Il Campionato di Serie B dopo 13 giornate disputate ha avuto troppi alti e bassi rispetto alle previsioni di inizio campionato.

Nella griglia di partenza fatta dagli specialisti nelle prime sette posizioni Cagliari, Genoa, Parma, Reggina, Spal, Como e Pisa. Per  adesso nei primi otto posti, utili alla risalita in zona playoff Spal, Como, Pisa, Cagliari sono state superate da Ternana, Bari, Brescia e Südtirol. In fondo alla classifica in zona retrocessione ci sono Venezia e Perugia e 8 squadre in un punto a giocarsi i playout: Pisa, Spal, Palermo, Cittadella, Modena, Benevento, Cosenza, Como.

Si è parlato tanto di una serie A2, ma per adesso lo è solamente per il blasone delle squadre retrocesse e per il record di spettatori alimentato da Bari, Genoa e Palermo o per gli investimenti sulla carta delle proprietà straniere. Poco si è visto sul piano del gioco.

Il Frosinone che vola frutto del rendimento casalingo, dal secondo posto in classifica (Reggina) all’ottavo posto, utile per i playoff, c’è il Sudtirol. Entrambe sorprese perché costruite con pochi euro, ma acquisti mirati per la Serie B. La delusione tra le tre squadre date sul podio è il Cagliari con solo 17 punti in classifica.

In panchina lo scettro del primo terzo di campionato va a Bisoli subentrato alla terza giornata sulla panchina degli altoatesini e imbattuto da 10 giornate. realizzando 19 punti.

Le panchine saltate sono già dieci, senza contare che prima dell’inizio del campionato avevano buttato la spugna Zauli (Südtirol) e Baldini (Palermo), che avrebbe poi dato le dimissioni anche dal Perugia. Nella scorsa stagione solamente quattro erano gli allenatori saltati dopo 13 giornate di campionato. Ad oggi ci sono altre panchine traballanti e addirittura le dimissioni di un Presidente, Cellino del Brescia, intenzionato a vendere le Rondinelle per le troppe contestazioni.

La Serie B nelle 13 giornate giocate ha fatto vedere, come sempre, di non perdonare nessuno: se non si ha una squadra funzionale e se si ha una società con troppe anime a parlare, più che decidere, si paga dazio con tutti.

La stagione è ancor più equilibrata rispetto al passato, la moltitudine di pareggi, come sempre, ne è la conferma. Se continuerà questo trend fino alla fine del girone di andata tutto si deciderà a primavera inoltrata. Il Frosinone attualmente sembra essere la Cremonese dello scorso anno: avrà la sua pausa, dopo dipenderà da come si riprenderà.

Una piccola parenesi sugli arbitri visti in questo primo quarto di campionato. Sono giovani e subito hanno capito che hanno alle spalle il VAR non che li difende dall’errore, bensì li comanda. Probabilmente in Europa nei campionati di seconda serie, ma anche in quelli di prima fascia, gli arbitri di serie B italiani sono quelli che sono ricorsi di più alle immagini televisive per decidere, non solo per le massime punizioni.

Tutto ciò dipende dallo spostamento tattico che non viene fatto per esigenze di essere vicino al pallone: quando ci sono intralciano, per vedere i falli da tergo e i colpi da mano bisogna fare diagonali tra i vertici delle due aree. Fidandosi del VAR, la visione dell’assistente è un accessorio solo sui falli laterali. L’assistente ha un posizionamento  ripetitivo, schema fisso sulla linea centrale del campo anche in occasione dei calci di punizione e dei calci d’angolo. Questo spostamento inficia sulla conoscenze delle regole e della relativa applicazione nel valutare intenzionalità, tempestività e uniformità troppo difformi da una gara all’altra.

Dal 4 novembre tutte le gare, dalla quattordicesima giornata fino alla fine del girone di andata, si giocheranno di Domenica pomeriggio: 8 gare alle 15, una alle 12.20 e il posticipo alle 18 o alle 20.30 (o due posticipi).

Grazie ai Mondiali del Qatar e alla mancata e disgraziata partecipazione dell’Italia la Serie B sarà veramente il Campionato degli italiani, almeno fino agli ottavi di finale della manifestazione mondiale di calcio.