L’ACG, nella settimana di pausa del campionato, ha voluto dare risalto alla storia di un club del Genoa nato nell’anno dell’ultima retrocessione, a testimonianza che il tifoso trova forze e spunti ancora maggiori nei momenti di sofferenza sportiva: il Genoa Club Grifoni del Conero.

A dare vita al primo Genoa club nelle Marche, regione che purtroppo non ha nessuna formazione nel campionato di Serie A,  sono stati Fabrizio Caprara, 52enne genovese purosangue trasferitosi a Sirolo nel 2009, e il 45enne anconetano Daniele Gardini.

Come racconta lo stesso club, “per Fabrizio la passione calcistica arriva quand’era ancora bambino grazie al papà che lo portò allo stadio per le prime volte. Una fede coltivata anche da adolescente in Gradinata Nord, ammaliato dalla mitica Fossa dei Grifoni. Ha partecipato a diverse trasferte compresa quella storica di Modena. Insomma un genoano che continua a considerare il Genoa una religione laica.

Poi c’è Daniele: nato e vissuto sempre ad Ancona, si innamora del Grifone assistendo nel 1988 ad un Ancona – Genoa terminata con la vittoria dei liguri per 2 a 0. In quell’occasione Daniele rimase estasiato dai colori e dalla passione dei tifosi rossoblu. Da quel momento non smise più di seguire il Vecchio Balordo. Daniele sostiene che tifare Genoa gli abbia insegnato a soffrire e resistere alle avversità formandolo come una vera e propria scuola di vita”. 

Fabrizio, che oggi gestisce uno stabilimento balneare nelle Marche e che in un recente viaggio a Miami ha donato due sciarpe del club alla proprietà rossoblù, ha iniziato a tappezzare di adesivi quel pezzo di riviera e oggi tanti tifosi e appassionati, genoani e non solo, si fermano lì per scattarsi un selfie, quasi quel luogo fosse una sorta di oracolo. Non mancano, poi, i genovesi che raggiungono il luogo. “Otto genovesi su dieci sono genoani e il fattore comune che noto è che i Genoani non sono mai tifosi tiepidi, ma sempre tifosi sfegatati” racconta Fabrizio, che ha già donato diverse sciarpe rossoblù del Genoa Club Grifoni del Conero ai diversi pub della zona, quelli dove ci si ritrova per seguire le partite del Grifone.

“Per ora a livello di trasferte organizzate coi pullman abbiamo fatto Genoa-Bari, noleggiando un pulmino e venendo al Ferraris – prosegue – Ma una presenza c’è sempre dei nostri tesserati, anche perché abbiamo qualche iscritto che non risiede qua nelle Marche, ma magari ha un legame con questa parte d’Italia e ci va sempre allo stadio. E c’è qualcuno che è anche dell’Alto Abruzzo. Bene o male qualcuno che va c’è sempre”.

Ma qual è la storia del club sin dai primi passi? “Fabrizio e Daniele fondano il club nell’ottobre del 2022 con l’idea di condividere non solo la passione rossoblù, ma anche con l’idea di seguire la squadra all’epoca appena retrocessa in Serie B, e che quindi aveva in calendario diverse trasferte non troppo distanti. Partita la pagina Facebook, le richieste di tesseramento sono state numerose: genovesi che per vari motivi si erano trasferiti da queste parti, marchigiani legati al Genoa ma anche appassionati dell’Ancona che lo tifano come seconda squadra, in considerazione dell’antico gemellaggio che lega le due curve. Da lì in avanti è nato tutto: le trasferte a Perugia, Terni, Modena, Ascoli e Ferrara, le sciarpe, la “pezza” da portare in trasferta e lo striscione da esporre al Tempio. Ad oggi ci sono circa 65 iscritti” racconta lo stesso club in una nota, che ci tiene a specificare anche l’attivismo nel sociale e nell’organizzazione di manifestazione a sostegno del Genoa.

Il Genoa Club Grifoni del Conero non nasce solamente con l’intento di supportare la squadra. Piuttosto si prefigge di perseguire finalità sociali e di organizzare manifestazioni a sostegno del Genoa e favorire l’inserimento in tali attività degli associati. In questa ottica il club ha partecipato all’Overtime festival dello sport e dell’etica sportiva di Macerata nell’ottobre 2023. In quella occasione Federico Buffa introdusse il suo monologo festeggiando i 130 anni del Genoa e fu esibita la maglia autografata di Mimmo Criscito (“Criscito col suo attaccamento alla maglia del Genoa ha mostrato una grande passione. Ci ha fatto piacere che Buffa avesse iniziato parlando dei 130 anni” ci spiega Fabrizio).

Il club ha visto nascere anche una “collaborazione con l’associazione “Il Giardino degli Angeli” di Senigallia che si occupa nella città brasiliana di Canavieiras di aiutare bambini ed adolescenti in difficoltà. Il progetto “Dammi 5” è finalizzato a garantire loro un percorso di studio, formazione e sostentamento nel quotidiano mediante un’adozione a distanza, progetto al quale il club partecipa attivamente. La solidarietà e l’aiuto reciproco costituiscono dei valori che sono patrimonio dei tifosi, che vanno al di là dell’amore per la propria squadra e che dovrebbero essere condivisi da tutti”. 

Infine, Fabrizio ci svela anche quella che è la sensazione del club rispetto alla stagione in corso:La maggior parte dei tesserati è soddisfatta dell’andamento della squadra: per essere una neopromossa l’obiettivo era una salvezza tranquilla, è quella che stiamo perseguendo e siamo molto soddisfatti. Devo dire che come club siamo anche molto contenti di società e direzione sportiva. Spesso il tifoso genoano che sta fuori Genova è un po’ più ottimista e guarda sempre avanti e non guarda sempre indietro. I tifosi lontani sono un po’ più fiduciosi e hanno un po’ più di obiettività. Per questo diciamo che il giudizio è estremamente positivo. C’è anche la voglia di dare un po’ di tempo per crescere, per farlo un po’ per volta“.


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