Continua sotto l’Albero un Buon Natale per il Genoa. Gilardino, come Gasperini quando si era seduto sulla panchina, coniuga alla grande la lettera G: Genoa, Gioco, Gol,  Godimento.

Altra vittoria esterna, vittoria convincente su un campo difficile vista la capienza da partita internazionale. Ma vittoria convincente soprattutto per come era stata presentata la partita a livello nazionale.

Un Genoa concreto, cinico, che ha preso un gol per un errore di posizionamento della difesa  che ha mostrato nel complesso autorevolezza. Un Genoa bravo a chiudersi quando lo doveva fare e a rintuzzare tutte le operazioni di Mignani, anche quando aveva messo in campo cinque attaccanti.

Evidente la differenza di sostanza genoana contro il gioco del Bari, evidente la gestione dei cambi, senza dimenticarsi che i pugliesi si giocavano il terzo posto in classifica  in una scenografia dimenticata al San Nicola da troppo tempo.

Partenza rapida e concreta per i rossoblu, subito in gol per far capire il perché giocasse Puscas e non Coda. Serviva qualcuno che facesse salire la squadra e mettere in moto i due esterni o trequartisti. Operazione non continua, ma che ha impegnato i due centrali baresi sempre.

Gilardino e Caridi, il suo vice, assieme agli altri dello staff, al San Nicola hanno fatto vedere che a contraddistinguere il modulo è la sua versatilità. Partita dopo partita dal cambio in panchina c’è una sempre migliore applicazione e gli interpreti – ecco, proprio gli interpreti – sono loro che comandano in campo, che effettuano movimenti, che cercano di giocare senza pallone, magari ancora un po’ senza continuità.

La strategia di Gilardino è semplice, i ruoli abbastanza definiti, abbinati ad una ricerca di soluzioni durante la gara, cercando di coinvolgere tutta la rosa a disposizione.

Vittoria della concretezza contro un Bari che non si è mai arreso sul piano della foga, ma è risultato poco produttivo sul piano delle conclusioni. Azioni tangibili su palloni inattivi a favore e contro che aumentano gara dopo gara assieme ai tiri da fuori area.

Vittoria che conferma quanto e come Gilardino legga le gare prima e durante, cercando anche alternative tattiche da proporre. Tra queste alternative, anche quella di aver fatto debuttare – quante volte richiesto- il classe 2003 Boci, capitano della Primavera. Non pensavo che fosse Roberto Carlos o Facchetti, ma solamente un terzino sinistro di piede sinistro che gioca sulla corsia di sinistra. Un giocatore da crescere e da valutare, entrato nel momento più difficile della gara annullando le scorribande sulla corsia destra barese. Nessun sgarbo a Sabelli, che bisogna ringraziare per averlo visto lavorare in un ruolo non suo con perspicacia, sacrificio e intelligenza essendo di piede destro.

L’esperienza di Gilardino da allenatore in Serie B non sarà stata tanta, lo dicono i numeri, ma da quando si è seduto sulla panchina del Grifone ha confermato che il calcio ha bisogno di intelligenza, e di intelligenza accumulata negli anni in cui ha giocato prima di diventare diventare allenatore se ne è sedimentata molta.

Gilardino ha carpito e memorizzato il lavoro di Lippi, Ancelotti, Gasperini e altri che dimentico, tutti tecnici avuti nel corso della carriera, e con il suo vice Caridi, che nel mantovano ricordano ad ogni risultato di Gilardino, stanno mettendo in pratica tutto quello di positivo raccolto: spirito collettivo, organizzazione di gioco, motivazioni, lavoro fatto non solo sul campo ma anche nello spogliatoio. Il suo lavoro, al di là dei risultati e in ogni gara giocata, ha portato indicazioni positive.

Nessuna pagella come sempre, solo una citazione per Martinez autore del “gol-parata” da tr punti. Il lavoro di Scarpi come sempre paga. Lo spagnolo è stato più forte della febbre: ha voluto giocare, nonostante fosse febbricitante, e ha pianto alla fine per sfogarsi. Dispiace che ci siano tanti Didimo San Tommaso in giro per i social che danno degli scribacchini a chi riporta queste notizie, anche se sono veritiere.

Prima di Bari-Genoa, dopo i risultati del pomeriggio, un proverbio diceva: “di notte tutti i gatti sono grigi e quasi tutti i pensieri sono neri“.  Invece non solo i tre punti di Bari, ma gli altri sette fatti da Gilardino nelle precedenti tre gare bisognerà goderseli: solo dopo pensare al calciomercato. E al Genoa ci stanno già lavorando.