Al termine della sfida tra Empoli e Genoa, terminata sul punteggio di 0-0, il tecnico rossoblu, Alberto Gilardino, ha commentato la gara in sala stampa al “Castellani Computer Gross Arena”. “È l’ottavo risultato utile di fila, per noi era molto importante. Giocavamo contro una squadra in condizione e tosta in questo momento. Arrivava da due risultati utili consecutivi, per noi è un risultato molto, molto importante in questo momento. Nel secondo tempo cambio di modulo? Abbiamo messo un attaccante in più per aiutare Retegui e avere più peso offensivo in avanti e abbiamo creato qualcosina, ma credo che anche nel primo tempo la partita fosse stata condotta nel migliore dei modi, cercando di limitare la forza dell’Empoli e cercando di creare qualcosa”. Su Malinovskyi: “Una scelta tattica del mister per avere più peso offensivo in avanti”. 

A che punto è la crescita di questa squadra, che arriva da otto risultati utili di fila? 

“Anzitutto è un punto importante, venivamo in un ambiente e contro una squadra ottima, brava e veloce nelle ripartenze. Siamo stai molto bravi a limitare quella che è la forza dell’Empoli. Per quanto riguarda la crescita, solo le partite ci diranno dove si potrà arrivare”. 

È la seconda partita nella quale quasi regaliamo il primo tempo, con le punte che ricevono pochi palloni. Nel secondo tempo, quando improvvisamente andiamo all’attacco, esce anche Retegui. Come se lo spiega?

“Nel primo tempo siamo stati un pochino lenti nel giro palla per poter trovare spazi, visto che loro si chiudevano bene. Normale che nel secondo tempo le distanze, anche negli altri, si allunghino e si riescano a trovare più spazi. Credo che la questione sia soltanto questa. Secondo tempo giocato maggiormente a viso aperto, come due pugili che si affrontavano? Nel secondo tempo la voglia di vincere di entrambe e la stanchezza hanno portato le squadre ad essere più lunghe e creare più spettacolo”. 

Sulla presenza di 4000 tifosi al seguito del Genoa: “Credo sia diventata un’abitudine vedere tutta questa gente, dall’interno ci rendiamo conto che si è creato un ambiente incredibile, una unione tra società, squadra e pubblico. E sinceramente ne siamo tutti contenti. La mia emozione ad essere in panchina in Serie A? È sempre un’emozione particolare. L’anno scorso ho avuto la fortuna di essere in panchina nella vittoria del campionato, nell’ultima partita, e chiaramente anche oggi c’erano emozioni particolari. Anzitutto sono orgoglioso di poter lavorare con Gilardino, persona eccezionale: c’è massima stima da ambo le parti. E sono molto orgoglioso di poter lavorare all’interno di questo club, uno dei più improntati d’Italia. È un onore far parte dello staff e rappresentare una tifoseria come quella del Genoa”. 

Infine, un passaggio sull’esordio Vitinha: “È entrato molto molto bene, ha voglia. È arrivato da due giorni, credo potrà darci una grossa mano, come ce la sta dando Ekuban quando entra e come ce l’ha sempre data Retegui partendo dall’inizio. La forza di questa squadra è, oltre a mister e ragazzi, avere un gruppo veramente coeso. Arrivano al campo e stanno bene, col sorriso. Questo aspetto è molto importante”.  


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