Ventottesima giornata di Serie B, 10 gare alla fine ma continuano gli alti e bassi in zona playoff. Sugli altari dei risultati chi gioca fuori, nella polvere chi gioca a domicilio.

In zona playoff la sorpresa continua ad essere il Südtirol che ha agganciato il Genoa per una notte. Il Bari vince anche grazie ai cartellini gialli agli avversari e ai calci di rigore. Nel mirino il solito direttore di gara Abisso di Palermo, tanto e troppo sicuro di sé. Il Parma se avesse giocato fuori dal Tardini per tutto il campionato senza dover far gioco casalingo come il Pisa sarebbe vicino al Frosinone che, con altre tre vittorie, potrebbe ottenere la promozione. Il Cagliari entra dalla finestra in zona playoff tallonato dal Palermo ad un punto e da Ascoli e Ternana a due. Rischiano i playout tutte le formazioni dai 30 punti in già del Perugia fino ad arrivare a Venezia e Spal. Ad oggi Benevento, Brescia e Cosenza sarebbero in Lega Pro.

Nel prossimo weekend l’Ifab, l’organismo che decide le regole del gioco del calcio, dovrebbe certificare il tempo effettivo di gara mandando in pensione i due tempi da 45 minuti di gioco. Ufficializzerà le cinque sostituzioni in tre step in tutti i campionati del mondo. Revisione anche per il nuovo fuorigioco semiautomatico che annulla troppi gol per millimetri: in particolare, è finita sotto giudizio la questione “luce” tra difensore e attaccante, che solo la tecnologia più avanzata può vedere e non l’occhio umano, non solo quello dell’assistente. Il calcio per l’IFAB deve vivere di gol, il vero spettacolo, e non di tecnologia da microchip. Sarà punito l’atteggiamento dei portieri che disturbano chi calcia la massima punizione: una norma chiamata anti Dibu-Martinez, il portiere dell’Argentina che al Mondiale in Qatar ha parato tre rigori innervosendo i tre tiratori.

De Laurentiis patron del Napoli ha tuonato che se il Bari verrà in Serie A sarà venduto. Altra operazione Salernitana di Lotito? Il Südtirol, al contrario, se salirà in Serie A non potrà giocare al Druso di Bolzano.

Reggina-Parma 0 a 1. Calabresi del Sud alla sesta sconfitta consecutiva in sette gare. Playoff a rischio anche per la condizione fisica e la macchina da gol del girone di andata si è inceppata. Oltretutto è la nona gara consecutiva che la Reggina prende gol. Il Parma ringrazia per il regalo della difesa calabrese fatto a Vasquez in una partita equilibrata e con tanta paura di perdere da ambo le parti. Per le cronache parmigiane i “ducali belli, sporchi e cattivi per Pecchia: servivano gioco e serenità e il Parma ha vinto“. I tifosi emiliani non si scompongono e aspettano la gara con il Südtirol del prossimo turno dopo le bastonate casalinghe. Peraltro la affronteranno senza Vasquez e Del Prato squalificati.

Pisa-Palermo 1 a 1. Dopo il blitz di mercoledì in casa del Parma, i pisani tra le mura amiche ceffano un’altra gara. Va loro pure bene, pareggiando in zona Cesarini. Pisani graziati da Brunori che sbaglia altunro rigore e il portiere Nicolas toscano si esalta avendone parati due in altre gare. Primo tempo dominato dal Palermo, che va in vantaggio. Nel secondo tempo D’Angelo con i cambi ribalta il trend della gara, ma solo alla fine è stato premiato dai due cambi effettuati in precedenza.

Ascoli-Bari 0 a 1. Protagonista più che i galletti vincitori è l’arbitro Abisso di Palermo, ma non è una novità: in Serie A e Serie B la sua “spocchia” è famosa. Un calcio di rigore assegnato al Bari e uno non concesso all’Ascoli in pieno recupero non sono stati visionati tramite il VAR e i dubbi su entrambe le massime punizioni sono di più, delle certezze. Il Bari ha giocato male, l’Ascoli ha fatto la partita, il portiere del Bari protagonista, pagando anche la dabbenaggine di un suo difensore autore di due falli inutili nel primo tempo nel giro di 25 minuti. Il Bari, come in altre partite, è stato bravo ad approfittarne.

Südtirol-Perugia 2 a 1. Questa volta gli altoatesini hanno fatto la  partita tirando in porta parecchie volte e prendendo anche un palo. Perugia assente nel primo tempo. Vittoria meritata per Mister Bisoli vincendo la sesta partita su nove. Castori si consola, ma fuori casa il Grifo resta a terra e cade per l’ennesima volta. Quattro KO nelle ultime cinque gare.

Frosinone-Venezia 3 a 0. I lagunari rimasti in gondola a Venezia si sono consegnati al Frosinone regalando i primi due gol ai ciociari in contropiede. Dimenticandosi della forza dei ragazzi di Grosso negli spazi aperti come autostrade che hanno dominato per 92’ di gioco.

Brescia-Cagliari 1 a 1. La pareggite acuta si è impadronita di Ranieri e Cagliari al quarto pareggio consecutivo. Al Brescia sta stretto avendo fatto la partita contro i sardi con il braccino corto, con un 4-4-1-1 con l’obiettivo del prima non perdere.

Ternana-Benevento 2 a 2. Lucarelli bis al secondo pareggio. Contro il Benevento non sono bastati due pali, una traversa e due reti per vincere. Un punto importante per Stellone anche se la classifica continua a piangere.

Spal-Cittadella 2 a 1. Dopo sette giornate a secco Oddo è riuscito a portare gli estensi alla vittoria anche senza Nainggolan contro un Cittadella che ha dovuto subire il primo gol del greco ex Genoa Fetfatzidis, che li ha fatti impazzire nello stretto. Un vittoria di cuore degli spallini, una sconfitta non da Cittadella.

Como-Modena 1 a 0. Dopo i tafferugli prima dell’inizio della gara, il Como ha messo i canarini in gabbia con i suoi giganti: prima Cutrone che ha fatto girare la difesa emiliana e dopo Cerri, che da subentrato la trafigge con un gran gol. Modena svegliatosi tardi e il portiere Gomis dei lariani ha portato fuori dalla zona playout i compagni con sei punti di vantaggio dai playout.

Genoa-Cosenza 4 a 0. Con il “pentagramma” di Gilardino partita dopo partita la musica del calcio suona al Ferraris e in trasferta per il Vecchio Balordo ed è il nuovo che avanza nel calcio italiano. Tredici gare al timone del Vecchio Balordo: 8 vittorie, 4 pareggi, 1 sconfitta, 19 gol fatti, 6 subiti. Fare calcio, educare al pallone che rotola e diffondere la sua cultura, Gilardino l’aveva fatto vedere con la Primavera curando – come sta succedendo in prima squadra – una musica d’insieme dove tutti sono protagonisti. Il Cosenza ci ha provato ma dopo si è inchinato alla forza del Genoa. La formazione rossoblu ha guadagnato poco alla volta il governo del gioco e considerate la concentrazione e la corposità davanti all’area dei Lupi ha cercato il tiro dalla distanza, un buon auspicio per le prossime gare.

Per qualcuno è facile giocare con Sturaro, Badelj, Strootman nel cuore del gioco, anche per quelli che avevano fatto le pulci al fatto che non si potesse fare. Bravo Gilardino che è passato dalla teoria alla pratica giocando a testa alta con l’esperienza nel cuore del gioco, permettendo al Grifone di non abbassarsi troppo.