Ennesima delusione per i tifosi genoani in questa, per ora, deludente stagione. La Sampdoria ha vinto facilmente il derby della Lanterna lasciando al Genoa solamente la gioia del gol della bandiera. Nella partita di oggi il Genoa fa visita alla Lazio,squadra di qualità ma discontinua e che ancora fatica a mettere in campo il pensiero del suo nuovo allenatore Maurizio Sarri.

Uno sguardo d’insieme sull’avversario di oggi.

Maurizio Sarri è un allenatore dal forte carattere e pretende dalla sua squadra una partecipazione collettiva, una maniacale attenzione. Ama il gioco palla a terra, il possesso palla, è molto pretenzioso nei particolari, un uomo di campo in tutto e per tutto. La squadra biancoceleste gioca con il 4-3-3, sviluppa il suo gioco partendo quasi sempre dal basso e coinvolgendo spesso il portiere. Quando non trovano una via d’ uscita,optano per il lancio lungo di Acerbi su Milinkovic Savic che con la sua importante fisicità può spizzare il pallone con la testa o difenderlo a dovere per far giocare i compagni. A volte Acerbi cerca la profondità di Immobile o di Pedro.

L’analisi reparto per reparto. Partiamo dal portiere.

Strakosha è il portiere ritornato titolare da qualche partita al posto di Reina. È in possesso di un’ altezza ragguardevole, da il meglio di sé tra i pali dove sfodera una buona rapidità e un’ agilità importante, è bravo nelle uscite alte. Hysaj, Luiz Felipe, Acerbi e Marusic sono i quattro uomini della linea difensiva. Hysaj, esterno basso a destra,è uno dei fedelissimi di Sarri, ha un buon piede destro e corsa e forza nelle gambe, è attento nelle letture difensive e duttile tatticamente, può essere impiegato anche a sinistra. La coppia centrale è formata da Luiz Felipe e Acerbi. Fisico longilineo, Luiz Felipe ha buoni doti atletiche e una notevole rapidità, è bravo in impostazione, è un brasiliano con origini italiane e potrebbe essere convocatonella Nazionale azzurra. Acerbi, ex Sassuolo, è stato anche un giocatore del Genoa anche se non ha mai indossato la casacca rossoblu: bravo nel colpo di testa, l’ intervento in scivolata ed il lancio lungo sono le sue specialità, è un veterano dei biancoazzurri. Marusic, l’esterno basso a sinistra, veloce con forza nelle gambe e con discrete qualità tecniche, per esigenze di squadra viene impiegatosul lato mancino anche se dà il meglio di sé sulla fascia opposta.

Il centrocampo.

Milinkovic Savic, Cataldi e Luis Alberto compongono un reparto abbondante per qualità tecnica, votato alla costruzione del gioco ed alla manovra offensiva, Milinkovic Savic mostra strapotere fisico, forza e tecnica di primordine, ed è pericoloso in zona gol con il suo stacco aereo e con i suoi tiri da lontano, Cataldi, ilregista, ha “rubato” la maglia da titolare a Lucas Leiva con ottime prestazioni, è bravo nel proporsi sempre ai compagni in difficoltà e nel dare il tempo alla manovra, giocatore ben diverso da quello visto con la maglia del Grifone. Luis Alberto, munito di piedi buoni, dispensa passaggi smarcanti in verticale e non fa mai giocate banali, con Sarri non ha trovato ancora il giusto feeling ma a mio parere è uno dei giocatori più belli da ammirare del campionato italiano.

L’attacco.

Pedro, Felipe Anderson (in più che probabile sostituzione dell’influenzato Immobile), Zaccagni sono i tre giocatori offensivi. Pedro ex di top squadre europee, è veloce, calcia con entrambi i piedi, è capace di accelerate improvvise, ma se non viene coinvolto nel gioco tende ad estraniarsi. Felipe Anderson il jolly di Sarri, che lo ha richiamato nella Capitale in estate dopo l’esperienza al West Ham. Zaccagni gioca sulla fascia sinistra, a piede invertito, ha forza nelle gambe eottime qualità tecniche; cambi di direzione esterzate sono le sue qualità migliori. Gli anni trascorsi a Verona con Juric ne hanno fatto un giocatore da squadra importante.

Come si comportano sulle palle inattive.

In fase offensiva i corner e le punizioni laterali sono calciate da Luis Alberto e Pedro, mentre Luis Felipe, Milinkovic Savic, Acerbi, Zaccagni e Immobile (che va sul secondo palo) formano la batteria di saltatori. Sulle palle inattive a sfavore difendono a zona. Strakosha fa sentire la sua presenza con l’importante altezza.

Altre peculiarità?

I biancocelesti sono pericolosi nelle ripartenze avendo giocatori veloci e di alta qualità. La squadra laziale non attraverso un buon periodo, dalla Capitale arrivano notizie di una squadra nervosa e che mal digerisce il Sarri pensiero, la società invece è convinta che l’ allenatore toscano sia la persona giusta per aprire un ciclo, anche a costo di rinunciare a giocatori che non si adeguano alle idee del mister.

In conclusione?

Servirà un Genoa coraggioso, sfrontato, con voglia di osare e di provare a fare la partita. Penso che itifosi rossoblu si siano stufati di sentirlo dire, perdere per perdere è meglio farlo provando a vincere, sperando poi che sotto l’albero ro di Natale le promesse della nuova proprietà diventino realtà.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.