Alla vigilia dell’ultima sfida di campionato col Bologna, il tecnico del Genoa, Alberto Gilardino, è intervenuto in conferenza stampa.

Messias domani ci sarà?

“Junior verrà in panchina e sarà con la squadra. Perdiamo purtroppo De Winter per un problemi, speriamo non sia nulla di grave. Se rischia di non recuperare per una eventuale convocazione all’Europeo? No, credo di no. Ha avuto un po’ più di un affaticamento allo psoas, all’adduttore, quindi deve smaltire questo problemino, ma per le prossime settimane non credo ci saranno problemi. Per il resto stanno tutti bene. Dovrà fare valutazioni sui giocatori rientrati da infortuni: non tutti hanno novanta minuti nelle gambe. Serviranno valutazioni attente, essendo l’ultima partita, perché non possiamo incappare in qualche situazione spiacevole come qualche infortunio. Dovremo essere molto lucidi e attenti: ci sarà un’ulteriore valutazione nelle ultime ventiquattro ore”.

Domani supererete coi vostri tifosi le 600mila presenze al Ferraris su tutte e diciannove le gare casalinghe, e probabilmente andrete anche oltre le 32mila presenze a partita. Merito vostro e della società, un bel segnale…

“Dei nostri tifosi ho parlato spesso e continuerà a dire quanto ho sempre detto: sono stati un cuore pulsante per noi quest’anno, perché comunque grazie a loro in casa sentiamo una spinta pazzesca. Noi di questo tipo di affetto e di passione abbiamo bisogno, c’è la percezione da parte della squadra e dei ragazzi, in casa e fuori, che ci sia stato qualcosa di unico e straordinario. Noi in campo, e loro fuori. Questo dobbiamo mantenerlo, è un aspetto fondamentale e  dobbiamo mantenerlo anche dalla prossima stagione, che sarà stagione dove si ripartirà nella quale ci porteremo dietro le tante cose buone fatte, ma azzerandole anche. Bisognerà azzerare e ripartire e in ogni momento avremo bisogno del nostro popolo”. 

Un momento positivo della stagione? E un momento nel quale hai invece avuto fastidio?

“Fastidio non ce n’è stato. Anche in momenti in cui non sono arrivati i risultati – e sono stati veramente pochissimi perché siamo sempre stati bravi a tenere la testa fuori dall’acqua, senza mai essere nelle ultime tre posizioni -, ci sono state partite dove ho capito e la squadra ha avuto consapevolezza di poter affondare il colpo. Penso alla gara di Salerno oppure a quella col Sassuolo oppure la vittoria in casa col Lecce. Sono tutti riferimenti di una stagione dove la squadra aumentasse di autostima, fiducia, consapevolezza, per poter lavorare ogni settimana con la giusta mentalità”. 

Domani farai fare un po’ di passerella anche a chi ha giocato meno?

“Sì, sto facendo valutazioni. In questi giorni ho fatto girare molti giocatori all’interno degli allenamenti. Sono curioso. La volontà è quella di chiudere in maniera positiva davanti al nostro pubblico. Conto su chi giocherà, lo stesso per quanto riguarda chi entrerà. Conto su tutta la squadra: chi ha giocato meno nell’ultimo periodo dovrà farsi trovare pronto, chi ha dato continuità di prestazione dovrà continuare a darla per finire nel modo migliore. In porta ci saranno rotazioni? Sì, giocherà Leali. È stato un fantastico secondo, un compagno di avventura di Martinez. Stessa cosa per Sommariva. Sono stati artefici del miglioramento costante di Josep. È il giusto riconoscimento per la partita di domani: mi aspetto che Nicola faccia una grande partita, come da professionista che è”. 

La vittoria dell’Atalanta ieri e la qualificazione del Bologna in Champions che insegnamento portano?

“Colgo intanto l’occasione per fare veramente i complimenti a mister Gasperini e all’Atalanta per quanto fatto. Hanno fatto qualcosa di straordinario, sono felice per il mister perché la sua perseveranza negli anni, il suo lavoro, la sua testardaggine nell’ottenere il miglioramento dei suoi giocatori e della sua squadra hanno fatto sì che, alla lunga, passassero i giorni, le settimane e gli anni, gli ritornasse tutto. È giusto premio ad un allenatore e ad una società che è rimasta a quei livelli per 8/9 anni, è cresciuta ha costruito, ha venduto ed è nuovamente migliorata. Sono aspetti da cui si può senz’altro imparare. Stessa direzione il Bologna: dieci anni che gli hanno permesso di crescere, sbagliare, crescere, maturare, migliorare. Hanno fatto qualcosa di straordinario. Thiago ha fatto un lavoro eccellente, la sua squadra sa fare più cose all’interno della gara. Bravi veramente”. 

Guardando indietro a tutta la stagione, quanto ti è stato di insegnamento questo primo anno di Serie A?

“Sono cresciuto grazie alla quotidianità e alla continua comunicazione col mio staff. Sono cresciuto insieme ai ragazzi, sotto l’aspetto tecnico, tattico e mentale. Abbiamo avuto tutti, io in primis e tutta la squadra, un netto miglioramento sotto il profilo della consapevolezza, della fiducia e dell’autostima, una maturità importante da coltivare per poterci sempre migliorare”. 

Trentotto partite con lo stesso cliché: mai favoriti rispetto a coloro contro i quali giocavamo. Perché c’è questa divisione nel calcio?

“Normale che piacerebbe giocare sempre di domenica, alle tre, per far sì che comunque i tanti tifosi che abbiamo al seguito siano sempre presenti, in casa e fuori. È un aspetto importante. Abbiamo fatto per punti raccolti un percorso importante contro le squadre medio alte, è un aspetto da tenere in considerazione anche per la prossima stagione. Assolutamente sì”. 

Sembra di rivivere la gara di andata, quando il Bologna arrivava da quattro vittorie e voi dai risultati con Inter e Juventus…

“Noi dobbiamo essere carichi e la squadra domani dovrà rispecchiare la stagione che ha fatto. Dovrà essere una squadra forte a livello agonistico, forte sulle seconde palle, deve saper giocare, correre, lottare. Dobbiamo stare accorti. Il Bologna porta tanti uomini sopra la linea del pallone, anche i difensori partono, giocano, lavorano e arrivano dentro l’area di rigore. Dovremo essere molto bravi e attenti in queste situazioni”. 

Nella gara di andata, con una mossa da “cavallo di Troia”, mettesti Messias a sinistra che fece sballare tutto il gioco bolognese, dovendolo marcare in due. Domani sera sarà possibile rivedere questa mossa?

“Messias non ha ancora novanta minuti sulle gambe, ma ha uno strappo incredibile. È uno di quelli che più hanno strappo nella nostra squadra. In quell’occasione lo usai da esterno e fece una grande partita. Ci sono valutazioni in tal senso per quel ruolo perché sappiamo che loro con Ndoye, Orsolini, Saelemaekers hanno tutti giocatori bravissimi in ripartenza, nell’uno contro uno e col piede forte. Conosciamo questo genere di situazione”. 


C’ero anch’io!