Alla vigilia della sfida tra Genoa e Pisa, il tecnico rossoblu Alberto Gilardino è intervenuto in conferenza stampa per presentare la prossima gara del Grifone.

Arriva una gara importante col Pisa, che aveva inanellato 14 risultati utili di fila e dopo la pausa ha forse frenato un po’. Che gara si aspetta e che Genoa si aspetta?

“Incontriamo una squadra che nella prima parte di campionato ha avuto qualche difficoltà, poi ha ritrovato energia e certezze e sicurezze con un allenatore col quale hanno sfiorato la Serie A l’anno scorso. Sono una squadra strutturata, che sa interpretare bene le due fasi, sia quando ha la palla sia quando deve difendere. Noi dobbiamo cavalcare questo momento, il nostro momento di fiducia e positivo, un momento di entusiasmo. Lo dobbiamo cavalcare con tutte le nostre forse e davanti al nostro pubblico. Dobbiamo cercare di fare una gara con ordine, equilibrio, ma anche grande fame agonistica”. 

Le differenze rispetto alla gara col Benevento?

“Sappiamo le qualità della squadra che andiamo ad affrontare domani. Dipenderà molto dalla strategia che avrà il Pisa, nel nostro stadio e contro di noi. Solitamente le squadre che vengono ad affrontarci sono attendiste per poi ripartire, quindi gli spazi saranno stretti e noi dovremo essere bravi quando avremo palla. Dovremo essere bravi a muoverli. Dipenderà soprattutto dalla loro strategia, ma la cosa determinante sarà che dipenderà da noi. Le mie scelte, lo dico sinceramente, vanno in ordine coi messaggi quotidiani che io e staff diamo alla squadra. Con gli allenamenti e la preparazione alla gara, coi concetti e i principi che diamo alla squadra e che sono poi da riportare in campo. Sono fondamentali. Soprattutto quando dovremo difenderci e quando saremo nella loro metà campo, trovando gli spazi giusti per affondare il colpo”.

Finalmente il Genoa mette in crisi gli allenatori avversari per la varietà di attaccanti e la disposizione della squadra che permette di giocare come vuole lei. Nessuno sa mai in anticipo il Genoa che andrà ad affrontare…

“Ho una squadra flessibile come tattica e come interpreti che vanno a giocare in gara. Avere caratteristiche diverse da partita a partita mi fa avere interpreti diversi, ma di qualità e duttili in ogni situazione. Questa è la mia volontà e quella della squadre”.

Qual è il modulo del Genoa? Con la difesa a tre sembra che abbiate più possibilità di avere qualcuno davanti e nel mezzo 

“Sono due interpretazioni diverse. Lavorare a tre ti dà un atteggiamento diverso che lavorando. quattro. Lavorando col 3-5-2 l’attaccante è avvicinato da un altro attaccante e si lavora con quinti propositivi in fase di possesso palla, alternando i tre in mezzo al campo. Questo diventa fondamentale. Se il mio 3-5-2 è un po’ come quello di Zaccheroni? L’idea mia è quella, come ho detto, in base agli interpreti, di poter variare. Quando abbiamo palla dobbiamo spingere con gli esterni, dobbiamo ruotare in mezzo al campo, lavorando coi due attaccanti, uno in appoggio e l’altro ad attaccare la profondità. Trovare la soluzione in base alla strategia avversaria: ci sono vari modi di preparare una gara e all’interno della preparazione si spera di scegliere quello più appropriato per cambiare in corso di gara. La bravura è stata dei ragazzi nell’adattarsi alle mie richieste, e avere ragazzi bravi e intelligenti è stata una fortuna. Ho giocatori che per intelligenza tattica sono davvero bravi e hanno giocato anche a livelli alti. Non è stato difficile”. 

Su Dragus: “Si è messo subito a disposizione. Può fare tutti i ruoli lì davanti, sia l’esterno in un 4-3-3 o 4-2-3-1, la seconda punta in un 3-5-2 e, all’evenienza, può essere anche una prima punta. Sarà convocato”. 

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