Alla vigilia della sfida tra Genoa e Frosinone, il tecnico rossoblù, Alberto Gilardino, ha parlato in conferenza stampa a Villa Rostan.

Come ha ritrovato i nazionali dopo una parentesi molto positiva? E ci aggiorna un po’ sulla situazione in infermeria?

“Per quanto riguarda i ragazzi che si sono fermati qui al Pio ad allenarsi hanno fatto un lavoro straordinario sul piano fisico, tecnico e tattico. Abbiamo lavorato molto bene anche se non eravamo in molti. Per quanto riguarda i nazionali, sono arrivati anche loro negli ultimi giorni. Oggi faranno il primo allenamento con la squadra Gudmundsson, Malinovskyi e Vasquez. Ci saranno da fare delle valutazioni su di loro per l’aspetto fisico, ma non dovrebbero esserci problemi. Dopo la partita con la Juventus Vitinha ha avuto un problema fisico. Poi Matturro, Martin, Ekuban e Cittadini domani non saranno a disposizione. Peccato non averli, ma confido come sempre in quelli che sono rimasti e nell’entusiasmo che devono portare dentro la squadra i giocatori tornati dalle nazionali, tutti con un percorso importante a livello mentale e fisico. È un aspetto che deve contribuire domani”.

“Come sta Vasquez dopo il problema in nazionale col Messico? Ci siamo sentiti, è stato un problemino che non ha causato danni. Oggi gli parlerò, si allenerà e farò delle valutazioni in queste 24 ore. A livello mentale e di voglia e determinazione, lui è un giocatore al quale se si chiede un sacrificio, lo fa. Arriva da un lungo viaggio, dal fuso orario, e ci saranno da valutare tanti aspetti. Così come Malinovskyi che ha giocato 65′, Gudmundsson che ha giocato due partite di seguito, De Winter che ha giocato la partita intera. Sono tutte valutazioni che mi tengo in queste ventiquattro ore: sono aspetti importanti, ma lo saranno anche attitudine e voglia di fare una partita importante”.

Sul prossimo avversario, il Frosinone: “Normale che il pareggio con la Juventus ci debba dare consapevolezza, sicurezza e mentalità. Stiamo facendo bene, ma dobbiamo fare sempre meglio. Sono molto esigente con me stesso e cerco di trasmetterlo e sono sicuro lo siano anche i miei giocatori. Dobbiamo essere esigenti con noi stessi anche domani, con le motivazioni giuste. Sarà una partita che abbiamo preparato – e prepareremo – in due giorni con tutta la rosa a disposizione. Perciò sarà una partita dove dovremo mettere tanto cuore, tanta testa, tanta corsa. Loro hanno avuto due settimane di tempo per lavorare, indipendentemente da Soulè, un giocatore importante che sposta gli equilibri. È una squadra che crea tantissimo, l’allenatore ha in testa una sua filosofia di gioco ed è riuscito a dargliela. È una squadra che ha sofferto, ha creato tante occasioni, ma concede anche. Mi aspetto il Frosinone che conosciamo molto bene per qualità tecniche, anche con qualche possibile cambiamento tattico, ma dobbiamo pensare a quello che dobbiamo fare noi e all’impronta che vogliamo dare dentro la partita”.

“Se e quale strategia ho scelto per ingabbiare i calciatori già importanti del Frosinone? Il Frosinone ha un’identità molto chiara, che ha giocato a quattro per tutto il campionato ma spesso si è messa anche a cinque. Hanno interpreti chiari in difesa e in mezzo al campo, da Gelli a Barrenechea passando per Mazzitelli. E poi Soulè, Cheddira, Cuni, Kaio Jorge, interpreti che possono giocare nei tre davanti o nei due in un 3-4-2-1 o 3-4-1-2. Hanno anche esterni come Zortea, Marchizza, Lirola, Valeri: gicoatori di gamba e qualità. Hanno una filosofia di gioco molto buona, come si è visto nel girone di andata, ed è un percorso che è cambiato nell’ultimo periodo. Sono andati a Torino con la Juventus e hanno perso al 95′. Noi, davanti al nostro popolo e dentro il nostro stadio, dobbiamo improntare una partita di grandissima attenzione, pazienza, lucidità cercando di sfruttare le occasioni favorevoli, andandocele anche a cercare le occasioni favorevoli per poterli mettere in difficoltà. Per quanto riguarda noi, credo di aver sempre dato grande fiducia a tutto il gruppo. Ci sono stati giocatori che hanno giocato meno rispetto ad altri, ma hanno sempre trasmesso dentro gli allenamenti grande senso di appartenenza, voglia di mettersi in discussione. Per un allenatore è molto gratificante e ne terrò conto quando prenderò le mie decisioni”.

Vedendo la situazione del Frosinone e la vostra, c’è chi definisce questa partita un match point? Se vinta, può portare definitamente ad una tranquillità che potrà permettere di guardare oltre?

“In Serie A sono tutte partite importanti e difficili, domani la consideriamo una gara importante tutti quanti e ne siamo a conoscenza, io in primis. Sappiamo che è un’occasione molto importante in questo campionato, poi però ne mancheranno altre otto e bisogna avere grandissima lucidità, facendo le giuste considerazioni. Cerchiamo di fare il meglio, andando ad affrontarla col massimo livello mentale, di impegno, dedizione, atteggiamento”

Quant’è bello vedere in nazionale Gudmundsson e Retegui andare in gol, De Winter e Malinovskyi che hanno giocato così come Haps che rigioca 90′ e Vasquez?

“È bello, molto gratificante. Penso sia grande merito loro e grande merito dei ragazzi che sono rimasti qui, che contribuiscono quotidianamente e in settimana a migliorare il percorso di chi va in nazionale, ad esaltare le loro caratteristiche. Sono felice che Ruslan abbia giocato un bel pezzo di partita; Albert abbia fatto due partite molto, molto importanti,  da grande giocatore; Mateo abbia fatto due gol con la Nazionale italiana, che non è mai semplice e scontato. Deve mantenere questo status, questo atteggiamento, questa forma sia fisica che mentale per finire bene e nel modo migliore. Vasquez, poi, ha giocato molto e Haps è tornato a giocare, nota molto positiva perché anche domani potrà darci una mano”. 

Su Messias ha sempre un’idea a tutta fascia o domani potrà cambiare?

“Può giocare ovunque, credo che sia quel giocatore che può e deve spostare gli equilibri. Mi aspetto molto da lui domani, indipendentemente dal ruolo che farà, perché so le sue qualità e so che lui e giocatori con grandissimo talento devono spostare gli equilibri e fare la differenza”. 

A Firenze le vogliono molto bene. Vuole dire qualcosa?

“Per quanto riguarda questo aspetto qua, sono molto schietto. Lo sono coi ragazzi e voglio esserlo con voi e tutti quelli che ascoltano: è da un anno e mezzo che parlo con società e direttore sportivo, c’è un rapporto di chiacchiere e parole per quanto riguarda gli aspetti tecnici e di squadra. Ci vediamo e parliamo. In questo momento non c’è ancora un appuntamento fisso, ma io ho dato la mia disponibilità e questo deve essere ben chiaro a tutti nel sedersi e parlare. Il mio pensiero e quello di tutto il mio staff, quello che trasmetto ogni giorno ai miei ragazzi, è il fatto che dobbiamo finire nel modo migliore. Dobbiamo alzare l’asticella dal punto di vista tecnico, mentale e fisico, dobbiamo essere esigenti con noi stessi. Sono orgoglioso e felice di allenare questi ragazzi, lo dico veramente col cuore”. 

Sulla crescita del Genoa dalla gara di andata col Frosinone ad oggi: qual è l’aspetto che l’ha colpita maggiormente nella crescita della sua squadra

“Il Genoa è cambiato tanto dal Frosinone al Frosinone in casa, sono cambiati diversi interpreti ed è cambiato soprattutto il tipo di consapevolezza e maturità che abbiamo acquisito. Di questo ci siamo resi conto tutti. Obiettivo di punti? No, cerchiamo di non porcene. Cerchiamo di fare il meglio da qui alla fine e di non porci limiti”. 

Retegui è stato l’Ecce bomber su tutti i quotidiani sportivi, ma nessuno ha sottolineato quante cose gli avete insegnato qui a Genova, su come lo avete cresciuto in maniera differente…

“È la verità. Io e il mio staff non vogliamo prenderci i meriti di nulla, lo sapete, e siamo felici se i nostri giocatori migliorano, come possono essere Mateo o altri giocatori. Pensate a Vogliacco. L’anno scorso quando sono arrivato non giocava in Serie B, mentre quest’anno ha fatto tantissime presenze. Bisogna rendere l’idea di questo miglioramento costante. Sono contento e felice per questi ragazzi perché significa che hanno voglia di mettersi a disposizione, e noi li alleniamo perché possano migliorare”.

Settimana di fake news in giro tra calciomercato di tutti. A questo punto c’è un problema: siamo tornati al supermercato di noi ne vendiamo uno e ne prendiamo due? Per fare un esempio: vi diamo Gudmundsson e prendiamo due ragazzini del 2005…

“Per quanto riguarda l’aspetto delle notizie e del mercato, siete più bravi di me e conoscete il calcio da tantissimi anni come lo conosco io. È normale che se un allenatore o un giocatore è a scadenza di contratto, è normale ci siano voci e ci siano giornali e giornalisti che parlino in modo positivo. È naturale, è il calcio, ed è naturale anche per il percorso che stiamo facendo e che la squadra sta facendo. Un aspetto importante, anche nel momento in cui mi siederò con la società, sarà l’aspetto tecnico: è fondamentale e determinante. Voglio e vorrò capire naturalmente quali saranno gli obiettivi della società in uscita e quali in entrata. Questo è chiaro”.


Frosinone, Di Francesco: “Fare risultato è la nostra priorità. Domani valuterò Soulè”