Lazio-Genoa si giocherà domani, Venerdì 17: difficile che porti sfiga, non pare che gli altri giorni del Vecchio Balordo nel 2021 siano stati un Carnevale di Rio.

Importante per Sheva e i suoi ragazzi non pensare di andare a Roma per vedere il Papa alla finestra, lo fa solo di domenica a mezzogiorno. In un partita di campionato 2021/22 sarebbe bello vedere giocatori genoani che sanno saper cosa fare con il pallone tra i piedi.

I Grifoni devono capire se è più utile fare un solo passaggio o farne 4/5 per raggiungere lo stesso scopo. Per fare ciò ognuno deve giocare conoscendo i propri punti di forza e i propri limiti.

L’uscita pallone al piede che abbiamo visto in 17 giornate di campionato come una azione irrinunciabile in modo angoscioso e compulsivo non ha portato risultati. Giocare il pallone lungo non è un male, e il gioco verticale, di poco possesso, può fare male. Per farlo bene bisogna essere concreti e funzionali alle proprie capacità e a quelle del compagno in difficoltà nel ricevere il pallone in uno dei principali fondamentali del calcio: lo stop. Oltre essere pronti a giocare con tempi, spazi, smarcamenti ben precisi. Per avere la riuscita del lancio, chi lo effettua deve avere davanti la presenza di giocatori che accompagnano e qualche altra volta fare sponda.

Il lancio lungo se ci sono difensori con un calcio preciso pronti a trovare la verticalità con facilità e precisione in modo da poter innescare giocatori offensivi potrebbe fare male al “sarrismo”. Oltre questi meccanismi e questi, fondamentali all’Olimpico devono esserci in campo undici Grifoni non passivi e anche una tattica non passiva.

Le parole dei 777 alla fine di ogni gara sono state precise per la salvezza della Serie A. Adesso anche il compito della proprietà e del nuovo General manager sarà difficile come sempre nel mercato di riparazione. Tutti stavolta si aspettano niente scommesse, ma acquisti seri.

L’obiettivo fondamentale adesso nelle prossime due gare che portano alla fine del girone di andata è rimanere aggrappati alla quartultima posizione e poi avere l’aiuto promosso dai nuovi proprietari per tentare la rincorsa.

La Lazio di Sarri è in un momento difficile sul campo, ma anche fuori dal rettangolo verde. Alla cena di Natale di martedì scorso della società e della squadra, di fronte a 180 invitati, Lotito tra prima e seconda portata è salito come una furia sul palco attaccando la squadra, imponendo di seguire Sarri al quale rinnoverà il contratto entro la fine del mese fino al 2025 perché è un esempio. L’ira funesta di Lotito contro i calciatori pubblicamente con una frase per niente sibillina e poco gradita: “se qualcuno pensa che la Lazio sia ancora un punto di partenza e non di arrivo, sbaglia di grosso“. La reazione di Lotito si è trasformata in rabbia quando 7/8 calciatori di sono alzati dal tavolo in anticipo e sono andati via.

Sarri dopo a sconfitta di Reggio Emilia contro il Sassuolo ha tenuto a rapporto la squadra per tre ore lunedì scorso invece di fare allenamento. Sotto processo Acerbi e tutta la difesa. Le radio Laziali non gracchiano, ma attaccano l’Aquila che non ha mai subito tanto. Lazio senza  identità e senza un’anima. Sarri in 17 giornate non ha trovato un antidoto anche quando realizza un gol sporco in contropiede in anticipo, alla fine non riesce a difenderlo.

Sarri ha detto che la sconfitta contro il Sassuolo è solo merito del tecnico Dionisi che ha presentato un 4-2-3-1 inedito per gli emiliani con Raspadori falso nove pronto a schermare il play Cataldi andato in confusione. Quando il Sassuolo schiacciava la retroguardia, con Acerbi sul banco degli imputati, non stringeva la linea con il centrocampo, rinculando sempre indietro.

Per vincere con Chelsea e Juventus Sarri ha accettato molti compromessi con se stesso. In questa Lazio in sei mesi e dopo 17 gare di campionato non ci è ancora riuscito a ricreare quella filosofia, identificazione tecnica vista solamente sotto il Vesuvio. Molti calciatori già affermati della Lazio fanno fatica a credere in quel riconoscimento sul prato verde.

La squadra fa fatica a immedesimarsi nelle esigenze di Sarri che richiede sul campo aggressività, ritenuta l’energia giusta del 4-3-3. Qualcuno afferma che sia l’età media oltre i 29 anni della rosa a disposizione, qualche altro che siano i rebus tecnici/tattici che non hanno trovato la soluzione, principalmente la coesistenza tra Luis Alberto e Milinkovic-Savic. Sarri medita contro il Genoa un centrocampo più muscolare e solido.

Per le formazioni di Lazio e Genoa a venerdì alle 17. Sarri vuole a tutti i costi il recupero di Pedro e Zaccagni, non dispererebbe se continuassero a mancare Luis Aberto e Milinkovic-Savic come nell’ultima trasferta di Reggio Emilia.

Arbitra Pairetto di Nichelino, internazionale a gennaio. Al terzo fischio con il Grifone con vittoria a Cagliari, pareggio ad Empoli. La musica è apparsa differente con il figlio d’arte in questo 2021 nei confronti del Vecchio Balordo. Speriamo che continui.

Vanta 88 gare in Serie A, 41 rigori, 32 espulsi. In stagione 5 gare con 4 rigori e 2 rossi.

Con la Lazio 8 gare (6 vinte, 1 pareggio, 1 persa). Con il Genoa 12 gare (1 vinta, 7 pareggi, 4 perse)

Primo assistente Luigi Rossi (Rovigo), secondo assistente Margani (Latina), quarto uomo Santoro (Me), VAR Maggioni (Lecco), AVAR Baccini (Conegliano)