Al giro di boa del campionato 2023/2024 ci sono squadre con i risultati dell’ultima gara giocata che si sono messe a favore di vento. Al venerdì il Genoa, al sabato l’Inter non  campione d’Inverno ma di VAR considerato come sono arrivati i punti di vantaggio col pareggio di Genova e la vittoria con il Verona. Ci sono poi stati il ritorno alla vittoria del Sassuolo e quell del Monza a Frosinone. Alla domenica  a suon di gol dentro la Calza della Befana Milan, Lazio, Torino, Juventus. Hanno strambato con il vento che una volta tira da una parte e una volta all’altra la Roma e l’Atalanta, che trovano un pareggio che permette alla Fiorentina di restare quarta in classifica.

Gli sVARioni sono iniziati dalla prima giornata di campionato e hanno finito alla fine del girone di andata condizionando la classifica. Dopo 19 gare giocate non è successo nulla, sempre peggio. Rocchi e i suoi collaboratori continuano a fare riunioni per cercare non tanto di insegnare, ma di far rivedere errori arbitrali, come gli allenatori fanno dopo le gare, ma nulla cambia.

La classe arbitrale è scarsa quella dei VMO, i professionisti del VAR ancor di più. Attualmente tra gli arbitri (47) e i 19 addetti al VAR a disposizione della Commissione arbitrale solamente una dozzina di arbitri e 5 specialisti di VAR sono in grado di portare al termine una partita senza contestazioni. Gli 84 assistenti arbitrali sono ormai dei segnalinee, termine improprio che caratterizza il loro restare sul campo e il quarto uomo serve solamente per far ammonire i tecnici in panchina, alzare il cartellone del recupero e controllare le sostituzioni per non far giocare le squadre con dodici elementi in campo.

Gli arbitri e i VMO non si puniscono solo con  una giornata di fermo, ma vengono mandati in Serie B. Operazione non giusta vista l’importanza del campionato cadetto non più nascosto dalle telecamere.  

Attenzione alle sommosse della squadre di calcio e delle società che non permettono agli allenatori di andare in conferenze stampa dopo le gare per protestare sugli errori da Regolamento non applicato: al giro di boa se ne contano almeno 4/5

A tutto ciò bisogna aggiungere per altri 23 giorni di gennaio lo show del calciomercato con tante figurine, esperte della materia, che sembrano giostrate dalle società importanti. In   questo momento è Dragusin quello spinto dagli showmen del calciomercato verso il Napoli.

Inter-Verona 2 a 1. D’accordo, gli scaligeri hanno sbagliato un rigore concesso dal VAR  100’ minuto di gioco, ma il Biscione come al Ferraris contro il Genoa nella gara precedente per una spinta a due mani su Strootman (certificato dall’AIA ufficialmente), con la gomitata di Bastoni al giocatore veronese ha messo in classifica quattro punti non per merito di gioco e risultati, fregiandosi del ruolo di Campione d’Inverno. Il Verona impantanato in fondo alla classifica ha gridato al vento con il direttore sportivo Sean Sogliano frasi mai sentite: “Mancanza di rispetto. È impossibile che il gol di Frattesi non venga annullato dopo la manata di Bastoni a Duda. Tutti fanno errori ma è impossibile che in sala VAR se ne faccia uno del genere con 4 persone (compresi i tecnici, ndr). Qualcuno più in alto del VAR ha deciso che doveva andare così”. Inzaghi festa e ironia: “tante perse così”.

Frosinone-Monza 2 a 3. Quarta sconfitta di fila per i ciociari che in casa avevano conquistato 17 punti su 19, dominati dal Monza ma anche dagli atavici errori difensivi visti in tutto il girone di andata. Palladino e brianzoli chiudono il girone di andata a 25 punti. La fragilità degli uomini di mister Di Francesco non può essere solamente racchiusa nella giovane età della squadra schierata, anche se potrebbero essere troppi. Invece Palladino dopo aver dominato il primo tempo cambia modulo, soffre il ritorno di Soulè e compagni, rischia il pareggio ma porta a Monza tre punti importanti che lo affacciano vicino alla parte sinistra della classifica.

Lecce-Cagliari 1 a 1. Cagliari e Ranieri salvati da altra provincia Oristanio. Partita  giocata  con equilibrio diversi capovolgimenti. Punto che serve solo al Cagliari per stare fuori dalla zona rossa.

Sassuolo-Fiorentina 1 a 0. Una violetta nel primo tempo manca l’occasione per allungare sulla zona Champions. Nel secondo tempo diventa Viola per il gioco e le parate del portiere Consigli, ma anche per il rigore, regalato da Abisso di Palermo per altro assurdo fallo di mano, ma il pareggio viene mancato da Bonaventura. Italiano senza un vera punta difficile che faccia fiorire il giglio toscano. Respira l’allenatore Dionisi che dopo cinque gare da incubo riprende fiato in classifica girando a 19 punti.

Empoli-Milan 0 a 3. Il Diavolo piccolo fino al fischio di inizio torna grande vincendo dopo tre mesi in trasferta, tornato al gol anche Giroud su rigore, tutto per merito dell’Empoli  dominato nei primi 30 minuti di gioco con gli uomini di Andreazzoli più intraprendenti nel secondo tempo. Il contestato Pioli dopo cinque vittorie e un pareggio blinda il terzo posto in classifica. Anche il pacato Andreazzoli ha attaccato il VAR: “che un polpastrello condizioni  una gara e anche il futuro di una squadra – ha detto sul rigore concesso al Milan – il Regolamento non prevede più se è volontario o meno. Si parla solo di VAR, non più di gioco, è una schifezza. Gli arbitri sono dentro questo meccanismo e anche loro non ci capiscono niente. Si perde credibilità e ne va del futuro di questo sport“.

Salernitana-Juventus 1 a 2. La rimonta della Juve in Campania è avvenuta dalla panchina. La Salernitana ha fatto tremare la Signora. Solamente la superiorità numerica ha permesso ad Allegri sempre a “muso corto” di fare il risultato e rimanere a due punti dall’Inter al giro di boa. Solo una zuccata di Vlahovic  in pieno recupero. Anche a testa alta Pippo Inzaghi resta ultimo in classifica. Alla fine non parla Superpippo, non contento dell’arbitraggio di Guida di Torre Annunziata. Rocchi per l’ennesima volta ha sbagliato la designazione con arbitro della stessa regione?

Udinese-Lazio 1 a 2. Sarri con Vecino raggiunge il Paradiso della classifica a tre punti dalla zona Champions. Tutto è riuscito senza Immobile e Luis Alberto. La rivoluzione di Sarri comincia a dare i suoi frutti con la terza vittoria consecutiva e  dichiara: “nuovo clima nel gruppo“. Cioffi e l’Udinese si erano illusi dopo il pareggio di fare anche il risultato pieno dopo le tre sberle nella giornata precedente al Bologna.

Torino-Napoli 3 a 0. Il Napoli non c’è più, De Laurentiis ordina subito il ritiro, neanche i colpi di mercato annunciati potrebbero cambiare il trend del Ciuccio a 20 punti dall’Inter e 18 dalla Juve alla fine del girone di andata. Il Torino ha passeggiato sui resti dei napoletani. Fiducia a Mazzarri che è tornato alla difesa a tre in corso di gara, Mister Conte in tribuna difficilmente accetterà l’incarico di subentrare. Esordio choc di Mazzocchi espulso dopo 5’ subentrato all’inizio del secondo tempo. Torino sugli scudi, ma è vera gloria? Juric ha lanciato la sfida al Genoa per sabato prossimo per andare in zona Europa. Senza l’horror di Mazzocchi avrebbe avuto la strada spianata nel secondo tempo? Bravi i granata solo dopo il rosso agli avversari ad aumentare la produzione offensiva e raddoppiare.

Roma-Atalanta 1 a 1. Belle la Lupa e la Dea ma entrambe escono deluse dal pareggio. L’Atalanta non tiene il vantaggio. Mourinho ringrazia Dybala e Lukaku per il pareggio raggiunto. Viene espulso nuovamente da Aureliano di Bologna che difficilmente ha preso una decisione giusta non aiutato dal VAR.

Bologna-Genoa 1 a 1. Finalmente anche Gilardino e il Genoa hanno commenti positivi dai cronisti sul campo e dai quotidiani sportivi italiani. “La squadra gioca con diligenza e tatticamente è inappuntabile”. “Genoa di ferro“. “Primo tempo con la giusta dose di coraggio, poteva gestire meglio la panchina“. Giudizio affrettato l’ultimo considerato i giocatori persi per il virus, in particolare nel cuore del gioco. “Equilibrio, tenacia, furbizia: la squadra esegue tutto”. Altro errore del VAR con il giocatore del Bologna, De Silvestri,  che spinge nuovamente a due mani Haps, caduto come un fuscello non per colpa del vento, liberandosi e trovando il tiro della domenica in mischia. Nessun moviolista lo ha rimarcato o spiegato.

C’è da chiedersi se i tifosi del Genoa paghino il canone Rai dopo il pareggio con l’Inter e quello di Bologna perché i rossoblu a quarti non sono stati neanche nominati alla Domenica Sportiva, trasmissione in chiaro, per la loro prestazione che ha incartato le due squadre con lo schema, le strategie e la qualità. Thiago Motta dopo le tre sberle di Udine ha rischiato lasciando in panchina cinque titolari e cercando di ribaltare tutto subito con tre cambi, operazione non riuscita fino al 96’ di gioco. Gilardino contento del punto, Thiago Motta no.