Tutto il mondo calcistico è paese. Il mercato calcistico in questa fase di assestamento prima a vendere e dopo a comprare.

Effetto recessione, effetto debiti calcio in tutta l’Europa. Esenti  solo Barcellona e Real Madrid, sovvenzionate da una valanga di soci, squadre con magnanti arabi, russi e in Italia la Juventus. Tante squadre in Europa hanno difficoltà ad iscriversi ai campionati, lo Sporting Lisbona in questo momento è la fotografia  più importante.

Ieri è iniziato il calciomercato ufficiale 2018/2019 sessione estiva, una assurdità in contrasto con l’inizio dei lavori di quasi tutti i team nei prossimi giorni, con rose da portare in ritiro e non pronte. Tutti contenti che il calciomercato finirà il giorno 18 agosto prima dell’inizio del campionato, perciò se si aspetteranno i saldi: probabilmente si conosceranno le rose a disposizione dei tecnici il giorno 17 alle ore 23.

Di calciomercato se ne parla dal giorno successivo finito il campionato attraverso le vicende delle squadre milanesi-cinesi, il doping finanziario con plusvalenze fittizie di giovani nati dal 1999 non fa ragionare il mondo del pallone pronto a scandalizzarsi se verranno a galla deferimenti pesanti negli anni successivi. In questo momento nel mirino c’è il Chievo che ha giocato con una squadra di over 30 e più ma adesso è indagata, rischiando la retrocessione in B “per aver sottoscritto le variazioni di tesseramento di alcuni calciatori, giovani in particolare, indicando un corrispettivo superiore al reale“.

Detto tutto ciò, immaginate tutte le cifre e i titoli che girano in questo momento sul calcio nostrano come potranno essere portati a termine dalle società italiane. Il nostro campionato in questi ultimi anni non ha avuto ricambi, è stato fermo sempre ai soliti nomi.

Non c’è stato ricambio: il ricambio vuol dire scommettere su nuovi calciatori e quindi pagarli. In questo momento la vetrina è per i campioni di domani, giovanotti che dovrebbero diventare famosi e che a seguire, in campionato, non ne avranno la possibilità quando entreranno in gioco i risultati e gli allenatori preferiranno l’esperienza.

Per i nostri manager del calcio sono sufficienti per fare una squadra: i costi zero, le scadenze di contratto ed i vorticosi giri di scambi di calciatori.

Il costo zero in Europa è un affare perché si investono soldi per pagare gli ingaggi altissimi. Da noi, non è un investimento, una programmazione, ma una scelta economica. Per risalire le classifiche bisogna fare anche un mercato di preferenze e non solo di esigenze.

Il Genoa visti gli ingaggi nel cuore del gioco ci sta provando cercando di fare un mercato per recuperare qualità e quindi competitività scegliendo i calciatori utili alla causa. Nel gioco moderno, contano sicuramente i grandi giocatori che fanno fare la differenza, ma conta molto la qualità della rosa a disposizione degli allenatori che possono far sviluppare un gioco: veloce, tecnico ed intenso al di là dei numeri dei moduli.

Per i tifosi rossoblu ed anche per il Joker non bastano più le parole ripetute da lungo tempo: “Dignità in ogni competizione che il Genoa giocherà”, “il Genoa che verrà sarà più forte di quello di quest’ anno”, “il Genoa stazionerà sempre nella corsia di sinistra della classifica“.

In questo calciomercato del Genoa ci sono delle idee chiare per sistemare tutti i tasselli, senza mai dimenticarsi dell’equilibrio dei conti.

Ballardini, consolidato nel fare giocare bene la squadra alla ricerca della salvezza quando subentrato, è atteso prossimamente nel fare vedere una caratteristica in più, costruendo, come dice Preziosi, in simbiosi, la squadra dalla base.

Di qua al 17 agosto ci sarà da divertirsi per media e tifosi: i nomi che circoleranno bisognerebbe scriverli a matita sul notes e dopo alla fine verificare chi li ha indovinati. I siti internet specializzati faranno la parte del Leone.

Ottima la scelta di non vendere Laxalt prima del Mondiale, il giocatore partita dopo partita prende sempre più valore. Azzeccata anche la scelta di blindarlo fino al 2021.

PS: dimenticavo. I colpi speciali ci saranno negli ultimi due giorni di mercato, quando le pretese di procuratori sicuri di avere per le mani i nuovi Pelé e Maradona, molti in discesa dopo le prestazioni mondiali,  scenderanno a valle e si confronteranno con la crisi mondiale del calcio, non più vergine e incontaminato.


https://www.buoncalcioatutti.it/2018/06/03/caffe-boasi-e-rostkafe-per-ultimo-lasciamo-parlare-il-caffe/