Ad Empoli, come sempre, saranno i dettagli a fare la differenza, saranno i particolari che Gilardino e il suo staff curano alla perfezione rispetto al gioco degli avversari, ma anche rispetto ai calci d’angolo a favore e contro sui palloni inattivi laterali, punti di forza che sono stati ottimizzati partita dopo partita, in particolare in questo mese di gennaio. Adesso dentro l’area davanti a Martinez e dentro quella avversaria riescono a far valere l’altezza e il tempismo.
Con la qualità in campo, il ritorno di Badelj e Frendrup, la possibilità di giocare la gara in 15 giocatori, la differenza potrà esser fatta dalla velocità di esecuzione, dai tempi e dal coordinamento delle azioni.
Il calcio è cambiato in modo pazzesco, basta seguire le gare in Europa e non solo le Coppe. Gilardino col suo staff cerca di essere all’avanguardia sapendo che allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, si deve migliorare. Si fanno risultati, si vince con la pressione singola, il pressing collettivo, la densità, la transizione veloce, la squadra corta e i tempi d’attacco.
In corso di gara contro Nicola, conoscendolo bene, si capirà se ai toscani piacerà che il pallino del gioco sia preso dal Genoa con l’illusione di dominare e dopo colpirlo in contropiede o ripartenza oppure se vorranno condurre la gara ai propri ritmi.
Gilardino invece cercherà le distanze nelle due fasi di gioco con la pressione. I suoi uomini dovranno essere pronti a rubare il pallone e mettere in campo le transizioni con gli uomini di qualità davanti.
La forza dell’orchestra di Gilardino è espropriare 60/70 metri di campo in pochi secondi con pochi passaggi e cambi di gioco al bacio. Per suonare bene lo spartito anche al “Castellani”, oltre i tenori occorrono tutti gli altri: un coro di quantità e qualità.
Con Nicola per Gilardino sarà un’altra partita a scacchi, non solo leggendo bene l’inizio della partita, ma soprattutto quando bisognerà trovare soluzioni con la gara in corso.
Per la formazione a domani alle 14. Per sapere i recuperi dall’infermeria e l’utilizzo di qualche nuovo arrivato rimandiamo ad oggi durante la conferenza stampa da remoto.
In casa Empoli, la cura Nicola continua salvare squadre in difficoltà come è successo in passato con Crotone, Genoa, Salernitana e Torino. L’etichetta di salva squadre a campionato in corso probabilmente non piacerà a Didi Nicola , lui ama il calcio e gli piacerebbe mettere in campo dall’inizio, sfruttando la preparazione estiva, le idee di gioco già ha portato il Crotone in Serie A, pur allenandosi sulla Spiaggia di Cutro.
L’Empoli ha cambiato tre allenatori in stagione: fino al 23 settembre Zanetti che aveva accumulato 6 sconfitte consecutive compresa la Coppa Italia, una rete realizzata e 15 subite. Al suo posto è subentrato Andreazzoli: ha dato un gioco alla squadra, ma in 15 gare ha messo in classifica 13 punti per colpa dell’anemia davanti alle porte avversarie con 11 gol fatti e 22 subiti.
Nicola subentrato il 24 gennaio 2024 in due gare contro Monza e Juventus ha messo in classifica 4 punti realizzando 4 reti e subendone una.
Tutto ciò probabilmente è successo perché Nicola, appena arrivato in Toscana, ha cambiato schema schierando l’Empoli con il suo modulo preferito, il 3-5-2. Chi l’aveva preceduto ha variato dal 4-3-3 con Zanetti al 4-3-1-2 con Andreazzoli. Probabilmente il numero di modulo conta poco, quello che conta di più sarà stata la rivoluzione a 360° nella testa dei calciatori, oltre lo stile di gioco. Poi si arriva fino all’aspetto più importante: quello mentale e psicologico. Contro Monza e Juventus si è visto un Empoli con più grinta e intensità ad affrontare le gare.
Quello visto in campo nelle ultime due uscite stagionali è un Empoli totalmente diverso, trasformato. Una squadra che approccia con grinta e intensità le partite, con coraggio e una propensione a mostrare il proprio stile di gioco. L’impatto di Nicola ha portato la scossa sperata, da capire se ci sarà continuità.
Il 3-5-2 di Nicola statico ad inizio gara non è un “passamontagna” sotto il quale mascherare i rigurgiti di catenaccio o autobus davanti alla porta empolese.
Contro il Monza tre reti realizzate e contro la Juventus, dopo il rosso a Milik al 17’ del primo tempo, la bravura di Nicola è stata la capacità di leggere la partita mettendo in crisi con la gestione dei cambi con il tempismo giusto il “muso corto” di Allegri.
Contro i bianconeri i toscani hanno fatto una prestazione perfetta con una gara di attenzione e concentrazione, dove gli sbagli sono stati minimi. Finendo in crescendo tirando più volte in porta della Signora con Cambiaghi e Baldanzi protagonisti, con un possesso in superiorità numerica del 61%
L’ Empoli, dunque, gioca con il 3-5-2, variando in fase di possesso col 3 4 2 1 proponendo alle spalle di Cerri , pronto con la fisicità sui palloni lunghi di saltare il centrocampo avversario per mettere in condizione di far giocare Cambiaghi e Zurkoskj nella fase difensiva avversaria.
Contro la Juventus Nicola ha fatto solamente due cambi rispetto alla gara vinta con il Monza nell’undici iniziale. Cacace per Bereszynski, con spostamento a destra di Gyasi e Maleh in mezzo al posto di Marin, giocando in modo compatto e non concedendo spazi alle zebre fino alla parità di calciatori in campo. In 11 contro 11 hanno anche patito la densità della Juve davanti alla propria porta non essendo i toscani veloci nel far circolare il pallone.
Ad inizio ripresa hanno incassato su calcio d’angolo il gol di Vlahovic ma non hanno perso la bussola. In vantaggio i bianconeri si sono illusi di poter contenere con il “muso corto”, non facendo conto con le mosse tattiche di Nicola che ha fatto uscire Cerri, troppo punto di riferimento per i difensori avversari, e inserito Baldanzi e Cancellieri al post di Gyasi e Grassi, abbassando Zurkowski, autore della tripletta contro il Monza.
Il cambio di strategia ha portato al gol di Baldanzi e la Signora è andata in ambasce a contenere i toscani che hanno tirato in porta più della Madama del calcio italiano, probabilmente aprendo per il futuro delle altre squadre la modalità per affrontare il “corto muso” di Allegri: 11 contro 11 sarebbe stato difficile.
Finito il calciomercato l’Empoli ha abbracciato Niang e ingaggiato anche Gloglichidze, georgiano difensore centrale che arriva dalla Torpedo Kutlasi, oltre Cerri, Zurkowski dallo Spezia e Kurti, albanese svincolato.
Se da una parte i tifosi azzurri hanno ritrovato il sorriso con gli ultimi due risultati, non sono certo contenti di aver perso Baldanzi passato alla Roma per 15 milioni di euro.
Il Presidente Corsi non ha mai fatto mistero che si può retrocedere dopo due anni in A, prendere il paracadute, lanciare nuovi giovani facendo plusvalenze e ritornando quasi subito nel massimo campionato.
La formazione dei toscani prevede solo un dubbio: recupera Marin dalla botta ricevuta nell’ultima gara a centrocampo? Abili e arruolabili Destro e Kovalenko per uno spezzone di gara. In infermeria Caputo.
Arbitra Feliciani di Teramo, 33 anni, imprenditore, avvocato. Debutto in Serie A nel novembre 2022 in Empoli-Sassuolo (1-0). Sono undici le gare dirette in Serie A, 5 la scorsa stagione e 6 in quella attuale, totalmente 12 in B. Mai l’Empoli e il Genoa in questo campionato. Ha diretto il Genoa nel gennaio 2023 nell’ottavo di Finale di Coppa Italia perso dal Grifone per 1 a 0 in casa della Roma.
Primo assistente Prenna (Molfetta), secondo assistente Scatragli (Arezzo), quarto uomo Baroni (Firenze). VAR Di Paolo (Avezzano), AVAR Serra (Torino).
Diffidati Empoli: Fazzini, Grassi, Gyasi, Walukiewicz. Diffidati Genoa: Retegui.