Dentro il Tempio sono tutti pronti a rompere l’Uovo Pasquale del Genoa. Tutti i 30mila vorrebbero stare dentro l’Uovo Pasquale di Gilardino e dei suoi ragazzi. Tutti vogliono solo una sorpresa inaspettata ad inizio stagione.

Gilardino non partirà dai dati statistici dei ciociari nel presentare la gara ai calciatori, darà un’ampia descrizione degli avversari e penserà come incrementare il bottino delle reti incassate dalla squadra di Di Francesco. La preparazione della sfida come sempre per Gilardino e lo staff sarà racchiuse nell’organizzazione delle due linee compatte tra centrocampo e difesa, con due terzini o esterni aggressivi e di mobilità, e il riferimento offensivo centrale con un triangolo nel cuore del gioco molto fluido, pronto a ruotare anche in corso di partita. Contro il Frosinone importante sarà l’apporto del trequartista o di qualcuno che giochi dietro la prima punta, pronto a schermare le ripartenze e la ricezione del pallone del play avversario, in particolare se recupera Mazzitelli dall’infortunio.

Non dovrà essere una gara diversa per il Vecchio Balordo rispetto a quelle viste ultimamente contro le grandi: ci dovranno essere una pressione e un pressing pronti a divorare le idee avversarie, pronti a smascherare i difetti avversari. Partita da giocare sull’intensità, con naturalezza tanto in fase difensiva che quella offensiva: i rossoblù non dovranno  impressionare, ma mettere in classifica i tre punti.

Tutto ciò potrà succedere attraverso una buona occupazione degli spazi, un buon controllo difensivo e una capacità di mettere in gioco qualità nelle giocate. Nell’attuale Genoa sono in parecchi in grado di alzare questo livello.

Importante contro il Frosinone per la squadra di Gilardino non perdere il controllo né sul piano del ritmo, né sul piano della tenuta mentale se non dovesse arrivare subito il gol.  Importante aggredire il pallone, conquistare terreno e duettare nei buchi e negli spazi giocando senza pallone sfruttando le occasioni che lasceranno i frusinati alla ricerca di ripartenze veloci. Diventerà più facile se il risultato verrà confezionato già dentro lo spogliatoio, pensando di giocare con una big e non con il Frosinone.

L’approccio dovrà essere subito positivo e determinato con l’aiuto di tutto il Ferraris, un biglietto da visita da presentare subito ai ciociari già da quando inizieranno il riscaldamento. Come sempre formazione, strategia, modulo e schema a domani.

Il Frosinone arriva al Ferraris con un solo obiettivo: fare risultato e salvare la categoria. Più che la partita è una classifica dai grandi rimpianti per società, allenatore, squadra, tifosi dopo il girone di andata con numeri come minimo da centro classifica e qualche illusione di fare qualcosa di più.

Dopo l’ennesima sconfitta dei ciociari contro il Sassuolo alla 27° giornata di campionato i dirigenti laziali hanno detto: “sapevamo di dover lottare fino alla fine, piena fiducia in Di Francesco“. Adesso però dopo la sconfitta contro Lazio orfana di Sarri all’ultima di campionato prima della sosta anche la panchina del tecnico potrebbe traballare.

Il girone di andata, col Frosinone vicino in alcune occasioni alla zona Europa, ha illuso e non si sono cercati rimedi nel calciomercato di riparazione, in particolare in difesa, attualmente un colabrodo calcistico con 60 reti incassate. Si è punito tutto sulla verve dell’attacco.

Adesso sono preoccupati del calendario: Genoa, Bologna, Napoli, Torino. Lo sono non solo per la fase difensiva, ma anche  perché fuori casa fanno fatica a sviluppare la fase offensiva come nelle gare casalinghe. Contro il Sassuolo a pezzi un solo tiro in porta, una gara da vincere; contro la Lazio allo Stirpe non un tiro al bersaglio, ma quasi, sbagliando troppo.

Tra i tifosi i del Frosinone serpeggiano malumori per colpa dei troppi prestiti di giovani che non dimostrano attaccamento alla maglia, sicuri di andare via a fine stagione. Rumoreggiano perché non gioca Caso, eroe della promozione e uno dei pochi in rosa di proprietà.

Di Francesco è spaventato non solo dalla classifica, ma dagli aggiustatori della salvezza: Nicola e Ballardini. La sosta è servita a trovare gli assenti, in particolare Marchizza: con lui in campo nelle prime 13 giornate di campionato il Frosinone ha ottenuto 18 punti, senza nelle altre 16 gare solo 6 punti incassando 36 reti. Il suo recupero è  una cabala.

In Ciociaria hanno aspettato Soulè, arrivato giovedì, il mattatore dell’Under 21 argentina: non sono preoccupati solo del volo transatlantico, ma anche del fatto che abbia giocato due gare in altura in Messico.

Tatticamente Di Francisco ad inizio stagione è andato nel solco di Grosso e del 4-3-3 col sale in Serie B ha fatto la differenza arrivando primo e conquistando la Serie A. Il 4-3-3 è anche il modulo preferito da Di Francesco, ma la Serie A ha dimostrato che bisognerebbe avere lo schema di emergenza, in particolare fuori dalle mura amiche.

Anche il 4-3-3 di Di Francesco è molto diretto, ma in Serie A fra i tre davanti (eccetto Soulè al quale i difensori hanno preso le contromisure) Cuni e Cheddira non hanno avuto la tecnica e la velocità di Caso, Mulattieri e Insigne nella serie cadetta. La maggiore difficoltà in trasferta deriva dal fatto d non arrivare in porta diretti con pochi passaggi, fidandosi solo delle giocate del giovane Soulè in prestito dalla Juventus.

Il difetto del Frosinone potrebbe essere quello di non adattarsi agli avversari che lasciano spazi giocando sempre ugualmente alla stessa maniera con quelli rinunciatari: la Zeman mania di Di Francesco è certificata dai gol subiti.

La formazione anche a 30 ore dall’inizio della gara è in balia dei recuperi dagli infortuni. Solo Marchizza e Bonifazi, probabilmente in panchina. Mazzitelli e Kajo Jorge fino a giovedì lavoro differenziato. Harroui e Oyono non partiranno per la Liguria. Nelle due settimane di sosta Di Francesco ha valutato anche di cambiare lo schema del 4-3-3 , riproponendo negli allenamenti , come successo con le squadre nella parte sinistra della classifica, il modulo con la difesa a tre.

Arbitra Sacchi di Macerata, 40 anni ad ottobre, 43 gare dirette in Serie A. Direttore di gara dal 2007 dopo una carriera di calciatore a  livello dilettantistico . La prima gara in rie nel 2015, ma per entrare nell’organico della Can ha dovuto aspettare il congiungimento tra la serie A e B per i fischietti nel  2020.

Sacchi in stagione ha diretto 11 gare in serie A, 3 in Serie B, 2 in Coppa Italia. Salito  all’onore della cronaca per merito di Tik Tok per non aver stretto le mani al guardalinee donna nel tunnel che porta sul terreno di gioco, operazione che difficilmente succede prima di entrare in campo ma solamente al momento del sorteggio. Sacchi doveva dirigere la gara tra Atalanta-Fiorentina prima della sosta, rinviata per il tragico malore del Direttore Generale Barone della viola.

Con il Genoa una gara in stagione, il pareggio di Napoli, mentre in carriera con il Grifone 1 vittoria, 1 pareggio, 5 sconfitte. Con il Frosinone 15 gare (5 vittorie, 6 pareggi, 4 sconfitte): l’ultima la vittoria casalinga contro l’Atalanta.

Primo assistente Palermo di Bari, secondo assistente Laudato di Taranto, quarto uomo Perenzoni (Rovereto). VAR Mariani di Aprilia, AVAR Serra di Torino.