Alla vigilia della sfida di domani tra Genoa e Torino, Ivan Juric, tecnico granata, ha presentato la sfida in conferenza stampa: “Penso che la squadra, anche dall’anno scorso, lavora bene in fase difensiva, con tutti i giocatori. Questo ci facilità. E anche la crescita di Vanja (Milinkovic Savic, ndr) in questo momento ci sta dando una grande mano. Che partita sarà contro il Genoa? Secondo me sarà una grande battaglia con una società che ha 28mila abbonati, lo stadio pieno e un entusiasmo pazzesco. Hanno un mix di giocatori esperti e giovani molto forti. Penso che abbiano costruito davvero una bella squadra“.

Sulle condizioni della squadra: “Linetty ha un piccolo problema, vediamo oggi. Karamoh non si è allenato questa settimana per un problema al dito del piede. Linetty vediamo oggi come andrà. Ranodjic domani ci sarà e ha fatto una buonissima settimana e si è allenato molto bene. Perché domani uno snodo decisivo? Perché giochiamo contro una squadra che in casa non perde da ottobre, che ha fermato Inter, Juve e che vince le partite ed è tosta. E’ un ambiente infuocato e carico. Noi ci siamo avvicinati a quel gruppo là e la mia idea è che questa squadra deve viverla bene, con entusiasmo e senza pressioni, però deve porsi obiettivi, fare il massimo e diventare sempre più competitivi. Come prima cosa bisogna fare grandi prestazioni, però a volte facendole non siamo riusciti a fare punti. Vorrei che diventassimo più competitivi in quel senso e che riuscissimo a fare punti dappertutto. Questa partita sarà veramente molto tosta e difficile, però cerchiamo continuità di prestazione e di risultati per rimanere dove siamo in questo momento e continuare a cercare di fare il massimo“.

Ancora sulla sfida di domani: “Bisogna fare una grandissima partita in tutti i sensi, sia per il gioco che per l’attenzione. Loro sfruttano tutto, stanno facendo gol di slancio e con la qualità degli uomini che hanno. Perché hanno tanta qualità e opzioni di fare gol. Se sbagli una di queste cose non riesci a fare risultato, bisogna essere completi in tutti i sensi: sia nel gioco che nell’attenzione e nella cattiveria agonistica. Su queste cose non possiamo sbagliare“.


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