L’allenatore del Genoa, Alberto Gilardino, è intervenuto ai microfoni di DAZN per commentare la partita contro la Salernitana, terminata 2-1 in rimonta per il Grifone (clicca QUI per leggere la cronaca).

Merito di questo gruppo, del DNA che siamo riusciti a creare in questi mesi e in questo anno. Merito veramente dei ragazzi per la passione che ci mettono sempre ogni giorno nel venire al campo, anche in situazioni così difficili come questa settimana. Essere riusciti a venire a Salerno come una roccia granitica e portare a casa la vittoria, è merito assoluto dei ragazzi e della squadra. Partita monumentale, bravi veramente. Questa squadra ha la volontà di vivere lo spogliatoio, all’interno del gruppo, soffre e ha una mentalità e un DNA che partono da lontano. Lo coltiviamo quotidianamente, quello deve essere il nostro input per questo campionato oltre alla bravura del collettivo. Quello che esalta nei momenti di difficoltà sono queste qualità da parte di questa squadra. Sono felice per loro, so quanto ci tenessimo tutti assieme a fare una buona partita, contro una squadra che, pur non avendo ottenuto risultati, aveva fatto fare importanti. Non era una partita così scontata e semplice, siamo riusciti a ottenere una grande vittoria”. 

Sull’episodio del rigore calciato da Gudmundsson, ma che Retegui voleva calciare: “Nello spogliatoio ci sono delle regole, indirizzate da parte mia, e l’incaricato era Gudmundsson. Infatti a fine partita ho detto a Mateo, che è un giocatore importante per noi, che non dobbiamo basarci su queste situazioni in campo, ma dobbiamo avere il pensiero unico della squadra. Ha fatto un’ottima partita, ha segnato, lavorato per la squadra. Il pensiero deve essere quello e così sarà per il futuro. Che campionato avremmo potuto fare se avessimo giocato più partite con tutti i giocatori a disposizione e non soltanto una? Non posso saperlo e non lo penso nemmeno, sono situazioni che si verificano in questa stagione. Sicuramente dispiace perché soprattutto questa settimana è stata totalmente paradossale e surreale per via di infortuni e carenze numeriche. Abbiamo dovuto fare allenamento con tanti ragazzi della Primavera, ma siamo riusciti a fare un’ottima settimana con quei 13/14 giocatori perché gli stessi Ekuban e Thorsby rientravano da infortuni e non avevano tanti minuti sulle gambe e Matturro è rimasto a casa per uno stato influenzale. Avevamo poi tanti giocatori a casa per problemi muscolari, quindi siamo riusciti a fare un ottimo lavoro e preparare questa partita con la cura dei dettagli. E direi che si è visto”.  

Un’ultima domanda sul mercato, riallacciandosi alle parole di Ottolini nel pre-partita: “A me piace sollecitare la società, il direttore lo sa. Ci siamo confrontati anche ieri sera dopo le mie dichiarazioni. Io voglio il meglio per la squadra, per i miei ragazzi e per il Genoa. Diventa indispensabile. Considerato che abbiamo Frendrup e Badelj squalificati la prossima partita e tanti infortunati, dovremo inventarci qualcosa, ma quello sarà solo bello per un allenatore. È bello per un allenatore trovare soluzioni, è anche incoraggiante. La società, però, ci deve dare una mano. Se dormirò serenamente dopo questa vittoria? Erano tanti i pensieri, sapevo l’importanza della gara e di questo primo campionato in Serie A. Ma sapevo dentro di me lo spirito di questo gruppo e di questi ragazzi e stasera è stata un’ulteriore prova di sacrificio, voglia di soffrire, andare a prenderci un risultato determinante. Un plauso a tutti”. 


Salernitana 1-2 Genoa: Retegui e Gudmundsson ribaltano i granata. Grifone a +8 dalla zona salvezza