Terminata la sfida di questa sera disputata al Via del Mare, Alberto Gilardino, tecnico del Genoa, ha parlato ai microfoni di Dazn: “C’è amarezza e dispiacere per il risultato e per come si è incanalata la partita. Non siamo partiti bene, ma dal decimo del primo tempo e fino all’espulsione abbiamo fatto bene e giocato a calcio, come piace a noi. Poi dall’espulsione è normale che abbiamo cambiato la strategia della gara. Però siamo rimasti in partita, abbiamo battagliato e abbiamo lavorato con i reparti ancora più stretti. Il Lecce ha spinto e ha calciatori che creano i presupposti per impensierire le squadre avversarie, però abbiamo tenuto botta. Peccato per il finale, perché se avessimo portato a casa un punto non avremmo rubato nulla“.

La sensazione è che il Genoa abbiamo reagito più in dieci contro undici…

Questa è la mentalità che con i ragazzi abbiamo già costruito dall’anno scorso. Il DNA di questa squadra è questo, con ragazzi che hanno voglia e disponibilità nel quotidiano e nel lavoro. E’ normale che c’è grande dispiacere e rammarico, perché la partita importante e i  punti sono pesanti. Bisogna però trovare sempre gli aspetti positivi anche quando non ottieni nulla e stasera qualche aspetto positivo c’è. Quali sono? Quello che abbiamo fatto in 10. Dalla mentalità e determinazione, dal lottare. I ragazzi lo sanno fare oltre che giocare a calcio“.

Sul possibile cambio di Vasquez: “Se dopo dieci minuti i terzini vengono ammoniti, l’allenatore fa le sue valutazioni. Alla fine Martin è stato espulso e c’è stato il cambio a fine primo tempo e siamo rimasti in dieci per sessanta minuti. Se ho visto parte dell’atteggiamento avuto contro il Napoli? Assolutamente, da quando siamo rimasti in dieci l’atteggiamento e l’approccio ci sono stati, fino al goal del Lecce. Abbiamo tenuto botta per quasi tutta la partita e anche in dieci abbiamo avuto qualche ripartenze dove potevamo essere più lucidi, ma non era semplice perché i ragazzi hanno corso tanto e si sono sacrificati“.


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