Genoa Cagliari 2 a 1: ricostituente di punti per il Vecchio Balordo. Nel momento in cui tutti iniziano la dieta dimagrante per la prova costume, si spera che il Genoa contro i sardi abbia iniziato quella ingrassante non solo di risultati e punti ma anche di gol. L’inappetenza di vittorie e gol su azione da quattro giornate poteva non far volare il Grifone contro gli isolani se a tutto si aggiungono anche le pesanti assenze: qualcuno è stato preservato per il derby e lo si era capito dopo la conferenza stampa di Ballardini, stratega in conferenza prima delle gare.
Cura energetica con il gol su azione per Lapadula: la prima volta in stagione che marca su azione. Gol meritatissimo per quello che ha fatto vedere in 100 minuti di partita, compresi i recuperi.
Cura fortificante di sorrisi e fiducia anche per Cofie. Tra sussurri, fischi e mormori ha retto il centrocampo del Genoa. Isaac non giocava da lungo tempo e non è sempre stato in panchina, ma anche in tribuna. Con lui in campo il Genoa difficilmente perde nel cuore del gioco e prende contropiedi. Non è Pirlo, Xavi o altri meno importanti ma il suo non perdere in pallone con passaggi avventati alla fine rende.
Cura accrescente di fiducia alla prima da titolare dal primo minuto anche per Medeiros. Il portoghese è l’unico del Genoa che prova a tirare da fuori area con Veloso ai box. Ci aveva provato anche sabato nella stessa identica maniera. Gol importante al 90’ perché è la ciliegina sulla torta del lavoro di Ballardini. Gol che conferma le doti quando veniva vivisezionato nei campionati europei giovanili. Medeiros, se capirà alla svelta di giocare in Italia e non in Portogallo o Spagna liberandosi del pallone senza mai tentare il secondo o terzo dribbling, si toglierà delle soddisfazioni.
Nessuna cura per Migliore: sono solo una riconferma la sua carica, la sua gamba e la sua voglia. Saranno da tenere in conto.
La forza di Ballardini, oltre non lamentarsi mai di nulla o delle assenze, è quella di non cercare la Santa Barbara genoana consapevole di quello che offre la rosa. È stato ripagato dalla fiducia e dalle parole rilasciate a favore di Lapadula.
La missione di Ballardini è iniziata e continua facendo capire ai calciatori di fronteggiare, combattere, mai mollare anche senza diventare eroi, lasciando da parte tutti i nemici in campo e fuori. I calciatori hanno capito che questa è l’unica via per dare un senso al campionato 2017/2018: un campionato brutto, inconcludente, dove le colpe sono da dividersi fra tanti e non solo sul campo.
Sotto l’aspetto tecnico l’incontro tra Genoa e Cagliari non è stato una gran cosa. Gli spunti belli sono solo i gol genoani e il palo colpito da Pavoletti salito sulla Lanterna per colpire il pallone.
Nulla di nuovo per il Genoa compresi gli errori. A qualche esteta del gioco del calcio la partita non sarà piaciuta, ma di fronte all’emozione del gol al 90’ bisogna lasciare i giudizi, come la revisione delle pagelle. Non sono un miracolo ma quasi i 34 punti in classifica considerando che il Genoa dopo 30 giornate non ha una punta pronta ad arrivare in doppia cifra. Bravo Ballardini nel non aver perso punti con dirette concorrenti interessate alla salvezza.
Nessuna meraviglia se qualcuno dirà che il pareggio era più giusto. Si può concordare ma non tirando in ballo il deretano del Grifone, facendo l’analisi di tutta la gara e non solo degli episodi. La critica, il tribunale nei confronti del Vecchio Balordo di chi non considera come è stata costruita la squadra è un “terribile orinal” come diceva il dottore della Commedia dell’Arte.
Balla è stato nuovamente bravo abbassando il baricentro come contro una grande, viste le assenze, e ciò per togliere spazio alle giocate dalla lunga distanza per Pavoletti e ai tagli di Sau. Ha cercato e trovato campo lungo le corsie laterali. Il Cagliari con più possesso pallone faceva mugugnare buona parte del 12.000 e rotti entrati al Ferraris anche se i dati comunicati con l’ausilio degli abbonati sono differenti. Desolanti Distinti e Sud.
Strategia studiata vista la formazione molto rimaneggiata , serviva pazienza. Non sappiamo se è stato un rischio calcolato da parte del tecnico rossoblu basato principalmente sulla voglia di non mollare da parte di tutti. Quando Ballardini parla della squadra e dei calciatori è sempre prodigo di complimenti e non solo per quello che fanno in campo. La fiducia è il bisogno profondo di avere lo spirito tranquillo, condizione essenziale dell’attività del tecnico rossoblu con tutta la rosa a disposizione.
La strategia studiata da Ballardini, che ha giocato al gatto con il topo, poteva essere una ciambella senza buco. Tutto poteva essere rovinato dalle cervellotiche decisioni dell’arbitro Maresca di Napoli nell’assegnare il rigore ai sardi senza consultare il VAR. Tutto poteva essere rovinato dalla spocchia (l’ennesima) nei confronti del Genoa da parte di Pairetto Jr alla Video Assistenza che è riuscito a fare digerire al vigile del fuoco napoletano, dopo 4 minuti davanti allo schermo, che Rosi aveva commesso fallo sul greco sardo, colpito ma senza tenere conto del perché fosse successo: Rosi davanti senza la spinta di Ceppitelli avrebbe toccato Lykogiannis? I “varristi” del giorno dopo sui quotidiani sportivi, non giudicando in modo imparziale a secondo dei meridiani e dei paralleli, sono peggio di chi deve giudicare sul campo.
Adesso sarà derby sabato prossimo. Partita da giocare con un altro spirito ma sempre con le stesse caratteristiche della Balla-connection che la Nord apprezza. Era da tempo che la squadra non veniva convocata per due volte per festeggiare tutti insieme.
LA GRADINATA NORD RICHIAMA LA SQUADRA UNA SECONDA VOLTA