Cagliari-Genoa uno zero a zero che fa più comodo al Genoa: rimane secondo in classifica con un punto in più del Bari, ma anche a parità di punteggio sarebbe stato secondo avendo vinto in Puglia.

La classifica si è accorciata e il Genoa resta più forte delle inseguitrici. Adesso dovrà dimostrare più maturità nelle due gare che deve giocare prossimamente dentro il Tempio. Il pareggio sarà più difficile da assorbire a Ranieri e al Cagliari. La qualità del gruppo d Gilardino dovrà emergere in queste ultime undici giornate di campionato.

Il Genoa probabilmente avrà anche patito la “fantasmagorica” giornata dentro gli aeroporti per raggiungere Cagliari  e anche le 7 assenze di cui qualcuna non programmata. Tecnicamente l’incontro è da definirsi povero sul piano tecnico per una gara presentata come la big della categoria. Il fatto positivo è che il Vecchio Balordo ha lottato gagliardamente, ha vissuto momenti topici ma se l’è cavata con decisione ammirevole. Il pareggio lo ha imposto difficilmente subito.   

I fondamentali del calcio sono il controllo, dove devono entrare tutti quei movimenti necessari  a fermare il pallone, e particolarmente in questo calcio moderno, nella battuta di piedi e di testa, i movimenti necessari per indirizzare il pallon , sia per servire un compagno sia per cercare di andare a tirare in porta e fare gol.

Sull’isola sarda si è visto poco di questi fondamentali. Nessuno dice che non si deve iniziare l’azione dal basso, va di moda. Però non si può e si deve esagerare giocando dentro e fuori dalla propria area di rigore. Le uniche occasioni da gol ai sardi sono arrivate  da errori di ripartenze dal fondo. Alla Unipol Domus il fraseggio tra i difensori ha dato l’impressione di liberare i centrocampisti dalla responsabilità di costruire il gioco.

La partita nel primo tempo è stata fatta dal Genoa, con poco costrutto, con un Cagliari che sembrava una di quelle squadre che abbiamo visto al Ferraris, chiusa in attesa del gioco genoano e di una ripartenza. Peccato che il Grifone non abbia giocato a ritmi più alti provandoci anche di più in verticale, operazione che diventa difficile se gli esterni non accompagnano l’azione.

Nel secondo tempo Gila dopo alcuni minuti di sbandamento con l‘entrata di Nandez ha fatto la mossa vincente: fare entrare Haps a chiudergli la strada. Nel primo tempo l’occasione più ghiotta è stata nei piedi di Puscas, bravo a liberarsi, meno a battere centralmente. Nel secondo tempo l’altra  occasione per vincere è capitata tra i piedi di Sabelli che ha battuto a rete senza alzare gli occhi e vedere Haps e Dragus liberi davanti al portiere avversario.

Ranieri dopo aver giocato il primo tempo a “cortomuso”, nel secondo intorno al 70’, momento dell’incidente all’arbitro Valeri, considerato il lungo recupero, ha mandato in campo tutta la batteria d’attacco e di infortunati a disposizione e ancora una volta, come sempre dalla difesa, Gilardino ha costruito ogni cosa bella e il risultato è arrivato anche con le ruote leggermente gonfie.

Gila e il Genoa sono positivi. Il tecnico richiede sacrificio e anche il risultato di Cagliari gli ha dato ragione, la regolarità rossoblu è unica in questa Serie B in casa e fuori. Il Genoa ha fiducia nei propri mezzi e i risultati devono arrivare non solo con i gol, ma anche con le prestazioni dei giocatori migliori.

Adesso il vento del calendario gira favore del Vecchio Balordo: dovrà essere una libecciata con tre gare dentro il Tempio nel giro di 25 giorni, con una pausa di mezzo oltre alla trasferta di Brescia. Arriveranno infatti Cosenza, Ternana e Reggina.

Una piccola parentesi. Cagliari-Genoa non era una partita big solo per Rocchi che ha designato quarto uomo un giovane arbitro che dirige in Serie C. Quando si è fatto male Valeri si è subito precipitato in campo per  incoraggiare il giovane Monaldi di Macerata, che fortunatamente ha arbitrato bene. Una curiosità: Monaldi aveva diretto il Genoa Primavera a Venezia ai primi di febbraio

Valeri a giugno dovrebbe avere l’età pensionabile ma l’Aia si è inventata un escamotage: può arrivare a 50 anni guardando il curriculum nazionale e internazionale da pensionando: avrà la proroga?