Sarà una partita importante quella che il Genoa affronterà contro il Torino al Ferraris domani alle ore 15. Sarà e dovrà essere un “Sabato del Villaggio” per tutti dentro il prato e sugli spalti dopo la partenza di Dragusin.

Partenza non digerita per qualcuno, anche se non ci si deve dimenticare che il calcio attuale è un business, ma giusta. Perciò gli umori da parte dei 30mila dentro il Tempio, compresi  i negativi, dovranno stare dentro la gara. Si può sempre, come nella vita, giudicare a posteriori. Nell’attuale calcio l’umore è lo zucchero della vita. Ma il calcio come nella vita di tutti giorni  quanta saccarina  produce!

Dovrà essere zucchero anche per i 16 calciatori che giocheranno e vorranno sviluppare il pregio di Gilardino: l’umiltà. Consapevoli che anche senza Dragusin possono essere una buona squadra che deve continuare a crescere gara dopo gara, cercando risultati per avere meno pressione addosso, senza perdere la voglia di andare avanti.

Tocca ai 777 e alla società adesso garantire una salvezza tranquilla, con il calciomercato in atto. Dopo il girone di andata hanno capito che con i cambi giusti i risultati arrivano dalla panchina. Adesso tocca a loro, ai 777 e ai dirigenti, avere un progetto già chiaro per le diciannove gare del girone di ritorno, cercando giocatori funzionali, pronti al gioco dell’allenatore, che abbiano non solo qualità tecniche ma anche caratteriali.

Tocca a Gilardino e allo staff trovare un’altra strategia giusta per fermare il Toro di Juric come è stato fatto nelle precedenti gare: aggredire alto per mettere la museruola alle ripartenze granata fin dalla nascita, facendo perdere loro equilibri, distanze, coperture preventive e lucidità, doti che il Vecchio Balordo ha già dimostrato in particolare al Ferraris.

Tocca anche alla qualità recuperata fare la differenza senza giocare sparsi per il campo, ma pronti a giocare da squadra con un filo conduttore di gioco in grado di mettere insieme giocate di qualità e tecnica. La formazione e lo schema più che il numero di modulo a domani pomeriggio, con qualche indicazione che potrebbe arrivare anche dalla conferenza programmata per oggi.

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Arriva il Torino, arriva Juric al Ferraris, non sarà lo stesso team granata affrontato all’andata in balia dei trequartisti e delle punte con le polveri bagnate. Tutto è andato in discesa per merito di Juric che dopo la gara con il Lecce alla decima giornata ha cambiato modulo variando la composizione dello schema dal centrocampo in su passando dal 3-4-2-1 al 3-5-2 a seconda della posizione di Vlasic, che agisce anche dietro le due punte.

Una sola cosa Juric non ha mai cambiato: la sua religione della difesa a tre, come il maestro Gasperini. Il Torino e il suo allenatore non riuscivano nelle dieci giornate iniziali di campionato ad essere squadra, a sfruttare la capacità degli esterni e trequartisti di essere presenti in fase offensiva, con il latente massimo rendimento di quelli a disposizione.

Il passaggio alle due punte di ruolo (Zapata e Sanabria) con Vlasic arretrato sulla linea di centrocampo pronto a passare dal 3-5-2 al 3-4-1-2 ha fatto fare il salto in classifica ai granata: 18 punti in 10 gare, 4 vittorie e un pareggio sotto la Mole nelle ultime cinque gare frutto anche di 9 clean sheet, realizzando sempre dopo la gara di Lecce 11 reti (sui 18 realizzati in totale) e incassandone 4 (su 14 incassati in precedenza) grazie al recupero degli infortunati Buongiorno, Djidji e Rodriguez. Tutti disponibili eccetto Schuurs perso per tutto il campionato, uno dei leader della retroguardia granata.

Juric è sicuro di giocarsela con tutti dopo il cambio di strategia, anche con il Genoa domani pomeriggio. È anche consapevole che al Ferraris non incontrerà il Napoli, mollo, caduto in un burrone che gli ha permesso di giocare con più intensità e concentrazione. Il Torino ha avuto più voglia di vincere contro il Ciuccio, ha fatto fatica fino al 43’ di gioco, momento della prima rete, poi è stato bravo a sfruttare l’autostrada spianata con l’espulsione di Mazzocchi appena subentrato al 50’ di gioco. Subito in gol i granata dopo il rosso all’avversario, che hanno aumentato la fase offensiva giocando da squadra pronta a sfruttare le “magagne” psicologiche napoletane. La formazione del Torino non dovrebbe variare molto rispetto a quella che ha battuto il Napoli.

Arbitro Giua di Olbia, classe 1988, 34 anni, arbitro dal 2002, in Serie A dal 2019/2020. Fino al 2016 ha fatto parte della sezione di Pisa laureandosi sotto la Torre Pendente in Ingegneria Gestionale. Il 24 febbraio 2018 debutta in Serie A con Bologna-Genoa, dopo altre 3 gare nella massima serie viene promosso alla Can A. Sono 48 le gare dirette nel massimo campionato. In stagione, 4 gare in Serie A, quattro in B, una in Coppa Italia.

L’ultima con il Genoa è la sfida col Südtirol vinta per 2 a 0, la prima di Gilardino da allenatore del Genoa. Con il Torino l’ultima gara è stata Salernitana-Torino 0 a 3 dello scorso settembre. Primo assistente Raspollin i(Livorno), secondo assistente Barone (Roma), quarto uomo Feliciani (Teramo), VAR La Penna (Roma), AVAR Valeri (Roma)

Diffidati Genoa: Badelj, De Winter, Frendrup, Retegui, Gilardino. Diffidati Torino: Tameze.