Nel dopogara di NapoliGenoa, sfida conclusa sul pareggio, il mister rossoblù, Alberto Gilardino, ha commentato la gara dalla sala stampa. “Credo ci sia una crescita, una mentalità incredibile da parte della squadra e dei ragazzi. Sono felice per la prestazione, l’atteggiamento, il sacrificio e la volontà di giocare, a tratti in modo eccellente, contro una squadra forte, con individualità forti, e per poco non riuscivamo a portarla a casa. È normale però concedere alcune situazioni a questo Napoli con giocatori come Politano, Ngonge, Simeone, Kvaratskhelia e centrocampisti di inserimento, con passaggio forte sui piedi. Abbiamo dimostrato di esserci, con una prestazione ordinata, attenta, vogliosa di portare a casa un risultato positivo. Con l’Atalanta è stata una partita interpretata nel modo migliore, ma abbiamo perso, mentre oggi siamo riusciti a portare a Genova un punto importante per il nostro proseguimento di campionato”.

Ci sono due mantra in questa stagione: il Genoa che segna ad inizio ripresa e questi finali dove arretrate un po’ troppo. Come ti spieghi queste due cose?

“L’arretramento è nell’equilibrio della partita, negli interpreti delle squadre avversarie, perché sia Atalanta sia Napoli hanno individualità eccellenti nell’uno contro uno. Quindi ti fanno anche abbassare, e nell’abbassarti devi esser bravo a difenderti venti metri più indietro, bravo a pulire il primo passaggio quando recuperi palla e stare attento a non perdere palla in uscita. Per quanto riguarda il secondo tempo, c’era la volontà di entrare forte, di entrare nel modo giusto, e siamo riusciti subito a trovare il gol. Normale che negli ultimi quindici minuti abbiamo concesso delle situazioni dove loro hanno messo dentro giocatori come Raspadori, bravi nell’uno contro uno, e portato i terzini più alti. Questo ha fatto sì che ci abbassassimo di venti metri”. 

Su Frendrup, diventato imprescindibile e con sempre più nelle corde caratteristiche da centrocampista box to box: “Sì, è un centrocampista box to box, un giocatore che abbina bene le qualità fisiche e quelle di recupero pallone. E sta maturando anche nella posizione del corpo, sta trovando verticalità, e giocando vicino a Strootman, Badelj, Malinovskyi, Thorsby e Bohinen sta crescendo notevolmente. Sono contento per lui, perché oltre a corsa e recupero palloni è riuscito ad andare in gol, il tassello dove può migliorare e nel quale debe sempre crede. C’è stato un forte senso di prestazione positiva oggi. C’è stata voglia di portare a casa punti”. 

Su Retegui, oggi autore di due colpi di testa, e sui margini di miglioramento: “Oggi ha fatto bene, non è riuscito a trovare il gol, ma si è fatto trovare in appoggio, ha corso, si è fatto trovare dentro l’area di rigore. Ha assolutamente margini di miglioramento, nel controllo di palla e nel calciare di destro e sinistro da fuori area. Ci lavoriamo e lui ha desiderio di migliorarsi”.

Oggi con organizzazione e applicazione potete strappare punti a tutti, anche con qualche rammarico. Qual è il segreto?

“Lavoro ce n’è tanto, da parte mia e del mio staff, ma soprattutto c’è la disponibilità che vedo in questi ragazzi quotidianamente nel migliorarsi, nel voler acquisire sempre più questo senso di appartenenza. Vedo la voglia di andare a prendersi punti ovunque, non solo in casa, ma anche fuori, e oggi abbiamo dato questo tipo di sensazione. Non era facile venire a Napoli con questo Napoli. Ho visto la partita contro il Milan e gli ultimi 25 minuti finali il Napoli li ha fatti nella metà campo del Milan. Non era così scontato fare una partita di questo tipo. Non sta attraversando un momento eccellente, questa è la verità, ma anche noi siamo stati bravi ad arginare là dove c’era la volontà di farlo, coprendo e sacrificandosi. Ci sono state situazioni in fase di possesso, anche nel primo tempo, dove siamo ripartiti e potevamo essere più concreti e andare al tiro da fuori area”.

Oggi abbiamo visto Messias mezzala, che assieme ad un Badelj che non ha sbagliato un pallone ha permesso di ripulire palloni in uscita dal basso. In tal senso, oggi Martinez è stato un po’ frettoloso in alcune situazioni?   

“Vero, gliel’ho detto nell’intervallo. Abbiamo dato fiducia al Napoli in alcune situazioni, dove la palla è finita fuori oppure a qualche giocatore del Napoli, e gli ho chiesto più lucidità e concretezza, e se c’era parità numerica davanti di andare a cercare là davanti perché quasi sempre avevamo uomo su uomo su Messias, Sabelli e Retegui. In alcune situazioni siamo riusciti creare i presupposti per appoggiarci e ripartire”.

Un anno e mezzo fa su questo campo il Genoa retroceda in Serie B. Molti di quelli che erano in campo oggi c’erano. Quant’è cambiato il Genoa da quel giorno?

“Io non c’ero, ma c’è stato un percorso di crescita, sicuramente dal primo giorno e già dalla scorsa stagione. C’è stato un percorso dove è venuto sempre più forte il senso del gruppo, il senso di voler raggiungere un obiettivo come la vittoria del campionato scorso in Serie B, il senso del riproporre quanto di buono fatto la stagione scorsa quest’anno, pur avendo cambiato qualche interprete. Molti sono rimasti e stanno creando con quelli nuovi qualcosa di veramente importante che dobbiamo portarci sino al 26 maggio. Merito dei ragazzi e di chi lavora quotidianamente con me”. 


Napoli 1-1 Genoa, Ngonge pareggia Frendrup. Rossoblù salgono a quota 30