Godere con Gilardino e col Genoa. Non è raro che i genoani trascorrano tutta la vita in attesa di iniziare a vivere con il Vecchio Balordo. I Genoani sempre con uno sguardo al passato o al futuro, ma non sempre si gode. Adesso dopo la vittoria di Salerno non non ci si deve attaccare al passato, non si deve sognare il futuro, ma restare concentrati sul presente con la Gilardino band. La partita dell’Arechi è bello raccontarla con una sequenza di flash e di fotografie.

La prima è stata la reazione dopo il gol subito in modo ingenuo dopo un minuto di gioco. La seconda il ritorno al gol di Retegui, una chicca da vero centravanti come l’imbucata di Badelj.

La terza quando Retegui, colpito con uno snack dalla tifoseria salernitana, è stato raggiunto dalla corsa di tutti i compagni per proteggerlo anche se arrivava di tutto in campo, compreso un pezzo di calcinaccio. Strootman che raccoglie uno snack, lo apre e lo mangia ridendo in faccia a chi l’ha tirato è da collezionisti. Una dimostrazione che oltre a giocare questi calciatori hanno anche i palloni in mezzo alle gambe.

La quarta fotografia è in occasione del tiro della massima punizione con la disputa del pallone da parte tra Retegui e Albert: l’immagine della voglia e della fame di far gol del bomber.

La quinta foto è la mossa di Gilardino di sostituire un difensore con Ekuban per mandare a bagno i progetti bellicosi di Pippo Inzaghi pronto a fare un attacco a Fort Genoa. La sesta foto il debutto di Spence: non solo gamba e corsa, ma anche tecnica. La settima e ultima sono gli abbracci tra Gilardino e tutta la squadra correndo per il campo come quando faceva gol. La foto giusta per raccontare che tutta la squadra è con Gilardino e lui con  calciatori che a disposizione, la conferma di quanto detto nella conferenza pre-gara: “confido negli undici, dodici, tredici, quattordici, quindici giocatori che verranno a Salerno. So che questa squadra nelle difficoltà ha saputo sia stupire sia soffrire”. 

E non a caso i Grifoni hanno lottato e ruggito all’Arechi tutti insieme per incominciare a lasciarsi alle spalle molte squadre, non soffrendo più contro qualsiasi avversario e in  qualunque ambiente grazie al gioco e al carattere di Gilardino e dei suoi ragazzi.

L’impressione è che, come a scuola, più si studia e più si impara per cercare di avvicinare la parte sinistra della classifica, ora a tre punti, anche senza alzare l’asticella a parole, ma con i fatti. Sarà il clan dello spogliatoio con gli stimoli a provarci dopo aver ottenuto una salvezza tranquilla, obiettivo di inizio stagione.

Grifone da battimani per superiorità tecnica, migliore condizione fisica, efficace marcamento degli avversari (eccetto sul mobile Candreva nel primo tempo), gioco collettivo non sempre spumeggiante ma efficace con il controllo del gioco già dopo aver incassato il gol grazie al vantaggio territoriale anche senza il possesso pallone.

La Salernitana dalle parole di Pippo Inzaghi spera ancora nella salvezza. Il primo appuntamento contro il Grifone è andato in buca. Sono Candreva dipendenti e quando il capitano nato nel 1987 cala alla distanza la squadra perde tutte le distanze in balia solo dell’agonismo.

Si è parlato molto della conferenza stampa di Gilardino di sabato scorso: bisognava essere presenti per capire dal suo tono di voce che non era un libero sfogo condito dalla rabbia, non era irritato, non ha urlato, non ha sbattuto i pugni sul tavolo ma ha solamente affermato le proprie ragioni che sono un’esigenza dal calciomercato estivo, esigenza vitale ad una settimana dalla fine di quello invernale per le altre due gare che si dovranno affrontare contro Lecce ed Empoli. Gare per capire cosa farà da “grande” il Vecchio Balordo. La speranza che questa esigenza venga assecondata nei prossimi giorni.

L’aspettativa e la speranza è che ci sia stato un confronto tra Gilardino e tutta la dirigenza presente a Salerno con 48 ore a disposizione, l’occasione giusta per passare dalle parole ai fatti senza aspettare martedì 31 gennaio alle ore 20 quando ci sarà la chiusura del mercato di riparazione.

Peraltro si dovrà tenere conto che difficilmente l’infermeria si svuoterà prima dell’incontro con il Lecce, alle ore 12.30. Solo il guerriero Sabelli potrebbe recuperare, ma senza dimenticarsi delle squalifiche di Frendrup e Badelj. Senza rinforzi, anche numerici, i “miracoli” di Gilardino anche con l’aiuto del Tempio non sono facili da portare a termine.

Genoani afferrate questo risultato e godete almeno 24 ore!