Goran Pandev torna al Ferraris per alcune riprese del docufilm “Genoa: Comunque e Ovunque”, un progetto Genoa Cricket and Football Club ideato e prodotto da Emotion Network e DUDE Originals, che ne ha curato anche lo sviluppo creativo ed editoriale. L’ex attaccante rossoblu ha rilasciato alcune dichiarazioni: “È sempre una grande emozione tornare in uno stadio che, secondo me, è il più bello d’Italia. Devo ringraziare la Gradinata per quel giorno là (il saluto prima del match contro l’Ascoli, ndr) perché per me è un grandissimo onore ed è stato molto significativo. Ho lasciato qualcosa di importante qua e sono orgoglioso. È una maglia storica e rappresentare questa maglia è un orgoglio. Quanto mi fa piacere esser stato coinvolto nel progetto del docufilm? Un grandissimo piacere per me raccontare un po’ di cose degli anni che ho passato qua. Speriamo esca una bellissima cosa e che ci divertiamo”.

Sulla sua esperienza da dirigente con il Brera Strumica: “Abbiamo una nuova proprietà, con il 90% delle mie azioni comprate per Brera Holding. Americani e italiani insieme. A me hanno fatto presidente onorario, però io sono qui in Italia e abbiamo altre persone giù. Abbiamo lo staff italiano e il direttore generale. Abbiamo cambiato un po’ di cose e la squadra, stiamo puntando tanto sui ragazzi giovani. Abbiamo un settore giovanile molto importante che ci dà più di dieci nazionali tra Under 18 e Under 21. Siamo orgogliosi di questo progetto, che è molto importante. Non è facile arrivare e vincere il campionato, perché il budget non è grande come quello di altre squadre. Ma per noi è importante investire sui giovani, fare bene. Abbiamo lo staff italiano molto preparato e speriamo di fare bene“.

Sul Genoa e sulla Serie A attuale: “È sempre una Serie A molto difficile, per vincere lo Scudetto ci sono sempre cinque o sei squadre. E sotto è una lotta molto difficile, bellissima. io penso che il Genoa è una squadra forte, perché lo sta dimostrando. All’inizio ha avuto un calendario molto difficile e secondo me ci mancano quattro o cinque punti che sarebbero stati meritati. Nelle ultime partite ha perso negli ultimi minuti. Ci dispiace, però si in campo si vede il lavoro di mister Gilardino e la squadra sta facendo bene. Poi giocare in questo stadio pieno è un’altra carica, perché in casa giochi non con dodici, ma con tredici persone. I ragazzi stanno giocando con la personalità e stanno facendo benissimo, spero che continuino così e riportano la salvezza il più presto possibile“.

Su un possibile futuro da allenatore: “Io non ho voglia di allenare, per adesso sto facendo un’altra crescita, mi sono iscritto per fare il Direttore Sportivo a Coverciano e spero di fare il dirigente. Per adesso mi piace di più, l’allenatore è un’altra cosa. Per adesso non mi manca lavorare sul campo, mi sto godendo la mia famiglia e ho tanti impegni con Brera Holding. Qui sto facendo altre cose e per adesso non ho tempo per stare sul campo. Parlo ancora da genoano: mi è scappato un “ci mancano” alcuni punti? (Ride, ndr) Sì, sono nove anni che sto qui e la mia famiglia si trova benissimo, siamo rimasti a vivere qui dopo la carriera. Siamo contenti e abbiamo tanti amici che ci vogliono bene. Stiamo bene e questa è la cosa più importante“.


Il Genoa non è la Scoperta dell’America