Assieme a Mario Ponti, ex giocatore rossoblu (esordio in un Genoa-Napoli del 1983) e poi allenatore, ci avviciniamo alla prossima sfida contro il Milan. Ecco la presentazione del prossimo avversario del Grifone.

COME ERA ANDATA – “Aveva vinto il Milan per 1-0 con il gol contestatissimo di Pulisic, che si era aggiustato il pallone con un braccio. Era stata una partita calda, c’era stata che l’espulsione di Maignan. Il Genoa comunque aveva creato delle buone occasioni e da quella sconfitta era uscito più forte sicuro di sé“.

IL SISTEMA DI GIOCO – “Il Milan oscilla tra il 4-2-3-1 e il 4-3-3, a volte tiene Loftus-Cheek trequartista anche se l’inglese non ci sarà. Ultimamente il Milan mi pare una via di mezzo, una squadra che non sa se difendersi o attaccare. L’ambiente sarà turbolento, per la contestazione della curva Sud rossonera che non tiferà, mentre il Genoa godrà dei benefici del rinnovo di contratto di Gilardino, allenatore che ha fatto veramente breccia nel cuore dei suoi giocatori“.

I PUNTI DI FORZA E I GIOCATORI DA TENERE D’OCCHIO – “Il reparto offensivo è importante: Giroud, Leao e Pulisic formano un attacco di tutto riguardo, anche se non è chiaro chi giocherà oggi. Okafor potrebbe partire titolare, anche se, lo ripeto, per il Milan non sarà una partita facile a causa del contorno. Chissà che cosa proveranno i giocatori al momento di scendere in campo”.

I PUNTI DEBOLI – “La difesa non è impeccabile, basti pensare che Gabbia, riportato a Milanello come rincalzo, è diventato titolare fisso. Theo Hernandez mi pare in difficoltà rispetto ai suoi standard. Il Milan non difende di squadra, è questo però il problema principale”. 

L’ALLENATORE – “Pioli è un allenatore in scadenza, nel senso che al 99 per cento chiuderà il rapporto in anticipo di un anno sulla scadenza del contratto. Con lo scudetto ha fatto un piccolo capolavoro, quest’anno è incappato in una stagione sorta. Il Milan è secondo in classifica, però ha perso sei derby di fila, cosa che per un tifoso resta sempre difficile da digerire. Detto ciò, Pioli resta un ottimo allenatore, serio e preparato. Potrebbe andare al Napoli, il che la dice lunga su quanto sia giustamente considerato“.


Milan-Genoa, i convocati. Vitinha e Gudmundsson ai box

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.