Al termine della sfida di oggi tra Atalanta e Genoa, valida per la 9a giornata di campionato, Alberto Gilardino ha parlato ai microfoni di DAZN: “Ho visto la mia squadra che ha interpretato la partita come l’avevamo preparata: nel modo giusto, con atteggiamento. Siamo riusciti a stare dentro la gara per tanto tempo contro una squadra forte. Abbiamo saputo soffrire quando c’era da soffrire e abbiamo avuto opportunità per impensierire l’Atalanta e per creare situazioni pericolosi. Andando sotto, abbiamo avuto una grande reazione da squadra che non molla, questo è il pensiero. È normale che dovrò andare a rivedere la partita e le immagini, perché tra cinque giorni rigiochiamo un’altra sfida importante.  Però i ragazzi hanno dato tutto e questa è la cosa principale. Con questo atteggiamento la squadra può solo far bene“.

Quanto abbiamo rispettato il piano gara? Il piano gara è variabile, in base all’avversario. Si cerca di proporre e creare i presupposti per fare male alla squadra avversaria in diverse zone del campo e con diverse situazioni. A volte si riesce meglio, a volte meno. Ripeto e ribadisco: i ragazzi hanno lavorato molto bene in fase difensiva e hanno saputo sacrificarsi. Questo è un aspetto fondamentale e determinante per il campionato che dobbiamo fare. Quando abbiamo avuto palla, nonostante un primo tempo equilibrato, quando siamo andati sotto di un gol nel secondo tempo abbiamo avuto una reazione importante, da squadra vera. Abbiamo creato i presupposti per pareggiarla“.

Sull’assenza di Retegui: “Oggi c’era Caleb, che ha fatto un’ottima partita e si è messo a disposizione dei compagni, lavorando molto bene in fase difensiva e con palla addosso. È un giocatore e una risorsa fondamentale per questa squadra, sia quando parte dall’inizio che quando subentra. Come lui, tutta la squadra. Come Nicola Leali, che ha fatto anche lui un’altra grande gara. Il gol di Lookman? Preferisco non parlarne. Devo rivedere bene anche quella situazione. È normale che quando l’arbitro ha fischiato io pensavo che non si tornasse indietro nella decisione. Quando un arbitro in campo decide, ed è decisionale in quella situazione lì. Invece è stata fatta un altro tipo di scelta, preferisco non parlarne. Preferisco parlare della partita, della gara e la gara ha detto che per lungo tempo della partita siamo rimasti all’interno della partita. Abbiamo saputo soffrire e abbiamo lavorato bene da squadra“.

L’esordio di Fini? Lo conosco molto bene. L’ho avuto l’anno scorso in Primavera e quest’anno spesso è venuto ad allenarsi con noi, secondo me ha potenzialità enormi. Come quest’anno ho fatto esordire Fini, l’anno scorso Lipani, Accornero, Boci. Tutti 2003, 2004 e 2005. Credo sia importante a livello societario e per il settore giovanile. Naturalmente i giocatori devono valere, devono avere qualità tecniche e fisiche e lui è un giocatore con prospettiva e giovanissimo. Mi serviva freschezza in quel momento sulla corsia laterale e l’ho buttato dentro“.


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