’esperienza ti fa maturare, pensi a tutte le cose del passato ma non vedo stravolgimenti nel mio carattere. La vita è bella per tutte le sfide che puoi avere, il momento peggiore di tutti è quando non lavori e non ti realizzi. Questa è una sfida, con un calendario difficilissimo: affronteremo le migliori squadre in un breve arco di tempo ma ripeto, sarà una bella sfida. Ho solo voglia di fare bene. E’ stata una cosa molto veloce. Se me l’aspettavo? No, è successo tutto molto in fretta. Stavo andando a vedere più giocatori possibili, fare tanti colloqui con persone che lavorano qui affinché mi diano le dritte giuste sui giocatori”. 

Cambierà il tuo modo di interpretare calcio?

“La squadra penso sia costruita per giocare con due attaccanti, con altrettanti mezze ali: si andrà avanti in questo senso. In questo momento sono davvero solo concentrato sulla squadra, a come farli giocare e come far calcio che piace a me trovando i risultati. Non ci deve essere un modulo fisso, ci sono due attaccanti ma avendo anche tante mezze ali . manca magari qualche esterno – e potendoci arrangiare in tutti gli altri reparti credo che a livello di organizzazione di gioco non si debba fare tanto di diverso“.

Non cerchi rivincite, anche visto quel che è successo lo scorso anno?

“No, non ho fatto bene e non ho fatto punti in quel periodo. A volte uno non fa bene, ma non porto rancore. Non ho fatto bene e ne sono consapevole. Il calendario è veramente molto tosto ma si tratta anche di una nuova sfida, poter fare bene contro queste squadre”.

Lazovic sulla sinistra, Criscito in difesa: hai già pensato se e come confermare alcuni ruoli dei calciatori?

“Ci sono tanti giocatori freschi e dinamici, è tornato Mimmo, ci sono tanti difensori, Lazovic a sinistra è sicuramente un’opzione. Piatek spero che continui così”.

Sullo staff: ci saranno cambiamenti? 

“L’unico cambio? Alberto [Corradi] non rimane con me e farà dell’altro con il club, il resto rimane così come era. Murgita farà l’allenatore in seconda”.

Da sinsitra: Roberto Murgita e Matteo Paro a colloquio (Foto TanoPress)

Errori che non rifaresti, ce ne sono? 

“A volte va male, perché guardando le partite sono sempre state ai limiti dei risultati. Ho sempre avuto la condizioni per lavorare bene e a volte bisogna riconoscere di non averlo fatto, a livello di idee e di tutto il resto”.

Su Radu e Marchetti

“Ho bisogno di un po’ di tempo per vedere come lavorano e prendere una decisione. Sono due portieri totalmente differenti per età e caratteristiche”.

L’anno scorso contro le grandi furono partite bellissime

“Lo scorso anno era andata così, può essere un pregio ma a volte un limite se non hai le armi giuste per farlo. La mia idea è sempre la stessa: andare avanti per questa strada”.

Il presidente ti ha chiesto qualcosa? Questo Genoa ti sembra più forte?

“Il presidente parla di calcio ma no, non mi ha chiesto una classifica particolare. Questo Genoa mi sembra più fresco in attacco rispetto allo scorso anno, dove abbiamo patito molti infortuni. Poi c’è il ritorno di Criscito che è importante. Veloso? Si sta allenando qui, dovrò valutarne i primi allenamenti e la condizione. Sandro è un giocatore che mi intriga, può diventare davvero importante e ha ampi margini di miglioramento. Sono arrivati giocatori importanti ma devo vederli dal vivo: credo ci sarà spazio per tutti”.

Un messaggio ai tifosi?

“Non mando messaggi perché alla fine sono tutte chiacchiere. La vita degli allenatori è così: devi fare punti, al di là dei proclami”.

DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI MISTER JURIC IN CONFERENZA


La Soluzione Acustica per tutti

Piedigrotta, il tuo ristorante pizzeria dopo le gare serali di Genoa e Sampdoria