Ultimi giorni del mercato di riparazione che possono – anzi devono – portare novità importanti per il Genoa.

Gli ingaggi di Spors alla 24° giornata di campionato possono e devono contribuire a spostare l’ago della classifica. Operazione non facile nei prossimi  mesi decisivi della stagione. Nessun genoano finché la matematica non lo condannerà crederà sempre alla Serie A.

I profili di calciatori scritti da Buoncalcioatutti nelle scorse giornate portano sulla strada voluta da Blessin: fisicità e corsa per fare rivedere ai genoani, in casa e fuori casa, pallone lungo con molti calciatori nella metà campo avversaria, pressing ultras offensivo e contro pressing quando si perde il pallone e tutti pronti a giocare dietro la linea del pallone per difendere la porta genoana e raddoppiare o triplicare le marcature sul possessore di pallone avversario.

Il mantra della scuola tedesca. Rangnick, Klopp, Tuchel, in ordine di età  predicavano lo stesso animismo di Blessin ad inizio carriera prima di approdare in squadre dove adesso ci sono anche le stelle a fare la differenza.

Il loro calcio aveva un obiettivo: ridurre al minimo gli spazi disponibili agli avversari. “Più metti pressione  agli avversari, più è facile indurli all’errore e, non appena il pallone è stato riconquistato, bisogna subito verticalizzare per arrivare il prima possibile al tiro”. Parole e musica di Klopp.

Alexander Blessin e Spors saranno  i volti nuovi dell’attuale Serie A? Potrebbero essere una testa di ponte della RedBull per entrare nel calcio italiano? Operazione che i 777 hanno auspicato al loro arrivo.

Operazione che darà fastidio al calcio italiano, agli operatori di mercato e pure a tutti gli altri che gli girano intorno.

Faranno di tutto per salvare il Vecchio Balordo dalla B, ma il ritornello “Serie A o Serie B il Grifone è sempre qui” potrebbe essere il loro cavallo di battaglia.

Alexander Blessin si è subito proposto carismatico, focoso, innovatore e se avrà il materiale giusto in rosa vorrà proporsi contro il  tatticismo, il numero di moduli e altro che attanaglia il calcio italiano sul prato verde.

Ci sarà  scetticismo sul modo di vedere calcio da parte del neo tecnico, giudice unico come sempre sarà il campo.

La carta della disperazione giocata in ritardo per salvare il Genoa con l’arrivo di Blessin, già domenica scorsa ha portato fiducia nell’ambiente rossoblù a quarti, non solo al Pio Signorini.

A Blessin bisognerà dare spazio anche mediaticamente per caricare  l’ambiente. Gli piace la comunicazione, con l’importanza del linguaggio, come successe a Klopp agli albori della carriera,  quando spiegava  gli errori tattici e di posizione in maniera comprensibile, non con il vocabolario Treccani con cui si ascoltano le  telecronache, non solo per gli addetti ai lavori ma anche chi guarda in TV le partite o altre cose.

È un progetto ambizioso quello pensato dai 777 con piena libertà al General Manager Spors. Per portarlo al termine – peccato in questa situazione di classifica – gli chiederanno il conto dopo qualche risultato negativo.

Il calcio che hanno in testa richiede molti sacrifici ai calciatori che faranno allenamenti e partite a ritmi sostenuti, perciò lavoreranno molto con i giovani più malleabili e più propensi ad imparare rispetto ai giocatori affermati.

Il progetto di Spors e di Blessin, nonché della dirigenza, è di avere una base comune e cercare risultati e successo dalla valorizzazione del vivaio. Quello del Genoa è stato poco considerato nel passato, anche dopo gli ottimi risultati degli anni appena ottenuti e anche se  in condizioni di trasloco permanente su vari campi a Ponente.

Trovare subito una sintesi di un potenziale offensivo e integrarlo con una tattica difensiva funzionale in questo momento appare arduo vista la rosa a disposizione: i nuovi arrivati dovranno dare qualche giocata di peso e di qualità in più.

In difesa sono tutti nuovi giovani, la prima rivoluzione anche prima dell’arrivo di Blessin. Adesso Spors azzecchi le prossime entrate integrando il centrocampo e la corsia laterale con altri giovani di gamba e carattere. In attacco, sia chi resterà sia chi arriverà, dovrà  alla svelta immagazzinare  la  filosofia del tecnico.

Blessin ricercherà sempre una tattica pronta a produrre continuamente situazioni di vantaggio numerico dal portiere alla prima punta.

Colpito dal Borussia Dortmund di Klopp, visto in TV nella seconda decade degli anni Duemila, con tanti calciatori sconosciuti ma uno conosciuto bene come Immobile, trasferitosi ai gialloneri tedeschi nel 2014, partimmo da Neustift con un amico tifoso del Genoa durante una sosta dell’allenamento dei rossoblù a quarti e ci dirigemmo verso il Tirolo, in una località vicino a Kitzbuhel.

Partimmo di primo mattino arrivando sul campo di allenamento di Klopp intorno alle 10.  L’allenamento  era già finito. Scoprimmo infatti di essere in ritardo: il primo allenamento di Klopp si svolgeva alle 7:30 del mattino condito da vari giri sui mille metri, addirittura prima della colazione.

Quello intorno a mezzogiorno era tutto incentrato sulla Life Kinetik. A quello assistemmo. Klopp e il suo staff  allenavano gambe e cervello: acchiappa la pallina da tennis con le mani e contemporaneamente stoppa il pallone con i piedi. Stai in equilibrio su una fune e con l’altro colpisci il pallone. Altri fanta allenamenti da rimanere con la bocca aperta.

Quello delle 17, non visto, prospettava partite a ritmo sostenuto e tattica, il tutto raccontatoci da un amico di Immobile.

Klopp diceva che il suo calcio è heavy metal. “C’è che dirige la squadra come un’orchestra, fa possesso pallone, i passaggi giusti ma è come una canzone silenziosa. A me piace vedere il pallone di qua, di là, parate, pali, traverse, noi che voliamo da una parte all’altra del campo”.

Non so se mi sbaglierò, ma questa dovrebbe essere anche la musica di Blessin visto il rock contro i friulani. Peccato che la rivoluzione sia iniziata troppo tardi. Se non sparerà a salve davanti ai portieri avversari, qualche piccola speranza di centrare l’obiettivo voluto da tutti   potrebbe esserci.

Mi piacerebbe vedere qualche allenamento di Blessin con tanto di Green pass rafforzato, mascherina, disinfezione delle mani, distanziamento. È una richiesta che, sicuri non sia soltanto nostra, gireremo alla società e a Blessin se lo incontreremo per la strada.

Partita la cAcciA alla Serie A. Per tutti il piacere di interrompere una delle stagioni più disgraziate e travagliate del Vecchio Balordo.